Perché se è dell'ultimo film di Peter Jackson la migliore media copia del fine settimana quella media è solo di poco superiore a quella ottenuta dalla pellicola di Uberto Pasolini, premio per la regia a Venezia per la sezione Orizzonti. "Un omaggio al valore della vita" dice il regista nipote di Luchino Visconti
Nella sfida al boxe office in cui Lo Hobbit 2, la desolazione di Smaug batte Un fantastico via vai di Leonardo Pieraccioni c’è da segnalare un piccolo miracolo. Perché se è dell’ultimo film di Peter Jackson la migliore media copia del fine settimana, con 5.024 euro, quella media è solo di poco superiore a quella ottenuta da Still Life di Uberto Pasolini, premio per la regia a Venezia per la sezione Orizzonti, con 4.820 euro. Questo film italiano girato a Londra sulla vita di un impiegato comunale, nella lotta tra titani delle uscite prenatalizie, con quasi 92.000 euro intascati in appena 19 sale scala fino a un prezioso 12° posto la classifica degli incassi. Prima ci sono titoli più trendy degli ultimi giorni: la Blue Jasmine di Woody Allen, ‘Hunger Games – la ragazza di fuoco’ con Jennifer Lawrence, La mafia uccide solo d’estate di Pif, e la pellicola italiana più vista degli ultimi anni Sole a catinelle di Checco Zalone.
Si respira una brezza di poesia negli 87 minuti che, fotogramma dopo fotogramma, dipingono la vita (e la morte) degli altri cui John May cerca di dare dignità prendendosi in carico il loro destino quando per loro arriva la sera. “Un omaggio al valore della vita” spiega il regista. Il film, di produzione inglese, ma in associazione fra gli altri, con Cinecittà Studios e Rai Cinema, già venduto in tutto il mondo ha già vinto molti premi: il festival di Abu Dhabi, il Pasinetti del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici. E il regista inoltre riceverà il Capri Cult Award 2013, il 28 dicembre nel corso di Capri, Hollywood.
”L’idea per Still life mi è venuta leggendo l’intervista ad uno dei funzionari pubblici che svolgono realmente quel compito” spiega Pasolini, classe 1957, nipote di Luchino Visconti, nato a Roma ma stabilitosi da anni in Inghilterra. Questa storia ”mi è sembrata l’ideale per parlare, nello stile che mi appartiene, a basso volume, dell’isolamento che colpisce sempre più persone nella nostra società, soprattutto anziani, ma anche giovani, che scambiano le amicizie vere con quelle virtuali su internet”.
Il protagonista del racconto interpretato da Eddie Marsan (che ha lavorato tra gli altri con Spielberg, Malick e Scorsese), vita solitaria e ordinata, fatta di ritmi e pasti sempre uguali, vive il suo lavoro di funzionario comunale addetto alle pratiche dei morti in solitudine, con grande dedizione. Cerca in ogni modo parenti e amici degli scomparsi e organizza i loro funerali, anche quando è l’unico a presenziare aggiungendo sempre un tocco personale: “Quando a John per un taglio di personale, viene preannunciato il licenziamento, il suo ultimo caso, assume un’importanza che mai avrebbe immaginato”. Una storia universale per Pasolini ”che spero possa toccare in maniera personale e inaspettata, quel pubblico che non cerca a Natale solo film goliardici”.