Il movimento Lealtà e Azione, vicino agli Hammerskin, ha organizzato l'evento per ricordare Carlo Venturino, membro di una band di estrema destra. Sono attese centinaia di teste rasate. Gli organizzatori avevano provato, senza successo, a tenere la serata nella struttura di proprietà del gruppo Fininvest
Milano si prepara a ospitare un raduno di neonazisti. Il movimento Lealtà e Azione, vicino agli Hammerskin, ha organizzato per stasera il “Concerto per Carlo“: l’evento intende commemorare il trentesimo anniversario della morte di Carlo Venturino degli Amici del Vento, storica band dell’estrema destra. L’evento si tiene alla discoteca Madison di via Giovanni da Udine, in zona viale Certosa, un locale che, stando a quanto denuncia l’Osservatorio democratico sulle nuove destre, è “più volte finito nelle inchieste sulla malavita e la ‘ndrangheta“. La stessa associazione segnala che all’evento “saranno presenti centinaia di teste rasate ed estremisti di destra da tutta la Lombardia ed il nord Italia” e invita alla mobilitazione “tutte le forze democratiche ed antifasciste contro questa ennesima provocazione anticostituzionale contro Milano Medaglia d’Oro della Resistenza”.
Ma il Madison è solo una soluzione di ripiego per il “Concerto di Carlo”. A settembre, gli organizzatori avevano fatto le cose in grande e prenotato il Teatro Manzoni di proprietà del gruppo Fininvest. Tuttavia, in seguito alla segnalazione dello stesso Osservatorio democratico e a un articolo del fattoquotidiano.it, i gestori della struttura avevano fatto retromarcia e negato il permesso. “Avevamo dato il via libera all’affitto fidandoci del nostro interlocutore, che non ci ha assolutamente informato della vera natura del raduno. Che non è assolutamente in linea con la politica del nostro teatro”, si era giustificato il direttore del teatro a Repubblica Milano.
Ma per un concerto nazi sventato all’ultimo minuto, a giugno si era tenuto a Rogoredo un evento a cui avevano partecipato centinaia militanti di estrema destra provenienti da tutta Europa. Al raduno organizzato dalla Skinhouse aveva suonato una decina di band – anche americane, tedesche e inglesi – presentando brani ispirati ai “valori” dell’estrema destra, un insieme di inni alla violenza e alla xenofobia.