Dall'idea dei quattro soci fondatori, ispirati al modello anglosassone del “more than books”, nascono nel quartiere di Porta Romana 1000 metri quadri dedicati a un nuovo modo di intendere la lettura
Si chiama Open ed è un nuovo concept di libreria a Milano. Qui puoi acquistare libri, ma anche solo leggerli seduto sul divano. Puoi sfogliare giornali di carta e digitali, studiare, navigare – gratuitamente – il tutto mentre bevi un tè caldo e mangi una fetta di torta di mele. È il nuovo spazio aperto in zona Porta Romana, a due passi dalla metropolitana. «Un nuovo concetto di libreria più ampio, digitale e collaborativo» lo descrive Giorgio Fipaldini, editore digitale di Tapook, 43 anni, ideatore e ad di Open.
Perché piace? Perché si può lavorare senza il religioso silenzio da biblioteca, e si può studiare in compagnia. In pieno centro, senza costi. Perché libri e riviste, e-reader e tablet sono sempre a disposizione. E poi perché puoi spizzicare, frullati, centrifugati o caffè e torte artigianali, fermarti per l’aperitivo o per una pausa pranzo con vellutata di zucca, pecorino e marroni. Solo prodotti stagionali di qualità di Ottimomassimo (sono gli stessi di via Spadari), il fast gourmet che il prossimo anno aprirà anche la cucina vera e propria.
L’idea è di quattro soci fondatori: oltre a Giorgio, ci sono Piergiorgio Mancone, Carla Parisi e Fabrizio Cosi che, ispirati al modello anglosassone di Idea Store, librerie “more than books”, hanno voluto provarci a Milano. In partnership con Lago, che firma tutto l’arredamento. Come si sostiene? Vendita di libri e servizi digitali. Ma anche eventi e servizi: oltre all’area aperta a tutti ci sono, infatti, divisi da vetrate insonorizzate, 40 postazioni di co-working con servizi dedicati (tra cui una linea wi-fi più veloce di quella in sala, che spesso risente delle molte connessioni contemporanee). I costi: da 24 euro al giorno. E poi ci sono tre sale riunioni, da 6, 12 e 50 posti, attrezzate con monitor o proiettori, a partire da 30 euro all’ora.
Open è una start up e si finanzia in parte con il crowdfunding: il 16 dicembre, ultimo giorno per partecipare, ha raccolto 30.089 euro su 30mila di target, con 165 sostenitori. La formula è quella di Eppela: la donazione, cioè, ti dà qualcosa in cambio. Con 10 euro ad esempio hai accesso ai contenuti digitali extra, con 100 euro hai diritto anche a una postazione di co-working per una settimana e a un workshop. Di fronte a tante librerie che chiudono, ben venga uno spazio a Milano per leggere in modi e luoghi nuovi.