Politica

M5S, il “mea culpa” di Casaleggio con gli eletti: “A volte abbiamo sbagliato noi”

Il co-fondatore del movimento, incontrando i senatori, ammette errori di comunicazione tra i vertici M5S e i parlamentari. Sulla tenuta del governo: "Ora no, l'anno prossimo". Scontro con i "dissidenti" Orellana e Campanella. Intanto, dopo due giorni di sit-in, i Cinque Stelle annunciano di avere ottenuto l'Iban per la restituzione dei 2,5 milioni di euro finora risparmiati

“A volte abbiamo sbagliato noi”. Parola di Gianroberto Casaleggio, oggi a Roma per un doppio incontro con eletti e appartenenti al Movimento 5 Stelle. Se non è un’ammissione di colpa, poco ci manca. Il cofondatore del M5S prima è stato alla Camera per una riunione tecnica su “comunicazione e piattaforma informatica”, poi a Palazzo Madama per incontrare i senatori e lo staff della comunicazione. Il blitz a sorpresa senza Beppe Grillo arriva proprio proprio nel giorno in cui i parlamentari ‘cinque stelle’ ottengono l’apertura di un conto corrente dove versare le loro diarie a favore delle piccole e medie imprese. Ma non è il ‘Restituition Day‘ il motivo del ‘tour’ nei palazzi romani. Il co-fondatore è a Roma per discutere di gestione della comunicazione politica, di strategia per le prossime elezioni regionali in Abruzzo e per le Europee. Ma anche per ascoltare “le proposte e le critiche” di deputati e senatori. E proprio in questa sede, il “guru” del M5S ha fatto un parziale mea culpa: “A volte abbiamo sbagliato noi”. All’uscita dal Senato, poi, una battuta ai cronisti sulla tenuta del governo. A chi gli chiede se ci sarà a breve un cambio di esecutivo, Casaleggio risponde: “A breve forse no. L’anno prossimo sì. Sarebbe una cosa enorme“.

Durante gli appuntamenti, inoltre, Casaleggio ha affrontato anche altre questioni: dalla promessa di un pronto riscatto, con un “grosso cambiamento il prossimo anno” fino all’ottimismo per i sondaggi interni che danno il M5S in crescita.

Il mea culpa di Casaleggio: “A volte abbiamo sbagliato”. Nell’incontro a Palazzo Madama, secondo le agenzie di stampa, il “guru” Cinque Stelle ha fatto un parziale esame di coscienza. “Ci sono stati degli errori: a volte abbiamo sbagliato noi, a volte avete sbagliato voi”. Nell’incontro, si è discusso delle frizioni interne e dei problemi di comunicazione degli ultimi mesi. Il caso più clamoroso è stata la sconfessione, proprio da parte di Grillo e Casaleggio, dell’iniziativa di due senatori per abolire il reato di immigrazione clandestina. Durante la riunione, gli eletti avrebbero chiesto a Casaleggio chi sia l’autore degli articoli sul blog di Grillo, lamentando che proprio dal sito di riferimento del movimento spesso sono arrivati loro attacchi durissimi.

L’immagine all’esterno è quella di una continua gazzarra, dove invece di discutere dei problemi del Paese si pensa soltanto alle proprie faide interne. Nelle scorse settimane alcune lettere ‘delatorie’ nei confronti degli staff ‘romani’ sono state recapitate alla Casaleggio Associati a Milano. L’episodio non è piaciuto allo stesso Casaleggio che ha preso nota ma, comunque, ha riconfermato la fiducia nei suoi ‘uomini’. Negli incontri si è discusso anche della piattaforma informatica e della strategia comunicativa in vista delle Europee e delle Regionali in Abruzzo. I sondaggi interni vedono il M5S in crescita: l’onda della protesta anche quella dei forconi, è l’indicazione, va cavalcata nel migliore dei modi e la pattuglia parlamentare di Roma deve remare in questo senso. Ancora una volta, però, le questioni interne hanno preso il sopravvento nella comunicazione ‘cinque stelle’. Non a tutti è andata giù la presenza di Casaleggio mentre si celebra il “Restituition Day“: “Una mossa inopportuna – spiegano alcuni – Ha tolto l’attenzione su uno dei temi che più ci sta a cuore”.

Lo scontro con i “dissidenti” Orellana e Campanella. Ma a quanto riferisce l’Adnkronos, il cofondatore del M5S ha avuto uno scontro più acceso con il senatore Luis Alberto Orellana, volto storico del Movimento e dei meetup, ma anche tra le voci più critiche della linea Grillo-Casaleggio. In particolare, il senatore sarebbe tornato a sottolineare l’esigenza di un confronto con le altre forze politiche, partendo proprio dal Pd. L’appello del “dissidente” arriva a pochi giorni dal duro botta e risposta tra Beppe Grillo e Matteo Renzi. “Fai le riforme con noi, se non ci stai sei un buffone e un chiacchierone“, era stata la sfida del segretario democratico. “Renzie aveva annunciato una sorpresina. C’è stata invece solo una scoreggina”, aveva risposto il comico genovese a stretto giro. Prevedibile, dunque, che le parole di Orellana facessero saltare i nervi agli “integralisti” Cinque Stelle, tra cui il senatore Carlo Martelli, che si sarebbe allontanato lamentandosi delle riflessioni di alcuni colleghi. Ma Orellana, a quanto si apprende, si sarebbe tolto anche un sassolino dalla scarpa, tornando sul post in cui venne additato nel settembre scorso, sul blog di Beppe Grillo, come il nuovo Scilipoti.

Qualche momento di tensione anche con Francesco Campanella, altro senatore dissidente del Movimento. Le sue parole, sempre relative ai “rischi di un’eccessiva chiusura del Movimento”, avrebbero scaldato gli animi di alcuni fedelissimi, con un furente Vito Crimi che avrebbe detto al collega siciliano: “Tu non mi rappresenti, non lo hai mai fatto”. Qualche senatore, sempre tra le voci critiche dei 5 Stelle, si è risentito poi per i “ritagli di tempo dedicato a noi parlamentari. Casaleggio ci ha concesso appena un quarto d’ora, alla comunicazione invece ha dedicato molto più tempo”.

Il M5S canta vittoria: ottenuto l’Iban per il Restitution Day. Al di là delle scaramucce interne, per i Cinque Stelle arriva la svolta del Restitution day. Dopo due giorni di sit-in, il presidio davanti al ministero del Tesoro è stato sciolto dopo avere raggiunto l’obiettivo della protesta. “Abbiamo l’Iban!“, si legge sul blog di Beppe Grillo. “Finalmente, dopo giorni di presidio davanti al Mef (Ministero Economia e Finanze) il M5S ha ottenuto il codice Iban per poter versare i suoi oltre 2,5 milioni di euro tagliati da stipendi e diarie parlamentari. Dopo giorni e notti di lotta davanti al palazzo, oggi #vinciamonoi #M5S”.