Devo molto alla mia ignoranza, mi rende curioso. Ma come sempre succede, ogni risposta rimanda a una domanda successiva e non ne vengo fuori. Accade così anche cercando di farmi un’idea di questi giorni, nel marasma Italia, i blocchi, gli autotrasportatori, i cittadini onesti, quelli disonesti, quelli che vogliono bruciare i libri, che ti fanno abbassare la serranda, una zuppa che non odora di buono. Allora chiedo a un’amica, è giovane, in gamba, mi interessa il suo punto di vista. Essendo una storica di talento sa da dove parte la nostra storia e forse dove si è andata a cacciare…
“Stavo proprio ora parlando di questa situazione “forconesca” (potrebbe essere una bella crasi tra “forcaiola” e “grottesca, rifacendosi alla nota frase di Marx, per la quale la seconda volta la storia si presenta in forma di farsa). E, come nelle migliori farse, la sinistra sta sbagliando analisi, puntando tutto sull’infiltrazione neofascista e mafiosa, che pure c’è ed è un problema. Ma l’elemento principale, mi pare, è che ancora una volta si dimostra la capacità della destra di compattare un popolo eterogeneo e interclassista sostanzialmente sull’antistatalismo e sulla contrarietà alla tassazione. Quest’ultimo tema secondo me è dirimente. In Italia sarebbe dovuta emergere una frattura politica importante tra “pagatori” (per forza o per onestà) e “evasori”, che avrebbe dovuto portare a politiche vere di lotta all’evasione e di perequazione sociale. La sinistra istituzionale, per colpa e per dolo, non ha mai lavorato su questa frattura e l’ha regalata alla destra berlusconiana, che sull’inno “basta tasse” ha compattato pagatori ed evasori contro lo Stato, per andare verso lo smantellamento dello stato sociale. Ora che il clima si rabbuia, questo movimento assume toni più cupi, da destra populista e potenzialmente violenta. Probabilmente non andranno da nessuna parte, ma i problemi di fondo rimangono. E mi pare che il populismo attualmente goda di ottima salute da queste parti, non credo che gli appelli alla responsabilità di Letta e quelli a non manifestare con i fascisti di Sel e Rifondazione cambino molto le cose.”
Lei è Cristina Palmieri, alla quale un giorno ho chiesto perchè volesse fare la storica. Mi ha risposto “Perchè voglio vivere!”.