I tagli alle indennità parlamentari di Palazzo Madama prorogati fino a fine 2015. Lo ha deciso il Consiglio di Presidenza del Senato, che si è riunito nel pomeriggio e ha deliberato anche altre misure: saranno introdotte trattenute sulla diaria anche per i senatori a vita in caso di assenze dai lavori dell’assemblea e delle commissioni, si imporranno regole più severe per i rimborsi per i viaggi dei parlamentari eletti all’estero e sarà obbligatorio depositare il contratto di lavoro dei collaboratori.
Per quanto riguarda l’indennità parlamentare, si legge in un comunità di Palazzo Madama, occorre ricordare che era stata ridotta del 10 per cento per la parte eccedente i 90mila euro annui e del 20 per cento per i senatori che hanno un reddito da attività lavorativa uguale o superiore al 15 per cento dell’indennità parlamentare lorda annua. La riduzione era stata introdotta nell’ottobre 2011 e doveva scadere il 31 dicembre di quest’anno. Sui senatori a vita, il Consiglio di Presidenza ha deciso che non saranno più esclusi dalla disciplina generale che riguarda le trattenute sulla diaria: scatta la decurtazione, per i lavori dell’Assemblea, se il senatore non partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell’arco della giornata. Per i rimborsi delle spese di viaggio dei senatori eletti all’estero, il Consiglio fa sapere di avere introdotto “limiti più severi, nell’ambito delle procedure di spending review”, ma non specifica di quali limiti si tratti. Infine, per quanto riguarda il rapporto di lavoro dei collaboratori dei senatori, si è deciso l’obbligo di depositare il contratto e la comunicazione dell’assunzione inviata ai competenti uffici territoriali del Ministero del lavoro. Fermo restando che il collaboratore non può essere parente o affine entro il quarto grado né convivente del Senatore con il quale ha un rapporto di lavoro.