Appalti per oltre 260 milioni, da ottenere con il pagamento di tangenti a politici locali e funzionari pubblici che, in cambio, si sarebbero adoperati direttamente e indirettamente per manipolare le procedure delle gare d’appalto. È questa la ricostruzione della procura di Monza nell’ambito dell’inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza ad eseguire gli arresti di 26 persone, 12 dei quali ai domiciliari.

Al centro dell’indagine c’è la “Sangalli Giancarlo”, società attiva in tutta Italia nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e dei servizi ambientali: il titolare è finito ai domiciliari mentre i due figli in carcere. Tra gli appalti finiti nel mirino degli inquirenti quelli per la raccolta dei rifiuti dei comuni di Monza, di Andria, di Canosa, di Frosinone (non ancora assegnato) e per la pulizia di spurghi, manutenzione tombini assegnati tra il 2002 e il 2012 alla metropolitana milanese.

L’inchiesta, coordinata dai pm di Monza, Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo, nasce da quella chiamata Briantenopea che lo scorso marzo aveva portato a 37 arresti, tra cui l’ex assessore comunale di Monza, Giovanni Antonicelli e Giuseppe Esposito, detto Peppe O’Curt, ritenuto legato alla criminalità organizzata. Le misure cautelari sono state firmate dal gip Claudio Tranquillo.

Le accuse contestate ai 41 indagati, tra i quali oltre al sindaco di Pioltello (Milano) e tre assessori, ci sono funzionari comunali e provinciali e anche diversi imprenditori, sono corruzione, turbativa d’asta, truffa aggravata ai danni di un ente pubblico ed emissione di fatture false. Tra gli arrestati anche il vicesindaco di Frosinone Fulvio De Santis.

Gli oltre 200 finanzieri sono impegnati nell’operazione denominata ‘Clean city’ anche in numerose filiali di banche e conservatorie immobiliari per sequestrare conti correnti, titoli ed immobili, per un valore di circa 14 milioni di euro.

Sono finiti, tra gli altri, in carcere un assessore del Comune pugliese di Andria, Francesco Lotito, due funzionari del servizio idrico integrato di Metropolitana Milanese, Riccardo Zanella e Vincenzo Dodaro (in pensione), e la dirigente del settore ambiente del Comune di Monza, Gabriella Di Giuseppe. Il gip Claudio Tranquillo ha invece disposto i domiciliari per 12 persone tra cui l’ex assessore monzese Giovanni Antonicelli (già finito in carcere lo scorso marzo e poi rimesso in libertà) e l’ex presidente di Brianzacque Oronzo Raho. È disposto invece l’obbligo di dimora, tra gli altri, per l’ex presidente e l’ex direttore generale dell’Amsa di Milano Sergio Galimberti e Salvatore Cappello e per l’attuale consigliere in Provincia di Monza e Brianza nonché ex presidente della Commissione Ambiente della passata amministrazione comunale monzese, Daniele Massimo Petrucci. Le accuse contestate a vario titolo nelle 316 pagine di ordinanza di custodia cautelare sono corruzione, turbativa d’asta pubblica, truffa aggravata ai danni di ente pubblico ed emissione di fatture false.

Le Fiamme Gialle hanno acquisito documentazione negli uffici dei Comuni di Monza, Pioltello e Peschiera Borromeo (Milano), di Andria, di Frosinone e della Metropolitana Milanese. In conferenza stampa il procuratore della Repubblica di Monza, Corrado Carnevali, ha voluto assicurare che, nonostante l’indagine, tutti i servizi ai cittadini monzesi sono garantiti, che l’attuale amministrazione comunale di Monza non è coinvolta e che sono comunque tutelati i posti di lavoro dei mille dipendenti della società Sangalli.

AGGIORNAMENTO

Con sentenza del 21 novembre 2018 la Corte di appello di Milano, riformando la sentenza di primo grado, ha assolto Oronzo Raho dal reato di tentato abuso di ufficio, riconoscendogli l’esimente della desistenza volontaria.

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