Il presidente del Consiglio ottimista in un discorso con i dipendenti di Palazzo Chigi dopo il discorso di Napolitano che aveva paventato le dimissioni in caso di crisi di governo. Il capo dello Stato ribadisce: "Un pacchetto di riforme istituzionali dà un'indispensabile maggiore efficacia all'azione di governo e Parlamento"
Il presidente del Consiglio Enrico Letta continua a crederci. Il governo andrà avanti e raggiungerà il 2015, cioè terminerà il percorso che il capo del governo si è prefissato al momento di accettare l’incarico dal Quirinale. “Nonostante molti fuori da qui non ci credessero, abbiamo mangiato il panettone e se continuiamo a lavorare bene contiamo di mangiarlo anche il prossimo anno” ha detto, secondo l’Ansa, ai dipendenti di palazzo Chigi. Una frase che esprime ottimismo dopo che invece il capo dello Stato ha ricordato gli elementi fondativi del suo sì al secondo mandato al Colle: niente elezioni anticipate e riforme.
Un concetto ribadito di nuovo oggi: solo un pacchetto di riforme istituzionali, ha detto Napolitano, potrà dare “il risultato di un’indispensabile maggiore continuità ed efficacia all’azione di governo e nel circuito governo-Parlamento”. Si tratta peraltro di “modifiche da tempo delineate”, ha proseguito, ma mai approvate. “Il risultato di una indispensabile maggiore continuità ed efficacia nell’azione di governo e nel circuito Governo-Parlamento è realizzabile solo attraverso modifiche da tempo delineate, ma finora mai giunte all’approvazione conclusiva del Parlamento, dell’ordinamento della Repubblica, quale fu sancito, 66 anni fa, nella seconda parte della costituzione. Si tratta di un disegno di riforme istituzionali, che proprio ieri ho chiamato tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione a discutere e definire nei prossimi mesi”.
A Letta risponde, attraverso Twitter, il presidente della commissione Finanze della Camera Daniele Capezzone: “Letta si preoccupa del panettone suo e del Governo, anche per l’anno prossimo. Forse farebbe meglio a preoccuparsi del panettone degli italiani…”.