Più di due settimane di polveri sottili oltre il limite della soglia consentita. A Parma gli sforamenti hanno già toccato i 18 giorni consecutivi, con un livello che ha superato i 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo tollerati su accordo regionale. Per questo l’associazione Gestione corretta rifiuti ha lanciato l’allarme, invitando i cittadini a scrivere al sindaco Federico Pizzarotti per far sentire la propria voce. “Invitiamolo a prendere provvedimenti forti per tutelare la nostra salute – si legge nell’appello – Invitiamolo a spegnere, nei casi di emergenza ambientale come quello attuale, le fonti di inquinamento, come ad esempio l’inceneritore di Parma, e a farsi promotore di iniziative a livello di bacino padano per contrastare efficacemente la morsa dello smog”.
Gcr ne approfitta anche per tornare alla carica contro l’inceneritore di Ugozzolo, considerato tra le cause dell’ inquinamento atmosferico: “A noi volevano far credere che l’inceneritore, che ogni anno emetterà 3,2 tonnellate di Pm10, fosse a impatto zero” continuano, e chiedono ai parmigiani di scrivere al sindaco Cinque stelle per tutelare la propria salute. In pochi giorni nella casella di posta elettronica del primo cittadino sono arrivate decine e decine di e-mail e nel frattempo domenica 22 dicembre in città è stato imposto il blocco del traffico straordinario nel centro storico. Pizzarotti aveva chiesto di poterlo spostare il giovedì per non impattare sul commercio proprio nei weekend prima di Natale, ma la Regione non ha concesso il permesso. La misura da sola però non è bastata a ridurre l’inquinamento atmosferico, e il giorno delle auto in garage, oltre alle polemiche di esercenti e negozianti, ha portato nuovi sforamenti.
Il bollettino lo comunica l’associazione Gestione corretta rifiuti, che definisce la situazione una “guerra tra inquinamento e salute” in cui i cittadini devono decidere da che parte stare: “Ieri, giornata di fermo parziale del traffico, picco a 93 microgrammi – spiegano – Da 18 giorni respiriamo una miscela cancerogena, come è stata classificata dallo Iarc, l’istituto tumori di Lione branca dell’Oms”. L’associazione descrive un panorama allarmante, con le poveri sottili “come veleni silenziosi che minano la salute dei cittadini” e “i pronto soccorso che registrano incrementi significativi di accessi con sintomi legati all’apparto respiratorio e cardio circolatorio e la stessa situazione viene registrata dagli ambulatori dei medici di base”. La situazione è di emergenza, tanto che nei prossimi giorni è previsto un summit straordinario tra l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli, sindacati dei commercianti, enti sanitari e di controllo. Già la scorsa settimana, quando aveva indetto il blocco del traffico dopo 12 giorni consecutivi di sforamento delle Pm10, l’assessore aveva invocato un cambio culturale di abitudini nei cittadini, come la riduzione dell’utilizzo dell’auto o del riscaldamento privato. Il problema però non riguarda solo Parma, ma anche le altre città dell’Emilia Romagna, dove comunque le polveri sottili hanno raggiunto livelli critici. E da sole, le misure adottate nel capoluogo ducale non possono bastare a migliorare la situazione. Per questo dalla città Cinque stelle arriva la proposta agli altri Comuni di adottare strategie per ridurre l’inquinamento urbano, come le targhe alterne. “E’ necessario adottare misure drastiche a livello di bacino padano – ha detto Folli – occorrono misure immediate e concrete: Parma propone la circolazione a targhe alterne in tutte le regioni del bacino padano al perdurare di condizioni meteo sfavorevoli al ricambio dell’aria”. Solo in questo modo, forse, sarà possibile far ritornare respirabile l’aria dell’Emilia Romagna.
La risposta della Regione non si è fatta attendere e per la prossima settimana è previsto un altro blocco del traffico che questa volta sarà anticipato a giovedì, invece che domenica 22 dicembre, per ridurre al minimo l’impatto sulle attività commerciali. “Le politiche per la qualità dell’aria devono essere affrontate con determinazione – ha detto il sindaco Federico Pizzarotti – Abbiamo ottenuto una risposta positiva della Regione ad un problema nel breve termine, serve adesso una politica seria contro l’inquinamento. Il tempo dell’ attesa è finito, e anche la Regione non può far finta di niente”.