Se avete già rinnovato una patente in formato tessera, sapete di cosa parliamo: quei minuscoli adesivi da applicare sul retro del permesso di guida, con scritte illeggibili tanto sono piccole, e che si sbiadiscono solo a infilarli nel portafoglio. Ecco, dall’anno prossimo non ne avremo più bisogno. Con il decreto attuativo pubblicato il 10 dicembre sulla Gazzetta ufficiale, e attivo dopo 30 giorni, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha stabilito che, al rinnovo della patente, ne sarà stampata una nuova di zecca che ci sarà consegnata dal portalettere, e con posta assicurata, direttamente a casa. Per rinnovare la patente sarà necessaria anche una nuova fototessera.
La nuova procedura di rinnovo ha il vantaggio di essere piuttosto semplice. Una volta superata la visita, il medico inserirà nel sistema informatico del ministero dei Trasporti tutti i dati del titolare del documento, più la fototessera e la firma, autenticandole. Il sistema genererà una ricevuta dell’avvenuto rinnovo, valida fino all’arrivo della nuova patente. I costi della procedura non cambiano: oltre alla visita medica, che dottori di base o in appoggio ad autoscuole e agenzie offrono a prezzi diversi, si pagheranno 25 euro fra marca da bollo e diritti di motorizzazione. Bisognerà poi mettere in conto anche i 6,80 euro della posta assicurata, da pagare quando si riceverà la nuova patente.
Lo sforzo di semplificazione s’era già manifestato all’inizio dell’anno con la decisione di eliminare la residenza dai dati rilevanti per la patente di guida. Per questo, quando si cambia residenza, non si riceve più l’adesivo con il nuovo indirizzo, mentre l’aggiornamento rimane necessario sul libretto dei veicoli di proprietà. Dal 2015, andrà in pensione anche il tagliando dell’assicurazione, quel quadratino di carta che bisogna obbligatoriamente esporre per dimostrare che il veicolo è coperto da una polizza. Ogni auto e la relativa copertura assicurativa saranno schedate nell’archivio della Motorizzazione Civile.
Tramontata infine l’ipotesi, troppo costosa, di dotare ogni auto di un microchip, si è deciso di utilizzare i sistemi di rilevazione automatica delle targhe, già utilizzati dagli Autovelox o per l’accesso alle ZTL, per effettuare controlli a tappeto che “stanino” i quattro milioni di veicoli italiani che oggi, secondo l’Aci, circolano senza assicurazione.