Il fondatore di Repubblica contro una delle “sue” penne: si tratta di Barbara Spinelli, rea di aver raccontato a Marco Travaglio, nel suo libro “Viva il Re” (Chiarelettere) il suo incontro e lo scambio di lettere avuto con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Eugenio Scalfari la attacca nell’ editoriale della domenica (leggi qui l’articolo), dicendosi “addolorato” per le sue critiche al Colle. “Ho ascoltato l’altro giorno i tuoi appunti su Napolitano affidati alla “recitazione” di Travaglio. Ti assicuro che da questo momento in poi cancello dalla mia memoria quanto ho ora ricordato”. Il riferimento è all’ultima puntata di Servizio Pubblico, quando Santoro ha affidato a un’attrice la lettura di alcuni brani dell’intervista alla Spinelli contenuta nel libro.
La scrittrice replica oggi con una lettera (leggi qui): “Sono stupita dalle parole che Eugenio Scalfari dedica non tanto e non solo alle mie idee sulla crisi italiana ma, direttamente, con una violenza di cui non lo credevo capace, alla mia persona”. Scalfari infatti chiude l’editoriale ricordando: “Voglio solo pensare il meglio di te a cominciare dal fatto che sei la figlia di Altiero Spinelli”. Un richiamo che la scrittrice rispedisce al mittente: ” Il miglior modo di rispettare i morti è non divorarli, il che vuol dire: non adoperarli per propri scopi politici o personali. Mi dispiace che Scalfari abbia derogato a questa regola aurea”.
E ancora: “E’ inutile e quantomeno scorretto accusare Grillo di condannare alla gogna i giornalisti, quando all’interno d’una stessa testata appaiono attacchi di questo tipo ai colleghi”. Proprio settimana scorsa, era toccato al giornalista Francesco Merlo, entrare a far parte della rubrica sul “giornalista del giorno”, pubblicata sul blog del comico genovese. Finora le firme di Repubblica, solo Gad Lerner finora ha criticato la presa di posizione di Scalfari. Lo ha fatto sul suo blog, definendola una “ramanzina sgradevole, impropria e di pessimo gusto”. Ma è l’atteggiamento di apertura e ascolto della Spinelli nei confronti del Movimento 5 Stelle a non essere gradito a Scalfari. La scrittrice nell’editoraile di oggi replica: “Mettere M5S sullo stesso piano di Marine Le Pen o di Alba Dorata più che un errore è una controverità”