La protesta paralizza la Capitale. Sono quattro le manifestazioni che si tengono in città. Due cortei distinti, uno della Fiom l’altro dei lavoratori del turismo, hanno attraversato le strade del centro. In piazzale dei Partigiani continua a oltranza il presidio dei Forconi. Mentre all’Università La Sapienza sono scoppiati scontri tra polizia e studenti che contestano la conferenza nazionale “La Natura dell’Italia“, sulla green economy. 


Video di Annalisa Ausilio 

Gli scontri all’Università  Circa trecento persone, provenienti da tutte le facoltà, hanno manifestato davanti al Rettorato. Il gruppo è riuscito a sfondare e ha tentato di entrare nell’Aula Magna dove si è tenuto il dibattito. Sono stati lanciati petardi, bombe carta, bottiglie, uova e fumogeni, ma la polizia ha respinto gli studenti con cariche di alleggerimento e lacrimogeni. Fermati e subito rilasciati due dimostranti. Presenti all’incontro sulle Biodiversità i ministri Fabrizio Saccomanni dell’Economia, Andrea Orlando, titolare dell’Ambiente e Beatrice Lorenzin, ministro della Salute. In un primo momento avrebbero dovuto partecipare anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha inviato un messaggio alla conferenza, e il premier Enrico Letta. Ma già ieri entrambi avevano comunicato di non poter essere presenti all’evento. E uno degli obbiettivi degli studenti è proprio il capo dello Stato: “La nostra Università non è una passerella per chi semina austerità! Napolitano e Letta non siete i benvenuti a La Sapienza!”, si legge su uno striscione. “Napolitano, La Sapienza ti ripudia”, è scritto su altri cartelli. I manifestanti hanno invitato i poliziotti a togliersi i caschi: “Toglietevi i caschi con noi, non solo quando siete davanti ai fascisti, è davanti agli studenti che vi dovete togliere i caschi”. Le forze dell’ordine hanno poi spinto il corteo nella zona sud della città universitaria. I manifestanti sono rimasti a poche centinaia di metri dal palazzo del Rettorato e hanno esposto uno striscione che recita “Un Paese allo sbando, economia al collasso, stato uguale mafia, fuori dal Palazzo”. Mentre il ministro Saccomanni è uscito scortato dall’ingresso. Durante gli incidenti il rettore de La Sapienza, Luigi Frati ha chiesto ai ministri di rimanere all’interno dell’Univesità per ragioni di sicurezza. Poi Frati ha ironizzato sul lancio di petardi: “Qualche botto di saluto siamo vicini a capodanno. Ma la situazione è sotto controllo”. Nel pomeriggio parteciperanno anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato.

L’assemblea degli studenti – Per il momento la situazione è tornata calma, e gli studenti si sono riuniti in assemblea. “Qui dentro la polizia non deve mai più entrare – dice un ragazzo – segnaliamo la responsabilità del rettore Frati che ha consentito di entrare a spaccare la testa agli studenti. Si deve dimettere, deve andare a casa”. I ragazzi si scagliano contro “la vergognosa passerella dei politici” che “non devono entrare all’interno dell’università perché responsabili di anni di tagli”. Accuse anche al governo delle larghe intese “illegittimo perché lo ha detto la Consulta e lo diciamo noi”. Uno studente di medicina ha poi proposto ai colleghi di “occupare tutte le facoltà e riempirle di contenuti e di andare, domani a bussare al rettore Frati, impegnato nella solita passerella a Filosofia”. “Un abbraccio forte” accompagnato da un caloroso applauso è andato poi “ai compagni Alessandro e Damiano, fermati dalla polizia e ora qui con noi”.

Le reazioni – Durante il dibattito una studentessa, che ha preferito non dire il proprio nome, è intervenuta sul palco. “Ho sentito bellissime parole, – ha detto – ma c’è una grandissima frattura con quel che accade fuori e le vostre parole non troveranno applicazione”. A risponderle il ministro dell’Ambiente Orlando: “Io sono per il dialogo ma non credo che il dialogo si sviluppi con le bombe carta”.”Non ci sono detentori di verità assoluta – ha aggiunto – così nessun principio si affermerà mai”. Anche il ministro della Salute Lorenzin a margine del suo intervento si sofferma sulla protesta: ”Chi butta benzina sul disagio sociale fa un’azione pericolosa” perché “l’Italia non ha bisogno di essere incendiata” ma di aprire una “fase di ricostruzione”. Sottolineando che “non è chi manifesta a gettare benzina sul fuoco ma chi coltiva la cultura dell’odio”. “C’è molta sofferenza, comprensibile, bisogna lavorare tutti per uscire dalla crisi”, ha concluso il ministro. Gli studenti ”devono convogliare la protesta nell’ambito del percorso democratico interno al mondo universitario. Quando invece sfocia nella violenza per me è inaccettabile”, questa la riflessione del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. Ma dagli studenti arriva la denuncia: “E’ stata un’aggressione immotivata e violenta”. E’ quanto dichiara Alberto Campailla, portavoce Nazionale di Link, Coordinamento Universitario. 

Le altre manifestazioni – Ma quella a La Sapienza non è l’unica manifestazione che si svolge oggi a Roma. Questa mattina a piazza del Popolo si sono ritrovati i lavoratori della Fiom, arrivati con 60 pullman. Molti di loro hanno lasciato il sit-in e si sono radunati sotto palazzo Chigi. Dove il segretario Maurizio Landini e una delegazione di venti operai in rappresentanza di tutte le vertenze aperte, è stato ricevuto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, e il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato. Sul tavolo la politica industriale del Paese che il governo vuole impostare all’indomani della fiducia. In migliaia poi si sono dati appuntamento a piazza Bocca della Verità, sempre nel centro storico, per il corteo dei lavoratori del settore commercio e turismo, aderenti ai sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil. I manifestanti hanno sfilato lungo viale Trastevere.

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