Gino Strada contro l'ex deputato Pdl, Travaglio contro Gasparri. La Consulta si è pronunciata su entrambi i casi, rispedendo al mittente quanto deciso dalla Camera e dal Senato
Travaglio contro Gasparri, Gino Strada contro Paolo Guzzanti. La Corte Costituzionale si pronuncia nell’udienza pubblica del 20 novembre, rispedendo al mittente quanto deciso alla Camera e al Senato per i due politici. Il fondatore di Emergency ha chiesto il risarcimento per dichiarazioni considerate “diffamatorie” in un articolo pubblicato su Il Giornale. L‘ex deputato dichiarò che Strada “ha il piccolo difetto di schierarsi sempre con i satrapi sanguinari e assassini”. Ora, la Consulta ha annullato la decisione della Camera di concedergli l’immunità parlamentare, e quindi l’ex deputato potrebbe dover risarcire Strada: a decidere sarà il tribunale di Roma. In particolare, la Consulta ha stabilito che “non spettava alla Camera dei deputati affermare che le dichiarazioni rese da Paolo Guzzanti, deputato all’epoca dei fatti, per le quali pende procedimento civile davanti al Tribunale ordinario di Roma, costituiscono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell’esercizio delle sue funzioni”.
Diverso il caso di Maurizio Gasparri per le frasi pronunciate a “Rainews24″, a “Porta a porta” e in altre occasioni pubbliche, poi riprese dalle agenzie di stampa contro il vicedirettore del Fatto Quotidiano. Il senatore di Forza Italia disse: “Io vorrei fare una trasmissione dedicata al fatto che Travaglio anni fa in Sicilia è andato in vacanza a spese di un condannato per mafia. Questo è Travaglio!”. Di fronte alla querela, si è rifugiato nell’immunità parlamentare. Nel suo caso, la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso del tribunale civile di Roma, dichiarando ammissibile conflitto e ora dovrà valutare se togliere o meno lo scudo parlamentare a Gasparri.