Dopo 71 giorni è stata formata la grosse koalition tra Cdu, Csu e Spd. E' la seconda guidata dalla cancelliera e la terza nella storia della Germania. Altra sorpresa la nomina di Aydan Oezoguz di origine turca come segretaria di Stato alla cancelleria per Migrazione e Integrazione
Dopo 71 giorni di trattative e accordi in Germania nasce il terzo governo guidato da Angela Merkel. E’ la seconda grande coalizione con a capo la cancelleria, e la terza nella storia della Germania. Ieri è stata presentata la lista dei tre partiti del governo, Cdu, Csu e Spd. In parte già nota nei giorni scorsi, ma non sono mancate le sorprese. La maggiore è stata la nomina di Ursula Von der Leyen (Cdu), 55 anni, alla Difesa, prima donna nella storia della Bundesrepublik al comando militare. Finora era al Lavoro ma Ursula, talento politico, diametralmente opposta per carattere alla Merkel, era candidata per molti altri dicasteri: Esteri, Sanità, Interni. Alla fine ha preso la Difesa, un ministero che può rappresentare per lei solo due cose: o il capolinea politico, o il trampolino verso la cancelleria.
Altra sorpresa, in casa Spd, la nomina di Aydan Oezoguz, 46 anni, di origine turca, a segretaria di Stato alla cancelleria per Migrazione e Integrazione. Maria Boehmer (Cdu), che ricopriva finora l’incarico, passa come sottosegretario agli Esteri. Anche la cooptazione del membro del consiglio direttivo della Bce, Joerg Asmussen, a sottosegretario al Lavoro ha sorpreso. Il ministero, guidato finora dalla Von der Leyen, passa ora in mano a un’altra donna: l’ex segretaria generale Spd Andrea Nahles. Piccola sorpresa anche la nomina, non al governo ma nell’importante incarico di segretario generale della Cdu del giovane Peter Tauber, di 39 anni, esponente della frangia critica sull’accordo di governo con la Spd.
Per il resto poche novità: dieci uomini e sei donne (tre Cdu e tre Spd), un avanzamento delle quote rosa (una in più) rispetto al passato governo. Al fianco della Merkel ci sarà Sigmar Gabriel, leader Spd, promosso a vice cancelliere e ministro dell’Economia e Energia. A lui è affidato ora uno dei principali progetti della prossima legislatura: la svolta energetica dopo l’uscita dal nucleare. Wolfgang Schaeuble (Cdu), veterano della politica tedesca, resta alle Finanze. Frank-Walter Steinmeier (Spd) torna agli Esteri. La Merkel perde un importante pianeta del suo universo di potere: Roland Pofalla, capo dell’Ufficio della cancelleria, che ha chiesto di poter lasciare: gli subentra Peter Altmeier (Cdu).
Completano la squadra rosa Manuela Schwesig (Spd), la più giovane del governo (39 anni), alla Famiglia, Barbara Hendricks (Spd) all’Ambiente e Johanna Wanka (Cdu) all’Istruzione. Monika Gruetters (Cdu) diventa ministro di Stato per Cultura. Per gli uomini, gli altri ministri sono Thomas de Maiziere (Cdu) agli Interni, Hermann Groehe (Cdu), alla Sanità, Alexander Dobrindt (Csu) ai Trasporti e Infrastruttura digitale, Hans-Peter Friedrich (Csu) all’Agricoltura, e Gerd Mueller (Csu) allo Sviluppo. Per la cancelliera, con una Spd galvanizzata dal buon risultato elettorale, governare sarà più difficile, molto più che con i liberali. Gabriel è euforico e ha l’occhio già rivolto alle elezioni e alla cancelleria nel 2017 (la Sueddeutsche Zeitung di domani paragona il suo successo all’atterraggio sulla luna dei cinesi). Il terzo mandato per la Merkel potrebbe essere l’ultimo, senza aver ancora nominato una o un suo successore.