Il legale è stato ritenuto colpevole di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, mentre è stato assolto dall'accusa di associazione a delinquere. I pm, che lo considerano il referente dell’organizzazione criminale per le feste private di Berlusconi a Milano, avevano chiesto per lui 16 mesi di reclusione
Prima sentenza nel caso escort a Bari. Il gup ha condannato alla pena di un anno di reclusione, già sospesa, l’avvocato Salvatore Castellaneta, detto Totò, amico di Gianpaolo Tarantini. Nel processo celebrato con rito abbreviato, il legale è stato ritenuto colpevole di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, mentre è stato assolto dall’accusa di associazione per delinquere. I pm, che lo considerano il referente dell’organizzazione criminale per le feste private organizzate da Silvio Berlusconi a Milano, avevano chiesto per lui una condanna a 16 mesi di reclusione. Nei confronti di Castellaneta, il gup Ambrogio Marrone ha disposto anche l’interdizione dai pubblici uffici e dall’esercizio della tutela e della curatela, sulla base dell’articolo 6 della legge Merlin, per la durata di due anni. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.
Al centro delle contestazioni della procura, due distinti episodi avvenuti nel settembre e nel novembre 2008, ad Arcore e a Palazzo Grazioli, che hanno visto come protagoniste due donne, Lucia Rossini e Grazia Capone, detta la “Angelina Jolie di Bari”. In aula, la Capone riferì di una serata ad Arcore, il 28 settembre 2008, in cui passò tutta la notte con Berlusconi “a chiacchierare”. La 29enne Lucia Rossini, invece, balzò agli onori delle cronache per essersi fotografata assieme a Barbara Montereale in uno dei bagni di Palazzo Grazioli.
Gli altri sette imputati coinvolti nel procedimento, tra cui i fratelli baresi Gianpaolo e Claudio Tarantini e la tedesca Sabina Beganovic (in arte Began), la cosiddetta “ape regina” delle feste del Cavaliere, sono stati rinviati a giudizio con le stesse accuse il 12 novembre scorso. Il processo nei loro confronti inizierà il prossimo 6 febbraio. Oltre ai fratelli Tarantini e a Sabina Began, sono imputati le attrici Letizia Filippi e Francesca Lana, e gli amici e soci in affari di Tarantini, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia. Dell’associazione a delinquere rispondono in concorso Gianpaolo Tarantini, Faraone e Verdoscia. Ventuno gli episodi contestati dal settembre 2008 al maggio 2009, in cui vengono citate le 26 ragazze reclutate per i 21 incontri avvenuti tra settembre 2008 e maggio 2009, a Palazzo Grazioli, Villa San Martino e Villa Certosa: tra queste Manuela Arcuri e Sara Tommasi.