Tutti pazzi per i piumini Moncler. L’azienda – fondata in Francia nel 1952 e diventata un brand italiano nel 1992 – ha terminato il giorno di collocamento in Borsa in rialzo del 46,7% a 14,97 euro per azione. La società vale ora 3,6 miliardi di euro, oltre un miliardo in più rispetto al prezzo fissato post offerta di collocamento.
L’Ipo (Initial public offering, ovvero l’offerta pubblica iniziale) si era conclusa con una domanda da parte degli investitori professionali pari a 31 volte l’offerta per un controvalore complessivo di 20 miliardi di euro. E il prezzo era stato fissato a 10,2 euro, il massimo della forchetta prevista.
A presenziare la cerimonia di debutto della matricola dei piumini a Palazzo Mezzanotte c’erano molti nomi noti, dal presidente di Mps Alessandro Profumo all’amministratore delegato del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti. Tra le prime file anche Maurizio Tamagnini, numero uno del Fondo strategico italiano, Lapo Elkann, fondatore di Italia Independent e Marco De Benedetti che guida uno dei venditori che hanno fatto un grande affare con l’operazione, il fondo Carlyle. Tra gli altri anche Franca Sozzani di Vogue, Matteo Marzotto, il vicepresidente di Alitalia, Salvatore Mancuso e lo chef Davide Oldani.
Secondo quanto appreso a margine della cerimonia di quotazione, tra i soci vip che hanno comprato azioni del gruppo dei piumini ci sono anche Ferragamo, Zegna, Loro Piana, Bernard Arnault di Lvmh e il patron di Diesel Renzo Rosso. Come investitori istituzionali risultano anche i fondi sovrani del Qatar, Singapore, Cina e Abu Dhabi.
Proprio domenica 15 il neosegretario del Pd, Matteo Renzi, ha parlato dell’azienda di piumini. “Il Moncler non l’ho mai sopportato, i paninari mi stavano antipatici, e in direzione del Pd potremo anche aprire un dibattito”, ha detto. E ha aggiunto: “Moncler era un’azienda di Grenoble, poi un imprenditore italiano l’ha recuperata e ci l’ha portata nel “made in Italy”, ed oggi ha performance straordinarie. Ma nessuno ne parla”.
Corre in Borsa anche Telecom, che ha terminato la seduta a +5%, dopo avere precisato in una nota di non avere ricevuto da Blackrock comunicazioni relative all’aumento della quota. Il gruppo italiano ha risposto così alla richiesta di chiarimenti della Consob, che negli ultimi giorni gli aveva chiesto di spiegare se era a conoscenza dell’operazione del fondo americano, che “ha compiuto una grave violazione normativa” per non aver informato l’Authority entro cinque giorni sull’acquisto di quote Telecom. Dalle dichiarazioni emerge che Blackrock avrebbe raggiunto un possesso complessivo di azioni e diritti di voto di telecom italia pari al 10,14% del capitale ordinario.