Secondo Federico Rampini, le manifestazioni che si stanno svolgendo in tutta Italia sono indice di intolleranza nei confronti della crisi: una fase come questa le generazioni attuali non l’hanno mai vissuta. Ed all’estero non vanno solo i famosi ‘cervelli in fuga’. Il giornalista osserva: “I Forconi mi fanno venire in mente il Tea party americano, un ceto medio della partita Iva. Nel clou della crisi Obama ha buttato tanti di quei soldi che il rapporto deficit-Pil è arrivato all’11 per cento. La Fed ha poi fornito soldi per l’economia reale. In Europa si è fatto l’esatto contrario Le nostre istituzioni appaiono povere perché il potere risiede da altre parti. Ma tutte le politiche pubbliche europee vanno nella direzione di peggiorare la situazione economica”. E aggiunge: “Il New York Times dà un giudizio molto positivo di Napolitano, viene ritenuto un grande elemento di stabilità”
Economia & Lobby
Servizio Pubblico, Rampini: “Rabbia è la parola chiave”
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- 14:49 - M5s: Ricciardi, 'boato su esito voto Grillo non mi è piaciuto e non è stato piacevole'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - Se nei Cinquestelle c’è stato una sorta di ‘parricidio’ del garante? "E' Grillo che ha portato la votazione sulla sua persona, Conte non avrebbe voluto ad esempio. Comunque il boato dopo il voto su Grillo non è stato piacevole, a me non è piaciuto". Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il deputato e vicepresidente M5S Riccardo Ricciardi.
- 14:48 - Manovra: Bonelli, 'Meloni come sceriffo di Nottingham, colpisce poveri e tutela ricchi'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "E' uno scandalo la riforma Irpef applicata nella manovra economica. Una tassazione senza precedenti sui redditi medi che porta l’aliquota marginale per la fascia di reddito tra 32.000 e 40.000 euro dal 45% al 56%". Così il deputato di Avs e portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli.
"Questi dati, riportati nella relazione dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, evidenziano scelte non solo sbagliate, ma socialmente ingiuste nella manovra di bilancio. Quando affermavamo che a pagare la crisi economica e sociale sarebbero stati i redditi medio-bassi, non era uno slogan, ma la triste realtà confermata dai numeri. La manovra del governo Meloni prevede tagli ai servizi sociali, al trasporto pubblico, alla sanità e alla scuola, mentre finanzia il ponte sullo Stretto di Messina con 14,6 miliardi di euro di fondi pubblici. Nella manovra è stato presentato un emendamento della Lega che aumenta lo stanziamento per il ponte di oltre 3 miliardi di euro indifferente alle priorità dell’Italia. Meloni si comporta come lo sceriffo di Nottingham: riscuote le tasse dai più poveri e tutela i super-ricchi”.
- 14:39 - Fisco: Meloni, 'detrazione coniuge a carico vada a quello che non lavora, principio è non dipendere'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - Cosa può fare il governo per promuovere il lavoro femminile? "Cosa il governo ha fatto per aumentare l'occupazione femminile perché è vero che noi siamo fanalino di coda, però vero è che in questo momento stiamo vivendo anche il massimo dell'occupazione femminile mai registrato dall’unità d'Italia ad oggi. Abbiamo finalmente sfondato il tetto dei dieci milioni di lavoratrici, sono in gran parte contratti stabili a tempo indeterminato. È un tema sul quale mi sono molto delicata. Io penso che questa sia la chiave della parità. La vera chiave della parità è nella tua possibilità di scegliere e di realizzarti. E non sempre ci si è secondo me lavorato nel modo adeguato”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dalla direttrice di ‘Donna Moderna’, Maria Elena Viola.
"Abbiamo lavorato tantissimo sugli incentivi all'assunzione femminile, superdeduzione del costo del lavoro se si assumono donne, particolarmente nel mezzogiorno abbiamo destinato 3 mld di euro se si assumono donne a tempo indeterminato. Io penso che ci sia anche un lavoro da fare che riguarda invece le donne che scelgono di non lavorare – prosegue Meloni – Faccio un esempio che può essere considerata una stupidaggine ma è un passaggio culturale non irrilevante. Noi adesso abbiamo da fare tutta la revisione delle tax expenditures, e tra queste c'è anche la detrazione per il coniuge a carico: io penso che le risorse della detrazione del coniuge carico, quando c'è un coniuge a carico, non debbano andare al coniuge che lavora ma al coniuge è a carico. Una cosa banale, che non cambia la vita di nessuno, però è un messaggio, un principio: non dipendere”.
- 14:30 - Violenza su donne: Meloni, 'faro sui giovani, interrogarsi su quel che sta accadendo'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - Su come arrestare la violenza sulle donne "io mi sono molto interrogata, non credo di avere le risposte a questa domanda, però ci sono degli elementi che secondo me dobbiamo considerare. Abbiamo parlato moltissimo del film di Paola Cortellesi, a me è piaciuto molto ed è un film che racconta un tempo nel quale la violenza contro la donna, la sopraffazione della donna, era quasi accettata nella società. Noi in teoria non viviamo più in un tempo del genere, oggi non è accettato, eppure il numero dei femminicidi rimane sostanzialmente immutato". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dalla direttrice di 'Donna Moderna', Maria Elena Viola.
"È come se - osserva la premier - una volta la violenza sulle donne fosse legata di più a una degenerazione dell'idea di essere superiori che gli uomini avevano, e oggi invece fosse più legata a una debolezza. Cioè prima perché in qualche maniera era socialmente anche accettato, oggi perché le donne non lo accettano, e allora c'è una evoluzione della motivazione che porta che noi dobbiamo studiare, che dobbiamo capire. E penso che su questo anche il ruolo delle giovani generazioni, e quello che sta accadendo ai giovani, è qualcosa su cui ci dobbiamo interrogare".
Dunque, per Meloni, "dobbiamo interrogarci su quello che sta accadendo soprattutto alle giovani generazioni. Se noi non capiamo un fenomeno che nonostante l'evoluzione della società rimane immutato non capiamo le ragioni per cui questo sta accadendo, temo che non riusciremo a essere neanche così efficaci nella soluzione alla base della questione, che non sarà mai nelle leggi e nelle risorse, sarò sempre e solo se riusciamo a lavorare sulla dimensione culturale di questo fenomeno", conclude la premier sottolineando che "penso sia una di quelle questioni sulle quali chiunque ha qualcosa da dire, deve poterlo dire. Perché se noi ci chiudiamo dietro gli stereotipi, le divisioni, temo che non faremo mai il lavoro di approfondimento necessario ad affrontarlo in modo serio".
- 14:23 - Violenza su donne: Meloni, 'sfida è culturale, no a scontri ideologici, dividersi non ha senso'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "Cosa si può fare di più" per fermare la strage dei femminicidi? "È un tema sul quale mi sono chiaramente interrogata molto. L'Italia ha una legislazione molto importante su questa materia, legislazione alla quale tra l'altro ha contribuito anche questo governo con un'ultima legge approvata un anno fa all'unanimità dalle forze politiche. Una delle poche cose che siamo riusciti ad approvare all'unanimità. Io penso, che arrivati a questo punto, la sfida sia soprattutto di carattere culturale". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dalla direttrice di 'Donna Moderna', Maria Elena Viola.
"Le norme non mancano, gli strumenti non mancano - aggiunge la premier -, le risorse, quelle mancano sempre ma comunque dedichiamo delle risorse a questa materia, forse il dibattito non è sufficiente. Nel senso che io trovo che molto spesso di questa materia si parli un po' anche accettando magari lo scontro ideologico, su una materia sulla quale invece non ha proprio senso né dividersi né cercare il buono e il cattivo" ma "è una di quelle materie sulle quali bisogna tutti -indipendentemente da età, dove si vive, partito politico- in cui tutti bisogna sedersi attorno a un tavolo e interrogarsi e noi forse non lo stiamo facendo".
- 14:21 - **C.sinistra: Speranza, 'Conte in solco governo giallorosso, ora consolidare alleanza'**
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - Gli esiti della Costituente M5S non sono solo un "fatto positivo" per Roberto Speranza. Ma rappresentano un passo avanti in un percorso già iniziato con "l'esperienza di governo giallorossa" e vanno "nella direzione di consolidare la prospettiva di un’alternativa credibile al governo della destra a cui Elly sta 'testardamente' lavorando. Sono fiducioso". Al netto delle differenze che distinguono Pd e M5S: "Consentono di parlare a pezzi di elettorato diverso. Non servirebbe a nessuno avere partiti fotocopia", dice l'esponente dem interpellato dall'Adnkronos.
Onorevole Speranza, la Costituente M5s si è conclusa, Conte ha definito i 5 Stelle una forza 'progressista indipendente'. Basta per rendere più solida l'alleanza di centrosinistra? "Il processo democratico che si è sviluppato nei 5 stelle va guardato con interesse e rispetto. Mi pare di poter dire che gli esiti abbiano confermato la linea di fondo che i 5 stelle hanno espresso a partire dall’esperienza del governo giallorosso. Da allora hanno scelto di stare, con la loro autonomia e la loro sensibilità, nel campo delle forze progressiste e questo dal mio punto di vista è un fatto positivo".
Non teme che la definizione 'indipendente' possa preludere a nuovi strappi, nuove grane per la 'testardamente unitaria' Elly Schlein? "Sono fiducioso. Non vi è alcun dubbio che le scelte fatte nella Costituente M5S vadano nella direzione di consolidare la prospettiva di un’alternativa credibile al governo della destra a cui Elly sta “testardamente” lavorando. Dobbiamo riconoscere le differenze che ci sono e credo dovremmo avere persino l’intelligenza di valorizzarle. Segnalo che proprio queste differenze consentono di parlare a pezzi di elettorato diverso. Non servirebbe a nessuno avere partiti fotocopia".
Speranza, lei ha lavorato con Conte premier nella stagione del Covid, più di altri nel Pd ha sempre sostenuto l'alleanza con i 5 Stelle. Oggi sente di aver avuto ragione? "Ho sempre creduto in questa relazione e ammetto che quando sento dire che l’alternativa alla destra non esiste, mi arrabbio non poco. Perché l’alternativa non solo esiste, come si è capito anche alle ultime regionali, ma la abbiamo anche vista al lavoro proprio nel Governo giallorosso. Se penso a quell’esperienza posso garantire che su snodi fondamentali come il diritto alla salute o la difesa del lavoro c’è stata sempre condivisione. Anche il progetto futuro non potrà che partire dalle questioni reali che riguardano la vita delle persone".
I 5 Stelle hanno abolito il limite dei due mandati, Roberto Fico può candidarsi in Campania. Pensa sia la personalità giusta per il centrosinistra in Regione? "A Napoli l’esperienza dell’alleanza larga ha funzionato benissimo con l’elezione del sindaco Manfredi. Mi auguro si lavori su questa strada. Personalmente ho sempre pensato però che le scelte su chi debba candidarsi devono farsi sul territorio".
- 14:08 - Giustizia: Costa, 'rivedere norme disciplinari magistrati contro scappatoie'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "Se il decreto di oggi, giustamente, affronterà il tema della responsabilità disciplinare dei magistrati, consentirà di accendere i riflettori su un tema-simbolo della giustizia domestica, in cui le sanzioni sono rarissime. Perché il legislatore è costretto ad intervenire? Perché le norme disciplinari, già molto blande, sono dribblate sistematicamente con interpretazioni protettive. Vale per i casi di omessa astensione come per tante altre situazioni. Sarà questa l’occasione di affrontare il tema della legge disciplinare dei togati che offre una infinità di scappatoie”. Lo afferma Enrico Costa, deputato di Forza Italia.
“Solo per citare alcuni numeri: nel 2023 -ricorda- sono giunte al Pg della Cassazione 1854 segnalazioni disciplinari. Il Pg ne ha archiviate il 95%, di cui il 72% addirittura con atto di segreteria. Solo nel 4,3% dei casi ha avviato l’azione disciplinare. Pertanto al Csm nel 2023 sono giunte 90 azioni disciplinari (66 dal Pg e 24 dal ministro della Giustizia). Il Csm nel 2023 ha emesso 68 decisioni disciplinari: 27 non luogo a procedere, 6 non doversi procedere, 20 assoluzioni e 15 (quindici) condanne. Di queste 15 condanne 8 sono censure, 4 perdite di anzianità, una sospensione dalle funzioni, 2 rimozioni. Questi dati non meritano ulteriori commenti. Da quasi 2000 segnalazioni l’anno a 15 condanne".
"Le scappatoie previste dalla legge -denuncia Costa- sono tantissime. Innanzitutto pensiamo all’ipotesi di 'scarsa rilevanza del fatto' che è una clausola 'di salvezza' che garantisce vie di fuga a situazioni indifendibili. Viene posto in essere un comportamento per cui ‘oggettivamente’ la legge stabilisce una sanzione? Non basta per avviare l’azione disciplinare, perché la stessa legge precisa che se il fatto è di 'scarsa rilevanza' scatta il proscioglimento. La gamma di applicazioni perdoniste della 'scarsa rilevanza' è notevole: va dal caso del magistrato che insulta le parti in udienza, ma poi si scusa, alla inerzia di un Pm per 7 anni su un fascicolo, ad un altro che ritarda un procedimento per 5 anni, entrambi giustificati dal fortissimo carico giudiziario; offese su social network riprese dalla stampa; aver travisato i fatti di causa, quando l’appello ha posto rimedio; aver effettuato nomine non consentite ecc.. Una buona penna può motivare ovunque sulla 'scarsa rilevanza'".
"Ma la legge offre anche altre generose scappatoie. Il ritardo nel compimento di atti rileva solo se reiterato, grave e ingiustificato (la legge chiarisce che 'si presume non grave il ritardo che non eccede il triplo dei termini previsti dalla legge per il compimento dell’atto'). È stato ritenuta causa di giustificazione dell’inerzia di un magistrato la contestuale conflittuale separazione personale dal coniuge. Non basta tenere un comportamento scorretto nei confronti delle parti, dei testimoni, di altri magistrati: devono essere gravi o abituali; la violazione di legge solo se grave e determinata da ignoranza o negligenza inescusabile; il travisamento del fatto è punito solo se determinato da negligenza inescusabile; l’adozione di provvedimenti in casi non consentiti dalla legge è rilevante solo se frutto di negligenza grave e solo se abbia leso diritti personali o, in modo rilevante, diritti patrimoniali; il sottrarsi all’attività di servizio ha rilievo solo se abituale e ingiustificato; la violazione del dovere di riservatezza sugli affari in corso di trattazione solo quando è idonea a ledere indebitamente diritti altrui; l’aver emesso provvedimenti affetti da palese incompatibilità tra dispositivo e motivazione, ma solo se siano stati adottati intenzionalmente (sentenze suicide)”.
“E, infine, occhio alla forma! Un sinistro avvertimento sul sito della Cassazione sottolinea che 'le segnalazioni di fatti aventi eventuale rilevanza disciplinare provenienti da privati a mezzo posta elettronica non certificata, così come le istanze ad esse relative, non determinano nessun obbligo di provvedere e, conseguentemente, alle stesse non sarà dato riscontro. In sintesi, il fatto può anche avere 'eventuale rilevanza disciplinare', ma se la denuncia non è fatta tramite Pec -conclude Costa- può tranquillamente finire nel cestino”.