Non accenna a fermarsi la protesta dei Forconi. Anche oggi è stata una lunga giornata di blocchi e manifestazioni in tutta Italia, al termine della quale è intervenuto in maniera decisa il ministro degli Interni Angelino Alfano: “Non consentiremo che le città vengano messe a fuoco”, ha detto al Tg3 dopo il vertice che si è tenuto al Viminale con le forze dell’ordine, dopo gli scontri e le tensioni di ieri. Intanto domani alle 17, Silvio Berlusconi incontrerà una delegazione degli autotrasportatori che aveva chiesto un colloquio. Il leader di Forza Italia chiede che il governo “incontri immediatamente le associazioni di categoria”.
Alfano, al termine del vertice che si è tenuto a Roma,dopo gli scontri avvenuti in alcune città, si è soffermato anche sull’episodio che a Torino ha visto i poliziotti togliersi i caschi. “Un funzionario di polizia – ha spiegato il ministro – vedendo che clima defibrillava ha detto ai suoi uomini che potevano abbassare armature e loro lo hanno fatto e si sono accorti di avere davanti un pezzo del corteo e si sono relazionati con loro. E’ sempre accaduto”. Il ministro degli Interni annuncia che, dopo la richiesta di alcuni gruppi parlamentari, andrà in Parlamento a riferire sugli scontri avvenuti ieri. Il leader del Nuovo centrodestra ha condannato le minacce ricevute da alcuni commercianti per far chiudere le attività, bollandole come “inaccettabili”.
Berlusconi cavalca la protesta – Il Cavaliere, che questa mattina aveva ricevuto la richiesta per un incontro da parte dei sindacati dei trasportatori, non perde l’occasione per inserirsi nella protesta e sferrare un attacco all’esecutivo guidato da Enrico Letta. “A fronte della protesta sottovalutata dal governo, – analizza Berslusconi – che ha visto aderire al blocco dei tir anche altre categorie” e davanti a una “mobilitazione che sta arrecando gravi disagi in alcune grandi città, nei porti e presso gli snodi autostradali, il governo deve convocare immediatamente le associazioni di categoria”. Perché, continua, “la prevista convocazione del 17 dicembre da parte del sottosegretario delegato, cioè addirittura fra una settimana – osserva Berlusconi in una nota – consente alla protesta di proseguire fino a quel giorno, arrecando danni alla nostra economia in un momento già tanto difficile”.
Torino epicentro della mobilitazione – Anche oggi è Torino l’epicentro della mobilitazione che durerà fino a venerdì. Una persona è stata fermata durante un corteo che ha bloccato il traffico nel centro del capoluogo piemontese, interrotto per tutta la mattinata a causa di vari presidi e cortei. Quattrocento persone, nel primo pomeriggio, si sono radunate di fronte alla sede della giunta della Regione Piemonte, dove ieri si sono registrati gli scontri più gravi. Poi due nuovi cortei, a cui hanno aderito anche alcuni ultras, si sono mossi da piazza Castello, uno ha puntato verso la stazione di Porta Nuova, dove ha trovato gli ingressi chiusi. Qui una persona è stata fermata dalle forze dell’ordine, con l’accusa di aver lanciato una bomba carta nei vicino alla stazione. L’uomo, di nazionalità straniera di cui non sono state rese note le generalità, è stato accompagnato in questura per accertamenti. Ma al bilancio, provvisorio, della seconda giornata di protesta vanno aggiunte anche quattro denunce per interruzione di pubblico servizio e altre quattro per violenza privata, a renderlo noto la questura di Torino, che ha identificato decine di manifestanti. Salgono così a dodici le persone denunciate nei due giorni di protesta. Ma in serata la città continua a essere disseminata di blocchi, dal centro alle zone periferiche. A fine di una lunga giornata attraversata da tensioni continue, i giovani del Partito democratico chiedono al partito di intervenire contro le infiltrazioni neo fasciste nella protesta.
Disagi in tutta Italia – A Milano occupato fino a sera piazzale Loreto, trattori davanti al Pirellone. Disagi su alcune strade per il volantinaggio, tensione manifestanti-automobilisti. Code e rallentamenti nel bergamasco, anche in centro città a causa di alcune auto fatte andare a velocità ridotta. Rallentamenti anche allo svincolo di Mantova Nord sull’Autobrennero.
In Veneto i presidi hanno provocato disagi specie al traffico sulle autostrade. Il casello di Soave sulla A4 è stato chiuso in entrambi i sensi, forti rallentamenti vi sono stati al casello di Montecchio Maggiore, sempre in A4, e a Treviso sulla A27. In Friuli Venezia Giulia un migliaio di persone ha bloccato per un paio d’ore la circolazione stradale a Monfalcone (Gorizia). Gran parte dei manifestanti era costituita da operai delle ditte in subappalto di Fincantieri.
In Liguria poche decine di manifestanti hanno bloccato la ferrovia, in due riprese, occupando i binari della stazione di Oneglia/Imperia. La linea internazionale Genova-Ventimiglia è stata interrotta. A Savona i binari sono stati occupati e subito sgomberati dall’intervento delle forze dell’ordine. A Genova sono previsti filtri per l’accesso alle stazioni. In Emilia Romagna, volantinaggio e rallentamenti al casello autostradale Modena nord e a Parma in uscita dall’A1, presidio di una quindicina di forconi in Piazza Maggiore a Bologna.
In Toscana una decina in tutto le persone che hanno distribuito volantini alla Fortezza da Basso di Firenze, senza intralci al traffico. Pochi disagi anche a Viareggio, dove ieri il traffico in entrata era bloccato a intermittenza. Una manifestante è stata investita a Piombino (Livorno) da un furgone: per lei prognosi di sette giorni, denuncia per lesioni e ritiro della patente per il conducente del mezzo. Nelle Marche Secondo giorno di presidio davanti al Teatro delle Muse ad Ancona di un gruppetto di aderenti al movimento dei Forconi, che espongono cartelli e striscioni contro ‘Statò e ‘tassè.
Mentre in Umbria Una trentina di manifestanti hanno occupato il salone della sede del Pd nel centro di Perugia. “La rovina dell’Italia siete voi”, hanno urlato. La protesta si è estesa anche nel Lazio, a Roma blindati Montecitorio, palazzo Chigi, Palazzo Madama e Quirinale, in vista delle proteste di domani nella Capitale. Prosegue a piazzale Ostiense un presidio dei manifestanti che stanno decidendo anche “azioni eclatanti” non violente. Continua la protesta a Frosinone, con una ventina di autotrasportatori fermi al casello dell’A1. Non si segnalano comunque problemi alla circolazione. Volantinaggio a Napoli, in piazza Carlo III: forze dell’ordine hanno evitato il blocco stradale, i manifestanti hanno invitato gli agenti a solidarizzare con loro. Chiuso lo svincolo di Battipaglia (Salerno) dell’A3 per una manifestazione di studenti, disoccupati e autotrasportatori.
Alta tensione in Puglia dove si sono verificate irruzioni di manifestanti in centri commerciali del barese, bloccate per alcune ore a Barletta la zona industriale e la litoranea di Levante. I commercianti sono stati costretti a chiudere i negozi, così come ad Andria, dove si sarebbero mescolati ultrà della locale squadra di calcio: indagano le forze dell’ordine. Bloccata per un’ora e mezza la stazione ferroviaria di Cerignola (Foggia). In Calabria presidio davanti al casello autostradale dell’A3 di Cosenza per distribuire volantini. Manifestazioni anche nella culla del movimento dei Forconi, la Sicilia. A Catania presidio in piazza Università. A Palermo è attivo il presidio di via Ernesto Basile e i Forconi hanno chiesto l’autorizzazione per una manifestazione giovedì prossimo davanti la sede di riscossione Sicilia a Palermo. A Giardini Naxos (Me) un uomo, in coda in un distributore di benzina per lo sciopero dei Forconi, ha colpito con una chiave da meccanico, al culmine di una lite un altro automobilista. E’ stato arrestato. Mentre in Sardegna non si sono verificati né blocchi né presidi, ma una protesta pacifica davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate a Cagliari. Gli anti-Equitalia si sono messi in fila per chiedere atti e documenti agli sportelli.
“Azione eclatante se ci sarà la fiducia al governo” – Ma la protesta non sembra stemperarsi, Danilo Calvani, uno dei leader del movimento, annuncia: “Se domani sarà votata la fiducia al governo e i politici non resteranno a casa, ci organizzeremo in questi giorni per indire la prossima settimana una manifestazione a Roma che porti milioni di persone. Sarà un assedio pacifico – continua – e concorderemo il percorso con le forze dell’ ordine, ma siamo disposti a restare fin quando i politici non andranno via”. E intanto Forza Nuova lancia l’appello per organizzare nuovi presidi e manifestazioni in tutta Italia il 14 dicembre. Un’iniziativa, si legge in una nota dell’organizzazione di estrema destra, per “rilanciare” il movimento dei Forconi.