Un piccolo contributo personale che, sommandosi a quello di tanti altri, può diventare un aiuto concreto per le persone in difficoltà a causa della crisi finanziaria. È questa la filosofia alla base del progetto “Spesa sospesa” lanciato da Coldiretti Lombardia e dal Banco Alimentare. L’iniziativa, cominciata venerdì 13 dicembre, nel giorno di Santa Lucia, e destinata a proseguire sperimentalmente per un anno, si ispira all’usanza napoletana del “caffè sospeso”. Così come nella città partenopea si è infatti soliti lasciare al bar un “caffè pagato” del quale possano usufruire gli indigenti, per dodici mesi nelle botteghe di “Campagna Amica” di Coldiretti e nei Farmer’s Market della regione sarà possibile aggiungere 3 euro alla propria spesa grazie ai quali il Banco Alimentare potrà consegnare a una persona bisognosa una borsa con salsa di pomodoro, pasta e uova.
Per ora l’iniziativa è attiva presso la bottega agricola di corso San Gottardo 41 a Milano, e già nel primo week-end ha visto una buona adesione da parte dei clienti. A partire da gennaio ad essa si aggiungeranno le altre 12 botteghe della Lombardia e i 150 Farmers’ Market regionali della Coldiretti. Un bacino di attività importante per numero e diffusione capillare sul territorio, per affrontare un’emergenza sempre più sentita e certificata da cifre preoccupanti. Tra il 2010 e il 2013 sono passate infatti da 260mila a 330mila le persone che si sono dovute rivolgere alle mense per i poveri e i bambini lombardi sotto i 5 anni che non hanno cibo a sufficienza sarebbero ben 38mila.
L’Italia, inoltre, è il Paese europeo con il rischio di povertà ed esclusione sociale più alto: nel 2012 il fenomeno riguardava oltre 18 milioni di cittadini (il 29,9% della popolazione). Una situazione che si riflette anche sulle scelte delle famiglie in vista del Natale. Secondo ricerche della Coldiretti il 58% degli italiani ritiene di avere un minor potere di acquisto rispetto allo scorso anno, e il 56% (contro il 41% a livello europeo) pensa che la propria condizione economica non migliorerà a breve. Un clima di sfiducia che si traduce nella decisione di tagliare le spese per le festività, con un budget complessivo ridotto di circa il 5% e la tendenza a comprare regali “utili”, a partire proprio da quelli alimentari destinati anche a garantire un cenone rispettoso della ricca tradizione di questo periodo.
(Nella foto: la bottega agricola di corso San Gottardo; fonte: agricolturamica.it)