Cgil, Cisl e Uil manifestano davanti alla Camera per chiedere che le risorse provenienti dalla lotta all'evasione e dalla spending review siano usate per ridurre la pressione fiscale su dipendenti e pensionati. Prima della manifestazioni, i leader sindacali hanno incontrato il viceministro dell'Economia Stefano Fassina e i vertici di Confindustria
Sindacati in piazza per chiedere modifiche alla legge di stabilità. Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un presidio davanti a Montecitorio, dove il provvedimento è all’esame della commissione Bilancio della Camera. E se il governo non darà risposte sulle modifiche alla manovra, il sindacato “tornerà nelle piazze di questo Paese”, avverte il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Le organizzazioni dei lavoratori chiedono che le risorse dalla lotta all’evasione vadano al taglio delle tasse sul lavoro. Alla manifestazione sono presenti i segretari generali degli altri due grandi sindacati confederali, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti: i leader sindacali, prima di scendere in piazza, hanno avuto un incontro con il viceministro dell’Economia Stefano Fassina e i vertici di Confindustria.
Il ddl di stabilità “non fa nulla per sostenere la crescita economica e l’occupazione“, è la denuncia del segretario Uil Luigi Angeletti. “Non abbiamo bisogno di stabilità fine a stessa, c’è bisogno di una legge che inneschi la crescita”. E’ Raffaele Bonanni, leader della Cisl, a indicare la strada per la ripresa: “Tutte le risorse che saranno ottenute con la lotta all’evasione e la spending review devono andare alla riduzione della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e i pensionati”. Da qui, l’avvertimento all’esecutivo: risposte immediate o lavoratori in piazza. “A galleggiare questo Paese va alla rovina e noi alla rovina non lo vogliamo”, ha spiegato Susanna Camusso. “Questa legge non va bene perché non affronta il tema fondamentale del poco reddito che hanno lavoratori dipendenti e pensionati, una delle ragioni che determinano la continua recessione. La manovra non determina quello choc all’economia che invece sarebbe necessario ma si colloca in continuità con gli anni precedenti”.