Venti di Guerra Fredda tornano a soffiare al confine tra Russia e Unione Europea. Il Cremlino annuncia di avere installato missili nucleari a corto raggio Iskander-M in grado di colpire Berlino. La conferma arriva da Igor Konashenko, portavoce del ministero della Difesa. Le batterie missilistiche si trovano nell’enclave russa di Kaliningrad, tra Polonia e Lituania, e lungo il confine baltico. “Non è in contraddizione agli accordi internazionali”, ha affermato il ministero della Difesa russo, Sergeij Shoigu, citato da Itar-Tass dopo che il quotidiano tedesco Bild, citando una fonte della sicurezza, aveva dato per primo la notizia.

Le immagini satellitari, spiega il quotidiano, documentano che si tratta di missili SS-26, che possono essere dotati di testate convenzionali e nucleari. I vettori hanno una gittata di 500 chilometri, una misura sufficiente per colpire alle porte di Berlino. Le stesse fonti di sicurezza riportano che l’installazione dei missili è avvenuta negli ultimi 12 mesi. Il quotidiano tedesco ricollega la decisione della Russia al progetto di scudo anti-missile in Europa. Per la Nato il dispiegamento dei missili russi “non contribuisce alla sicurezza Euro-atlantica e non manterrebbe quello spirito di cooperazione in cui Nato e Russia hanno lavorato”. E più in generale una serie di scelte “è motivo di preoccupazione” per l’Alleanza Atlantica. Lo riferiscono qualificate fonti Nato all’Ansa.

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