La casa della senatrice di Forza Italia è un locale a uso commerciale, affittato dalla società Visibilia. Nonostante non navigasse in buone acque, l'azienda ha ottenuto dalla Bpm una fideiussione di 40mila euro. L'interessata risponde al Fatto: "Non c'è nulla di male"
A vederla passeggiare per le vie di Courmayeur nel weekend scorso Daniela Santanchè sembrava davvero in vacanza dopo le dure settimane della scissione del Pdl. Chissà quanti l’avranno invidiata vedendola festeggiare Sant’Ambrogio a ‘Curma’. Eppure basta consultare le carte del catasto e della Banca Popolare di Milano per scoprire che il deputato e amministratore unico della Visibilia Srl, quando è a Courmayeur lavora. Non bisogna farsi ingannare dalle fotografie con le buste della spesa insieme al compagno Alessandro Sallusti, direttore del Giornale dei Berlusconi. Daniela Santanchè non è in un luogo di villeggiatura. Per lei Courmayeur è una sede di lavoro come un’altra. Quella che molti definiscono la ‘villa’ di Daniela Santanchè a Courmayeur non è un’abitazione ma in realtà è un locale a uso commerciale della Visibilia, la società della quale Santanché è amministratore unico e socio al 60 per cento mentre il restante 40 per cento è della Bioera, quotata in borsa e controllata dall’ex compagno Canio Mazzaro. Visibilia fattura una ventina di milioni e ha uno dei suoi principali clienti proprio ne Il Giornale diretto da Sallusti. A pagare l’affitto della casa dove Santanché trascorre i suoi week end sulle nevi è proprio la Visibilia. Lo si scopre leggendo le carte dell’indagine sulla Banca Popolare di Milano.
Quattro mesi prima degli arresti domiciliari nei confronti dell’ex presidente della Bpm Massimo Ponzellini, il 27 gennaio 2012 il consulente del pm Pellicano, Michele Lo Coco, nella sua relazione descrive i rapporti bancari tra la Visibilia e la Banca: “La posizione di Visbilia viene revisionata nel maggio 2011 in occasione della concessione di un credito di fìrma di 40mila euro per la locazione di struttura a uso commerciale a Courmayeur”. L’immobile è esattamente lo stesso nel quale Daniela Santanché trascorre le sue vacanze. La Banca Popolare di Milano, il 9 giugno 2011, rilascia una fideiussione a garanzia del contratto di affitto stipulato dalla Visibilia 2 Srl (che poco dopo sarà incorporata nella Visibilia) con il proprietario: la società Bazzi Case S.A.S. di Carlo Bazzi, un imprenditore di Cermenate in provincia di Como. A garanzia del contratto di “locazione a uso diverso dall’abitazione” la Bpm si impegna a prestare garanzia sulla cauzione di 40mila euro per l’affitto.
Ma è lecito intestare il contratto della casa di montagna alla propria società e magari scontare il costo dal reddito ai fini fiscali? Daniela Santanchè replica al Fatto : “Non c’è nulla di male. Quella casa serve per le cose della società. Non è una casa in cui vado tutti i week-end a sciare. Ho ritenuto fosse giusto perché la utilizzo per le pubbliche relazioni e gli eventi che dobbiamo realizzare per Visibilia. Inoltre mi pare di ricordare con un margine di certezza del 99 per cento che paghiamo solo metà del canone tramite Visibilia. Non è una villa ma una casa che ha un piano su strada senza camere da letto dove ho organizzato un incontro con i miei migliori clienti e presto farò un evento per la rivista che edito: Ville e giardini”.
Quando Bpm concede la fideiussione (“un servizio per il quale abbiamo pagato”, dice Santanchè) i funzionari della banca danno un’occhiata ai conti della Visibilia. L’esito dell’istruttoria non è esaltante. Il consulente del pm Pellicano cita gli atti interni della Banca Popolare di Milano dai quali emerge che “l’operatività legata agli anticipi fatture ha evidenziato ritardi negli incassi”. In pratica la società di Santanchè si finanzia presentando alla Bpm le fatture che i clienti le devono ancora pagare. Peccato però che “la percentuale di insoluti nel 2010 si è attestata al 32 per cento; nel corrente anno solare giugno 2010-maggio 2011 al 56 per cento e in ulteriore peggioramento negli ultimi quattro mesi: dal febbraio 2011 al maggio 2011: 74,6 per cento”.
Nonostante tutto, Bpm concede anche la garanzia su altri 40 mila euro, per permettere alla Visibilia di affittare a Courmayer il suo immobile “a uso diverso dall’abitazione” fino al giugno del 2014. La casa affittata da Daniela Santanché ma di proprietà della Bazzi Case Sas è censita come C1, cioé “Negozi e botteghe locali per attività commerciale per vendita o rivendita di prodotti” e ha una consistenza di 204 metri quadrati. La proprietà include anche una seconda unità immobiliare di 75 metri quadrati, classificata come C6, cioé “Garage, box auto o posti macchina, stalle e scuderie”. Probabilmente l’alloggio della Cadillac Escalade, il suv della Santanché che divenne celebre per una multa da 50 euro in divieto di sosta. “Io non so cosa faccia Daniela Santanché in quella casa”, spiega Carlo Bazzi al Fatto, “io non l’ho praticamente più vista dopo il contratto nel 2011 ma mi dicono che effettivamente abbia fatto un paio di eventi lì”. Bazzi giura che la casa, censita come bottega e magazzino, “ha l’abitabilità”.
Comunque sembra difficile spiegare la distanza tra le carte e la realtà. Quella che a tutti sembra una lussuosa casa delle vacanze di un deputato, stando al catasto e alle pratiche della banca è invece un locale commerciale. Chissà cosa ne penseranno i finanzieri che spesso si fanno vedere a Courmayer a beneficio di telecamere per stanare il solito barista che non batte lo scontrino alla decima vodka. Ai fini fiscali, il canone pagato da Visibilia a Bazzi per la casa di Courmayer è considerato un costo per la società, quindi deducibile dal reddito. A metà, se Santanché ricorda bene, o del tutto se ricorda male.
da Il Fatto Quotidiano del 10 dicembre 2013