Circa 200 rappresentanti dei centri sociali della regione hanno organizzato un'iniziativa di protesta contro la possibile riapertura della struttura nella giornata internazionale dei diritti dei migranti e dei rifugiati. Le forze dell'ordine sono intervenute con la forza quando i manifestanti hanno cercato di scrivere su un muro
Tensione nel tardo pomeriggio davanti alla ex caserma Chiarini di via Mattei, a Bologna, che fino a qualche tempo fa ospitava il Cie, ora chiuso per una ristrutturazione. Ci sono stati ‘contatti’ fra le forze dell’ordine e gli attivisti di collettivi e centri sociali (tra le sigle Tpo, Labàs, Vag61), che avevano organizzato una iniziativa di protesta contro la possibile riapertura della struttura, nella giornata internazionale dei diritti dei migranti e dei rifugiati. La manifestazione è cominciata poco dopo le 18, con un centinaio di persone che si sono radunate davanti all’ingresso della ex caserma, già presidiata dalle forze dell’ordine. Lo scontro si è verificato quando alcuni manifestanti si sono avvicinati al muro della struttura per tracciare la scritta ‘Mai più Cie’, e sono stati allontanati a forza dagli agenti.
Gli attivisti parlano di alcune persone ferite alla testa a causa di ‘spintoni e cariche a freddo’. Questo è stato, a quanto risulta, l’unico momento di contatto sebbene anche in seguito siano continuati lanci di fumogeni e accensione di petardi. Poco dopo i manifestanti si sono riavvicinati al muro completando la scritta e tracciandone altre (‘luoghi d’internamento’ e ‘i cie non li vogliamo né ora né mai’). La manifestazione è terminata intorno alle 19.30.