La crisi, le tasse, i privilegi della politica, il sud che rischia la catastrofe, il lavoro che non c’è. L’Italia è in agitazione. Da una parte le parole di Giorgio Napolitano, che teme “il rischio di tensioni e scosse sociali” e sollecita la politica a fare le riforme. Dall’altra il popolo dei Forconi che scende in piazza a Roma, mentre il vicepresidente di CasaPound Simone Di Stefano promette “niente disordini” e si appella a Beppe Grillo ed ai parlamentari del Movimento 5 Stelle. Saprà la classe dirigente italiana realizzare le riforme necessarie, a cominciare dall’abolizione dei privilegi e degli sprechi della politica, per ridare fiducia agli italiani? Sono questi i temi al centro della nuova puntata di Servizio Pubblico. Ospiti in studio: il ministro degli Affari regionali Graziano Delrio, i giornalisti del Corriere della Sera Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo e il critico d’arte Vittorio Sgarbi.
Santoro: “Fratelli d’Italia”
Editoriale d’apertura di Michele Santoro, che esordisce: “Internet ha smesso da tempo ad essere appannaggio degli intellettuali. I movimento neofascisti stanno alzando la testa perché sentono che la crisi ha toccato milioni di persone”. E aggiunge: “La rabbia si diffonde nella rete e si sta costruendo un senso comune che si oppone ai media, tv e giornali”. Il giornalista menziona il suo autista, Alberto Zito, morto recentemente per una malattia: “Mi ha insegnato che la vita è veramente bella e che noi abbiamo la responsabilità di viverla insieme agli altri. Siamo fratelli d’Italia perché non ci facciamo dominare dalla paura, né dal bisogno di sfruttarla” (GUARDA IL VIDEO)
La piazza dei Forconi e di CasaPound
Copertina di Luca Bertazzoni, che viene allontanato con insulti da manifestanti di CasaPound. Le telecamere si spostano poi sulla protesta dei Forconi a Roma. “Non abbiamo idee politiche, pensiamo all’Italia”, dice un manifestante. E un altro afferma: “Perché uno non può dire che c’è un pezzo di merda ebreo? Se levi le cento riforme di Mussolini, questi altri non hanno fatto niente” (GUARDA IL VIDEO)
Stella e Rizzo: “Il sud è la lente d’ingrandimento dei problemi del Paese”
“Il sud è la lente d’ingrandimento dei problemi del Paese, del fortissimo disagio diffuso”. Lo afferma Gian Antonio Stella, che con Sergio Rizzo, ha scritto un libro sui problemi che gravano sul sud d’Italia. E spiega che ormai il sud, Abruzzo escluso, viene dietro alla Bulgaria Occidentale, risultando ultimo nelle classifiche europee. Rizzo menziona lo stipendio abnorme del segretario dell’Assemblea regionale siciliana. Il segretario regionale dell’Ars riceve 650.000 euro l’anno, il doppio di Obama ed oltre al tetto regionale, mentre il Pil medio siciliano è di 15mila euro l’anno, meno della metà della Val d’Aosta (GUARDA IL VIDEO)
Delrio: “Il provvedimento sulle slot è stato completamente sbagliato”
“Il gioco sta creando notevoli problemi sociali, colpisce le classi più deboli. È stato dato un messaggio sbagliato, credo si correggerà subito”. Lo afferma il ministro Delrio, a proposito dell’emendamento del dl Salva-Roma, che sottopone a norme restrittive i Comuni che si oppongono al business del gioco d’azzardo. E contesta l’abolizione dell’Imu, perchè costringe i Comuni a non fare detrazioni. Critica anche il nuovo meccanismo di tassazione sugli immobili, ma precisa, citando il provvedimento a favore degli esodati,: “Questo governo sta traghettando fuori dalla tempesta il Paese” (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi: “È giusto non pagare le tasse. Devo pagare per un’Italia devastata?”
“Sono contento di non essere in Parlamento. Ho sempre difeso le prerogative dei parlamentari ma ora dico: meglio non esserci, la categoria non è difendibile”. Lo dichiara Vittorio Sgarbi, che aggiunge di essere stato parlamentare per quattro legislature e che da ministro ha dato il via alla riqualificazione del porto di Trieste e della ricostruzione del Petruzzelli. E sottolinea: “È giusto non pagare le tasse. Devo pagare per un’Italia devastata dalle pale eoliche, dalle rotatorie, dal fotovoltaico, per dare i soldi alle Regioni”. Sgarbi poi si chiede cosa direbbe Ezra Pound su CasaPound (GUARDA IL VIDEO)
La testimonianza shock dell’ultrà di Nichelino
“Ogni volta che c’è una manifestazione valuto se infiltrarmi. Se io domani parto per Roma e secco uno di quelli, sicuramente mi faccio l’ergastolo, ma vogliamo scommettere che in 24 ore ho più fan io di Madonna e Eminem in tutta Italia?” Giulia Cerino intervista in esclusiva uno degli ultrà scesi in piazza nei giorni scorsi insieme ai Forconi. E aggiunge: “Per un ultrà una manifestazione è come una torta per un goloso: c’è la polizia. La Polizia non ci difende e visto che sei perseverante allora meriti di morire perché non capisci”. L’ultrà poi insulta anche Daniela Santanchè: “Vorrei ammazzarla nel vero senso della parola” (GUARDA IL VIDEO)
I Forconi di Danilo Calvani
Stefano Maria Bianchi racconta la Piazza del Popolo di Danilo Calvani. Tra “militari tornati in servizio per difendere il popolo italiano” ed euroscettici che denunciano dal palco “lo schiavismo” della moneta unica, i Forconi di Calvani vogliono riprendersi quella “sovranità che appartiene al popolo, con le buone o con le cattive”. La protesta si chiude con l’intervento dello stesso Calvani: “Non molleremo!” (GUARDA IL VIDEO)
Calvani: “Assurde le parole dell’ultrà di Nichelino”
Il leader dei Forconi, Danilo Calvani, in collegamento negli studi di TV Lazio, definisce assurde le parole dell’ultrà di Nichelio e solidarizza con le forze dell’ordine. E racconta che un anno fa la sua azienda ha preso fuoco per incendio doloso: “Il momento è particolare e i segnali che ricevo non sono tranquilli. Amo il mio paese e la mia famiglia ed andremo sempre avanti”. Calvani rifiuta la definizione di “flop” attribuita alla protesta romana dei Forconi: “Siamo disorganizzati, ma non violenti. Volevamo dare un segnale”. A Delrio dice: “Signor ministro, non ci fidiamo più di voi, tutto qui. La nostra è legittima difesa”. Delrio replica: “È attraverso la politica che si cambiano le cose. Volete cambiare le persone? Ne avete le occasioni”. E cita Casaleggio (GUARDA IL VIDEO)
Delrio vs Sgarbi: “L’evasione fiscale è la vera malattia del Paese”
“È attraverso la politica che si cambiano le cose. Volete cambiare le persone? Ne avete le occasioni”. Così Delrio risponde alla domanda di Calvani e aggiunge che aveva annunciato un autunno difficile: capisce che c’è un sentimento di sfiducia diffuso, ma la politica è la soluzione, non la si combatte a tutti i costi. “La malattia vera nostra è l’evasione fiscale” – afferma – “le tasse servono a tenere in piedi ospedali e scuole, bisogna pagarle”. E spiega che la malattia dell’Italia è quello dell’evasione. Sgarbi non ci sta e spiega che le tasse servono anche per pagare “i ladri” dei consiglieri regionali. Il critico aggiunge a proposito dei Forconi: “Le rotatorie e le fontane di merda? Se la mettano nel cu…. E poi perchè dovremmo fidarci di loro, di Calvani?”. Stella sottolinea: “In Sicilia non solo hanno abbassato lo stipendio ma un consigliere ha teorizzato che lo stipendio da 11mila euro non è sufficiente”. Rizzo nota che se venissero tagliati questi stipendi si risparmierebbero 620 milioni di euro l’anno (GUARDA IL VIDEO)
L’Italia incompiuta
Giulia Innocenzi ci porta in viaggio tra le opere incompiute d’Italia, tre milioni e milioni di euro sprecati e decenni di cantieri mai finiti. Un esempio a caso? È costato meno alla Nasa mandare Curiosity su Marte che a noi completare la Salerno – Reggio Calabria. A Giarre, inoltre, ci sono ben 11 opere non completate (GUARDA IL VIDEO)
La protesta divisa di Nichelino
Nichelino: un paese spaccato. Mentre i forconi proseguono la loro protesta, dall’altra parte della città parte una fiaccolata, con il sindaco in testa, contro le violenze delle manifestazioni dei giorni precedenti. Il servizio di Giulia Cerino che immortala una piazza diviso in tre fazioni (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi vs Delrio: “Parlamento con raccomandati picciotti”
Danilo Calvani, leader dei Forconi, parla di mancanza di cultura in Italia: rispettare il Paese ed aiutare le famiglie mandando a casa questa classe politica composta, secondo lui, da mafiosi e criminali. E aggiunge: “Il politico ideale deve avere solidarietà, etica e cultura, rispetto per la legalità totale e non come i “mafiosi” ora al potere”. Delrio non cista e ribatte: “In Parlamento non siedono solo mafiosi, ci sono persone oneste”. Il pubblico in studio insorge. Ma Delrio rincara “Se siamo tutti mafiosi, nessuno più è mafioso”. Sgarbi replica: “Questo parlamento è stato nominato. Sono raccomandati, imposti da una gerarchia che impone i suoi picciotti. Andate a casa, che ci state a fare? Non voglio fare antipolitica, ma dovete andare a casa. Letta e Napolitano hanno nominato Cancellieri alla giustizia, la pura puzza” (GUARDA IL VIDEO)
Delrio: “Bisogna snellire le province”
Graziano Delrio afferma che se smettiamo di far fare le stesse cose a tutti gli enti si risparmiano soldi e la burocrazia si snellisce (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio: “Caro Eugenio Scalfari…”
Lettera di Marco Travaglio a Eugenio Scalfari, a cui chiede: “Lei non ha mai dedicato una riga alle minacce di Totò Riina arrivate al pm Di Matteo, dopo averlo attaccato per le telefonate tra Napolitano e Mancino. E Napolitano non ha mai dato la sua solidarietà a Di Matteo, che coordina le indagini sulla trattativa Stato-mafia, ma ha espresso solo una generica vicinanza a tutta la magistratura minacciata. Ma” – osserva – “Riina non ha solo minacciato Di Matteo, ma ha ordinato di ucciderlo in una strage simile a quelle che assassinò Falcone e Borsellino”. Il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” chiede: “Cosa impedisce a lei e a Napolitano di citare Di Matteo per nome e cognome? Il dubbio è che per voi Di Matteo sia innominabile perché osò intercettare Mancino e incappò nelle telefonate con Napolitano. Caro Scalfari, perché non usa la sua influenza per dire a Napolitano di correre a Palermo e testimoniare?” E osserva come in passato il giornalista di Repubblica era solito criticare molti capi dello Stato: “Lei chiese addirittura la perizia psichiatrica per Cossiga, perché faceva politica dal Colle”. Inevitabile la menzione dello scontro tra Scalfari e Barbara Spinelli: “Lei se l’è presa con la Spinelli per negarle di scrivere che a volte Grillo ha ragione e Napolitano torto. Lei difende Napolitano a prescindere e bacchetta chi lo critica. Ha detto a Spinelli che non conosce la storia d’Italia. La Costituzione non prevede un Capo dello Stato ‘a condizione che’. Scalfari, sarebbe bello se chiedesse scusa a Spinelli”. E conclude: “Caro Scalfari, è Natale. Sarebbe bellissimo se lei convincesse Napolitano a inviare un messaggio a Di Matteo” (GUARDA IL VIDEO)
Il battibecco tra Renzi e Alfano
Il battibecco tra Matteo Renzi e Angelino Alfano durante la presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa. Tema della discussione la riforma del Senato (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi: “Alfano è una capra assoluta”
Vittorio Sgarbi non ha mezze parole nel definire le idee di Renzi e qualificare Alfano come “capra”. E aggiunge: “Mi fa tenerezza Berlusconi che lo chiama ‘Angelino’ promettendogli di farlo premier. Alfano dovrebbe scontare la pena di Berlusconi. Alfano l’ho sempre trovato un imbecille totale, una capra assoluta” (GUARDA IL VIDEO)
Delrio vs Sgarbi: “La revisione del Senato”
Secondo Graziano Delrio la riforma del Senato ipotizzata da Renzi non solo è possibile, ma è anche percorribile in tempi brevi. E si infiamma il dibattito con Sgarbi (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi, Rizzo e Stella: “Verso un nuovo Parlamento”
Il dibattito in studio vive di ipotesi e teorie alla ricerca del miglior percorso che dovrebbe intraprendere la politica italia. Da Rizzo a Stella passando per Sgarbi, i sistemi di rinnovamento sono proposti e palesi (GUARDA IL VIDEO)
Il degrado di Pompei, un tesoro abbandonato
Francesca Fagnani mostra il degrado di Pompei, un tesoro abbandonato a se stesso, tra ponteggi in piedi da anni, cimeli scomparsi, tetti crollati e cani randagi che vagano tra le rovine. Spariti calchi, tegole abbandonate, polvere sugli affreschi. La guida lamenta la mancanza di manutenzione ordinaria: “Un turista che viene qua deve rimanere incantato, invece rimane depresso. Gli inglesi dicono ‘a little bit sad’, nu poco triste” (GUARDA IL VIDEO)
Dragoni: “Addio province. Quanto si risparmia?”
Le province spendono circa 10 miliardi all’anno e il governo ha preparato un disegno di legge per abolirle. Ma quanto si andrebbe davvero a risparmiare? Si risparmiano 430 i milioni di euro in caso di abolizione delle province. Se invece si procede con l’unificazione di più Province ci sarebbe una spesa di 2 miliardi di euro (GUARDA IL VIDEO)
Delrio, Sgarbi, Rizzo e Stella sui costi di Pompei
Le spese per la gestione del sito archeologico campano sono ingovernabili. Stella prima e Sgarbi poi vanno in difesa del patrimonio e dello spirito del bene che dovrebbe smuovere gli animi. Stella afferma che il problema è già nell’assegnazione degli appalti. Sgarbi si infervora: “A Ercolano le cose funzionano perché c’è un privato che le fa funzionare. Il governo dovrebbe elargire 100mila euro per le mostre, invece di buttarli a coglioni inutili”. Rizzo osserva che i bronzi di Riace sono stati sdraiati nell’androne della Regione Calabria (GUARDA IL VIDEO)
Le vignette di Vauro: da Renzi a papa Francesco
Pirotecnico finale con Vauro, che racconta la settimana trascorsa con le sue vignette (GUARDA IL VIDEO)
Media & Regime
Servizio Pubblico, “Tutti a casa (Pound)?”. Riguarda tutti i video della tredicesima puntata
Tutto il meglio del format condotto da Michele Santoro in onda su La7 e online su ilfattoquotidiano.it. Dalla copertina, ai servizi video, fino all'editoriale di Marco Travaglio e alle vignette di Vauro
La crisi, le tasse, i privilegi della politica, il sud che rischia la catastrofe, il lavoro che non c’è. L’Italia è in agitazione. Da una parte le parole di Giorgio Napolitano, che teme “il rischio di tensioni e scosse sociali” e sollecita la politica a fare le riforme. Dall’altra il popolo dei Forconi che scende in piazza a Roma, mentre il vicepresidente di CasaPound Simone Di Stefano promette “niente disordini” e si appella a Beppe Grillo ed ai parlamentari del Movimento 5 Stelle. Saprà la classe dirigente italiana realizzare le riforme necessarie, a cominciare dall’abolizione dei privilegi e degli sprechi della politica, per ridare fiducia agli italiani? Sono questi i temi al centro della nuova puntata di Servizio Pubblico. Ospiti in studio: il ministro degli Affari regionali Graziano Delrio, i giornalisti del Corriere della Sera Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo e il critico d’arte Vittorio Sgarbi.
Santoro: “Fratelli d’Italia”
Editoriale d’apertura di Michele Santoro, che esordisce: “Internet ha smesso da tempo ad essere appannaggio degli intellettuali. I movimento neofascisti stanno alzando la testa perché sentono che la crisi ha toccato milioni di persone”. E aggiunge: “La rabbia si diffonde nella rete e si sta costruendo un senso comune che si oppone ai media, tv e giornali”. Il giornalista menziona il suo autista, Alberto Zito, morto recentemente per una malattia: “Mi ha insegnato che la vita è veramente bella e che noi abbiamo la responsabilità di viverla insieme agli altri. Siamo fratelli d’Italia perché non ci facciamo dominare dalla paura, né dal bisogno di sfruttarla” (GUARDA IL VIDEO)
La piazza dei Forconi e di CasaPound
Copertina di Luca Bertazzoni, che viene allontanato con insulti da manifestanti di CasaPound. Le telecamere si spostano poi sulla protesta dei Forconi a Roma. “Non abbiamo idee politiche, pensiamo all’Italia”, dice un manifestante. E un altro afferma: “Perché uno non può dire che c’è un pezzo di merda ebreo? Se levi le cento riforme di Mussolini, questi altri non hanno fatto niente” (GUARDA IL VIDEO)
Stella e Rizzo: “Il sud è la lente d’ingrandimento dei problemi del Paese”
“Il sud è la lente d’ingrandimento dei problemi del Paese, del fortissimo disagio diffuso”. Lo afferma Gian Antonio Stella, che con Sergio Rizzo, ha scritto un libro sui problemi che gravano sul sud d’Italia. E spiega che ormai il sud, Abruzzo escluso, viene dietro alla Bulgaria Occidentale, risultando ultimo nelle classifiche europee. Rizzo menziona lo stipendio abnorme del segretario dell’Assemblea regionale siciliana. Il segretario regionale dell’Ars riceve 650.000 euro l’anno, il doppio di Obama ed oltre al tetto regionale, mentre il Pil medio siciliano è di 15mila euro l’anno, meno della metà della Val d’Aosta (GUARDA IL VIDEO)
Delrio: “Il provvedimento sulle slot è stato completamente sbagliato”
“Il gioco sta creando notevoli problemi sociali, colpisce le classi più deboli. È stato dato un messaggio sbagliato, credo si correggerà subito”. Lo afferma il ministro Delrio, a proposito dell’emendamento del dl Salva-Roma, che sottopone a norme restrittive i Comuni che si oppongono al business del gioco d’azzardo. E contesta l’abolizione dell’Imu, perchè costringe i Comuni a non fare detrazioni. Critica anche il nuovo meccanismo di tassazione sugli immobili, ma precisa, citando il provvedimento a favore degli esodati,: “Questo governo sta traghettando fuori dalla tempesta il Paese” (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi: “È giusto non pagare le tasse. Devo pagare per un’Italia devastata?”
“Sono contento di non essere in Parlamento. Ho sempre difeso le prerogative dei parlamentari ma ora dico: meglio non esserci, la categoria non è difendibile”. Lo dichiara Vittorio Sgarbi, che aggiunge di essere stato parlamentare per quattro legislature e che da ministro ha dato il via alla riqualificazione del porto di Trieste e della ricostruzione del Petruzzelli. E sottolinea: “È giusto non pagare le tasse. Devo pagare per un’Italia devastata dalle pale eoliche, dalle rotatorie, dal fotovoltaico, per dare i soldi alle Regioni”. Sgarbi poi si chiede cosa direbbe Ezra Pound su CasaPound (GUARDA IL VIDEO)
La testimonianza shock dell’ultrà di Nichelino
“Ogni volta che c’è una manifestazione valuto se infiltrarmi. Se io domani parto per Roma e secco uno di quelli, sicuramente mi faccio l’ergastolo, ma vogliamo scommettere che in 24 ore ho più fan io di Madonna e Eminem in tutta Italia?” Giulia Cerino intervista in esclusiva uno degli ultrà scesi in piazza nei giorni scorsi insieme ai Forconi. E aggiunge: “Per un ultrà una manifestazione è come una torta per un goloso: c’è la polizia. La Polizia non ci difende e visto che sei perseverante allora meriti di morire perché non capisci”. L’ultrà poi insulta anche Daniela Santanchè: “Vorrei ammazzarla nel vero senso della parola” (GUARDA IL VIDEO)
I Forconi di Danilo Calvani
Stefano Maria Bianchi racconta la Piazza del Popolo di Danilo Calvani. Tra “militari tornati in servizio per difendere il popolo italiano” ed euroscettici che denunciano dal palco “lo schiavismo” della moneta unica, i Forconi di Calvani vogliono riprendersi quella “sovranità che appartiene al popolo, con le buone o con le cattive”. La protesta si chiude con l’intervento dello stesso Calvani: “Non molleremo!” (GUARDA IL VIDEO)
Calvani: “Assurde le parole dell’ultrà di Nichelino”
Il leader dei Forconi, Danilo Calvani, in collegamento negli studi di TV Lazio, definisce assurde le parole dell’ultrà di Nichelio e solidarizza con le forze dell’ordine. E racconta che un anno fa la sua azienda ha preso fuoco per incendio doloso: “Il momento è particolare e i segnali che ricevo non sono tranquilli. Amo il mio paese e la mia famiglia ed andremo sempre avanti”. Calvani rifiuta la definizione di “flop” attribuita alla protesta romana dei Forconi: “Siamo disorganizzati, ma non violenti. Volevamo dare un segnale”. A Delrio dice: “Signor ministro, non ci fidiamo più di voi, tutto qui. La nostra è legittima difesa”. Delrio replica: “È attraverso la politica che si cambiano le cose. Volete cambiare le persone? Ne avete le occasioni”. E cita Casaleggio (GUARDA IL VIDEO)
Delrio vs Sgarbi: “L’evasione fiscale è la vera malattia del Paese”
“È attraverso la politica che si cambiano le cose. Volete cambiare le persone? Ne avete le occasioni”. Così Delrio risponde alla domanda di Calvani e aggiunge che aveva annunciato un autunno difficile: capisce che c’è un sentimento di sfiducia diffuso, ma la politica è la soluzione, non la si combatte a tutti i costi. “La malattia vera nostra è l’evasione fiscale” – afferma – “le tasse servono a tenere in piedi ospedali e scuole, bisogna pagarle”. E spiega che la malattia dell’Italia è quello dell’evasione. Sgarbi non ci sta e spiega che le tasse servono anche per pagare “i ladri” dei consiglieri regionali. Il critico aggiunge a proposito dei Forconi: “Le rotatorie e le fontane di merda? Se la mettano nel cu…. E poi perchè dovremmo fidarci di loro, di Calvani?”. Stella sottolinea: “In Sicilia non solo hanno abbassato lo stipendio ma un consigliere ha teorizzato che lo stipendio da 11mila euro non è sufficiente”. Rizzo nota che se venissero tagliati questi stipendi si risparmierebbero 620 milioni di euro l’anno (GUARDA IL VIDEO)
L’Italia incompiuta
Giulia Innocenzi ci porta in viaggio tra le opere incompiute d’Italia, tre milioni e milioni di euro sprecati e decenni di cantieri mai finiti. Un esempio a caso? È costato meno alla Nasa mandare Curiosity su Marte che a noi completare la Salerno – Reggio Calabria. A Giarre, inoltre, ci sono ben 11 opere non completate (GUARDA IL VIDEO)
La protesta divisa di Nichelino
Nichelino: un paese spaccato. Mentre i forconi proseguono la loro protesta, dall’altra parte della città parte una fiaccolata, con il sindaco in testa, contro le violenze delle manifestazioni dei giorni precedenti. Il servizio di Giulia Cerino che immortala una piazza diviso in tre fazioni (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi vs Delrio: “Parlamento con raccomandati picciotti”
Danilo Calvani, leader dei Forconi, parla di mancanza di cultura in Italia: rispettare il Paese ed aiutare le famiglie mandando a casa questa classe politica composta, secondo lui, da mafiosi e criminali. E aggiunge: “Il politico ideale deve avere solidarietà, etica e cultura, rispetto per la legalità totale e non come i “mafiosi” ora al potere”. Delrio non cista e ribatte: “In Parlamento non siedono solo mafiosi, ci sono persone oneste”. Il pubblico in studio insorge. Ma Delrio rincara “Se siamo tutti mafiosi, nessuno più è mafioso”. Sgarbi replica: “Questo parlamento è stato nominato. Sono raccomandati, imposti da una gerarchia che impone i suoi picciotti. Andate a casa, che ci state a fare? Non voglio fare antipolitica, ma dovete andare a casa. Letta e Napolitano hanno nominato Cancellieri alla giustizia, la pura puzza” (GUARDA IL VIDEO)
Delrio: “Bisogna snellire le province”
Graziano Delrio afferma che se smettiamo di far fare le stesse cose a tutti gli enti si risparmiano soldi e la burocrazia si snellisce (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio: “Caro Eugenio Scalfari…”
Lettera di Marco Travaglio a Eugenio Scalfari, a cui chiede: “Lei non ha mai dedicato una riga alle minacce di Totò Riina arrivate al pm Di Matteo, dopo averlo attaccato per le telefonate tra Napolitano e Mancino. E Napolitano non ha mai dato la sua solidarietà a Di Matteo, che coordina le indagini sulla trattativa Stato-mafia, ma ha espresso solo una generica vicinanza a tutta la magistratura minacciata. Ma” – osserva – “Riina non ha solo minacciato Di Matteo, ma ha ordinato di ucciderlo in una strage simile a quelle che assassinò Falcone e Borsellino”. Il vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” chiede: “Cosa impedisce a lei e a Napolitano di citare Di Matteo per nome e cognome? Il dubbio è che per voi Di Matteo sia innominabile perché osò intercettare Mancino e incappò nelle telefonate con Napolitano. Caro Scalfari, perché non usa la sua influenza per dire a Napolitano di correre a Palermo e testimoniare?” E osserva come in passato il giornalista di Repubblica era solito criticare molti capi dello Stato: “Lei chiese addirittura la perizia psichiatrica per Cossiga, perché faceva politica dal Colle”. Inevitabile la menzione dello scontro tra Scalfari e Barbara Spinelli: “Lei se l’è presa con la Spinelli per negarle di scrivere che a volte Grillo ha ragione e Napolitano torto. Lei difende Napolitano a prescindere e bacchetta chi lo critica. Ha detto a Spinelli che non conosce la storia d’Italia. La Costituzione non prevede un Capo dello Stato ‘a condizione che’. Scalfari, sarebbe bello se chiedesse scusa a Spinelli”. E conclude: “Caro Scalfari, è Natale. Sarebbe bellissimo se lei convincesse Napolitano a inviare un messaggio a Di Matteo” (GUARDA IL VIDEO)
Il battibecco tra Renzi e Alfano
Il battibecco tra Matteo Renzi e Angelino Alfano durante la presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa. Tema della discussione la riforma del Senato (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi: “Alfano è una capra assoluta”
Vittorio Sgarbi non ha mezze parole nel definire le idee di Renzi e qualificare Alfano come “capra”. E aggiunge: “Mi fa tenerezza Berlusconi che lo chiama ‘Angelino’ promettendogli di farlo premier. Alfano dovrebbe scontare la pena di Berlusconi. Alfano l’ho sempre trovato un imbecille totale, una capra assoluta” (GUARDA IL VIDEO)
Delrio vs Sgarbi: “La revisione del Senato”
Secondo Graziano Delrio la riforma del Senato ipotizzata da Renzi non solo è possibile, ma è anche percorribile in tempi brevi. E si infiamma il dibattito con Sgarbi (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi, Rizzo e Stella: “Verso un nuovo Parlamento”
Il dibattito in studio vive di ipotesi e teorie alla ricerca del miglior percorso che dovrebbe intraprendere la politica italia. Da Rizzo a Stella passando per Sgarbi, i sistemi di rinnovamento sono proposti e palesi (GUARDA IL VIDEO)
Il degrado di Pompei, un tesoro abbandonato
Francesca Fagnani mostra il degrado di Pompei, un tesoro abbandonato a se stesso, tra ponteggi in piedi da anni, cimeli scomparsi, tetti crollati e cani randagi che vagano tra le rovine. Spariti calchi, tegole abbandonate, polvere sugli affreschi. La guida lamenta la mancanza di manutenzione ordinaria: “Un turista che viene qua deve rimanere incantato, invece rimane depresso. Gli inglesi dicono ‘a little bit sad’, nu poco triste” (GUARDA IL VIDEO)
Dragoni: “Addio province. Quanto si risparmia?”
Le province spendono circa 10 miliardi all’anno e il governo ha preparato un disegno di legge per abolirle. Ma quanto si andrebbe davvero a risparmiare? Si risparmiano 430 i milioni di euro in caso di abolizione delle province. Se invece si procede con l’unificazione di più Province ci sarebbe una spesa di 2 miliardi di euro (GUARDA IL VIDEO)
Delrio, Sgarbi, Rizzo e Stella sui costi di Pompei
Le spese per la gestione del sito archeologico campano sono ingovernabili. Stella prima e Sgarbi poi vanno in difesa del patrimonio e dello spirito del bene che dovrebbe smuovere gli animi. Stella afferma che il problema è già nell’assegnazione degli appalti. Sgarbi si infervora: “A Ercolano le cose funzionano perché c’è un privato che le fa funzionare. Il governo dovrebbe elargire 100mila euro per le mostre, invece di buttarli a coglioni inutili”. Rizzo osserva che i bronzi di Riace sono stati sdraiati nell’androne della Regione Calabria (GUARDA IL VIDEO)
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Roma, 21 feb. (Adnkronos) - “Credo che, sotto il profilo geo culturale un'enfasi forte sul consesso europeo sia strettamente necessario perché ritengo che si stia perdendo culturalmente un ruolo che il nostro contesto geografico politico ha sempre avuto. Con il linguaggio dei numeri, il valore delle nostre imprese in relazione al totale delle imprese del mondo non è sceso, è crollato in modo ingiustificato. Se confrontate il 2005 con il 2024, vi accorgete che il prodotto interno lordo dell'Europa è passato dal 35% del totale del mondo al 20%. Siamo scesi come peso e come significatività. Se poi andiamo a vedere il peso delle società quotate, nel 2005 e oggi, troviamo che è passato dal 35% del totale a meno del 15%”. Così Maurizio Dallocchio, professore ordinario università Bocconi, intervenendo oggi a Firenze al focus dedicato alla Geo cultura in occasione della Direzione nazionale di Meritocrazia Italia, la due giorni interamente dedicata al confronto tra le parti politiche, le Istituzioni e i cittadini.
Nel mondo, “le banche europee, sono irrilevanti - aggiunge Dallocchio - La prima banca europea per dimensione di capitalizzazione è dopo il numero 20. Nelle prime 10 ce ne sono 4 americane, 4 cinesi, una della Gran Bretagna e una giapponese. Non ce n'è una europea. Le banche europee, per finanziare le imprese europee, sono fortissime, sono importantissime - evidenzia il professore - Se consideriamo 100 il debito delle imprese europee, 75 è debito bancario e solo 25% è legato ai mercati e all'emissione di titoli obbligazionari. Credo che se partiamo da questi numeri ci rendiamo contro che stiamo diventando, in qualche modo, preda, sotto il profilo economico. Ma - avverte il professore - l'economia influisce sulla politica e sulla società ed evidentemente dà un impulso numerico alla cultura prevalente”.
C’è una concentrazione geopolitica delle maggiori imprese del mondo. “Tra le prime otto per capitalizzazione di borsa, sette sono statunitensi, l'altra è saudita e fa petrolio - illustra l’esperto - Quella che capitalizza di più in borsa, che vale 3.600 miliardi di dollari, molto di più del debito pubblico italiano per intenderci, quasi il doppio del Pil italiano, è una società che appartiene al settore tecnologico. Le sette americane sono tutte imprese tecnologiche. Per cui il secondo elemento di concentrazione, il settoriale, è potentissimo. Le prime otto società per capitalizzazione di borsa, nel 2005, l'anno di riferimento che ho preso insieme al 2024, erano presenti in sei settori diversi: il farmaceutico, diversificato, la grande distribuzione, il bancario, l'oil and gas e le tecnologie. Oggi i settori presenti sono, praticamente, uno”.
Inoltre, “la capitalizzazione di borsa delle prime cinque società al mondo per capitalizzazione - rimarca il professore - valgono il 30% del mercato di tutto il mondo. La sola, Nvidia, che è legata al mondo dell'intelligenza artificiale, da sola pesa una 1,6 tutta la borsa tedesca: una concentrazione dimensionale incredibile, mai esistita in passato. Altamente preoccupante è che si tratta di realtà proprietarie. Nel 2005, delle grandi imprese che connotavano il mondo, la concentrazione della proprietà era altamente diffusa. Nessuno possedeva più del 7 - 8 - 9%. Oggi, le prime otto società per capitalizzazione, si rifanno al nome di un padrone. Sotto il profilo evidentemente economico, finanziario, ma anche sociale e culturale, ha un impatto sul mondo che è straordinario”.
Come Europa, “se vogliamo tornare ad avere il ruolo sotto il profilo culturale in primo luogo sotto il profilo economico e sociale - suggerisce Dallocchio - è necessario accettare che ci sia un debito comune, è necessario provvedere a una difesa comune, al rilancio dei mercati e della finanza, intesa nel senso buono, dei soldi che finiscono alle aziende proveniendo dalle famiglie. È necessaria una fiscalità omogenea ed è necessario prendere consapevolezza del fatto che se vuoi essere competitivo devi investire in tecnologie e in intelligenza, che poi naturale o artificiale, con una visione di lungo periodo che porti a credibilità, a sostenibilità, a visibilità, a credito, che si trasformi anche in credito culturale della nostra Europa”. In questo contesto, l’Italia “è un Paese che paga una valanga di tasse. Partiamo da un livello di tassazione che, rispetto ad altri Paesi è mostruosamente superiore”. Va bene la rottamazione delle cartelle esattoriali? “Si, ma cum grano salis”, conclude.
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Le elezioni federali del 23 febbraio 2025 sono un momento cruciale non solo per la Germania ma per l’intero panorama politico europeo e internazionale. Per approfondire l'impatto di questo appuntamento elettorale, Adnkronos organizza una diretta speciale targata Eurofocus, direttamente dalla residenza di Hans-Dieter Lucas, l’ambasciatore tedesco a Roma.
Condotto dal direttore Davide Desario e dai vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, con la partecipazione dei giornalisti Adnkronos Mara Montanari e Otto Lanzavecchia, lo speciale di domenica comincerà alle 17 e vedrà la partecipazione di molti ospiti italiani e tedeschi, con continui collegamenti anche da Berlino, Francoforte e Bruxelles.
Alle 18, con la chiusura dei seggi e la diffusione degli exit poll, è prevista l’analisi dei primi risultati. Alle 19 un panel di esperti si confronterà sugli scenari del post-voto: quali le coalizioni possibili, e quali i rapporti di forza tra i partiti. Tra le 20 e le 21, infine, il commento della Elefantenrunde, la “tavola rotonda degli elefanti”, confronto tra i leader politici in onda sulle tv tedesche. Un'occasione unica per leggere i risultati, le prospettive e le possibili conseguenze di queste elezioni sul futuro dell'Unione Europea, delle relazioni transatlantiche e degli equilibri globali.
Lo speciale sarà trasmesso sulla homepage e sul canale Youtube di Adnkronos, con 400 siti collegati tra testate nazionali e network locali online. Le notizie sulle elezioni saranno lanciate in tempo reale dall’agenzia, analisi e interviste pubblicate sulportale Eurofocus.
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - "La politica deve essere capace di guidare la narrazione, le trasformazioni, non deve essere esecutrice di decisioni raggiunte in altri ambiti. Meritocrazia Italia chiede un rinascimento della politica, per questo siamo a Firenze. La politica non è solo nei palazzi, parte dal basso e abbiamo ambizioni grandi, anche oltre confine". Lo ha detto Zenaide Crispino, ministro MI Turismo, Cultura, Impresa e Territorio, nel suo intervento al focus dedicato alla Geo cultura in occasione della Direzione nazionale di Meritocrazia Italia in corso a Firenze.
"La geopolitica e la geo cultura si muovono in un gioco di specchi - spiega Crispino - perché si condizionano reciprocamente e il momento storico che viviamo ci pone di fronte a degli scontri asimmetrici. C'è un occidente che si dibatte per mantenere la geocultura, anche al cospetto di un sistema che manifesta delle crepe e delle fragilità. Ci sono Paesi come quelli del Golfo, l'India, la Cina che vogliono riscrivere le regole proprio della geopolitica, si muovono tra capitalismo e autoritarismo, tra egemonia e soft power. Le guerre vogliono riscrivere le frontiere del diritto internazionale. Poi c'è l'Europa, che sembra un po' dispersa tra questi giganti”. A livello internazionale, “sicuramente l'elezione di Trump vede degli Stati Uniti che accelerano sull'indipendenza energetica - illustra - ma che, nello stesso tempo, si svincolano da trattati internazionali che sono stati stilati proprio per una visione coesa internazionale contro il cambiamento climatico. C'è la Cina che, pur essendo uno dei paesi più inquinanti al mondo, ha il monopolio nella produzione delle tecnologie green. C'è l'Europa che insegue, una transizione ecologica giusta, ma tante volte anche ideologica. Ci siamo persi, a volte, perché scollati dalle esigenze delle economie reali".
Ma "l'ambiente non è solo un problema climatico, è anche un problema di sicurezza - sottolinea Crispino - perché dove ci sono delle crisi climatiche si evidenziano anche spesso delle crisi umanitarie e migratorie. Anche in questo caso la politica e la cultura non possono discostarsi l'una dall'altro. Tante volte meritocrazia ha chiesto l'integrazione reale che si basa sull'incontro di quelle culture che vengono in contatto, che restituiscano la tolleranza a chi deve ospitare e la dignità a chi viene ospitato. Questo, a dispetto di un'accoglienza indiscriminata, che invece crea quelle bolle di subcultura che genere illegalità e quindi intolleranza. Anche la giustizia è un elemento essenziale nell'immaginario collettivo. La giustizia deve essere percepita come equa, certa, svincolata dalla burocrazia, deve restituire sicurezza, certezza del diritto, ma anche della pena". Rimarcando l’importanza della politica, Crispino conclude mettendo in guarda sull’affacciarsi di "protagonisti, che sono soggetti privati, che perché dispongono di un potere finanziario tale, hanno la possibilità di gestire asset strategici, la comunicazione, la sicurezza, l'intelligenza artificiale, le energie rinnovabili, fino alla conquista dello spazio. Il mio riferimento non è velato, sto parlando Musk, ovviamente".
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - "Stiamo assistendo a dei profondi cambiamenti. Non so se la geopolitica salverà il mondo, credo che la diplomazia lo possa fare, con tutte le dovute cautele. Il lavoro delle diplomazie di tutto il mondo" è "sempre stato fondamentale per evitare guerre o farle finire e questo è un momento in cui, nel quadrante dove lavoro io, cioè nel Golfo ma anche nel resto del Medio Oriente, stiamo assistendo, dopo oltre un anno, a qualche buona notizia. Cessate il fuoco a Gaza, cessate il fuoco in Libano. Ci sono stati dialoghi interregionali che sicuramente fanno sperare in una nuova fase. Tutto è ancora molto fragile e quindi dovremmo lavorarci con enorme forza". Lo ha detto Luigi Di Maio, rappresentante speciale dell’Ue per la regione del Golfo, intervenendo oggi a Firenze al focus dedicato alla Geo cultura in occasione della Direzione nazionale di Meritocrazia Italia, la due giorni interamente dedicata al confronto tra le parti politiche, le Istituzioni tutte e i cittadini.
"Sicuramente questo è un momento in cui a livello internazionale è meglio non lavorare da soli - aggiunge Di Maio - Più si può stare insieme e si può lavorare insieme ai nostri alleati, ai nostri partner, meglio è. L'illusione che si possa fare, si possa affrontare le dinamiche geopolitiche da soli è qualcosa che appartiene a un passato, neanche di grande successo, e questo è pienamente in linea anche con lo spirito con cui il governo italiano sta affrontando questo momento. Molti si meravigliano che l'incontro tra Trump e Putin possa avvenire in Arabia Saudita, ma l’Arabia Saudita ha costruito una politica estera, soprattutto nei momenti di grande polarizzazione del mondo. Dopo il Covid sui vaccini o dopo l'aggressione russa all'Ucraina, è chiaro ed evidente che questi Paesi" del Golfo “hanno investito in una politica multipolare, come la chiamano, e oggi riescono a dialogare con tutti, anche con gli europei, da una posizione molto credibile, evidentemente".
Tale situazione "non riguarda soltanto i sauditi - conclude Di Maio - Gli emiratini nell'ultimo anno hanno negoziato il rilascio di prigionieri sia russi che ucraini, per oltre 2000 persone, i catarini hanno fatto rientrare i bambini ucraini in Ucraina dalla Russia, grazie ad una mediazione tra Russia e Ucraina e così via. Assistiamo a un Golfo, il paese e la regione in cui lavoro, che diventa sempre più un hub per mediazioni diplomatiche e facilitazioni diplomatiche. La buona notizia è che noi", come italiani "abbiamo ottimi rapporti con loro e siamo partner strategici di questi paesi. Lo dico senza nessun interesse, e come una persona che sicuramente ha avuto anche diverse discussioni, con gli attuali leader politici: credo che siamo in un momento europeo in cui l'Italia si sta dimostrando uno dei paesi più stabili politicamente e questa non è una cosa da poco. Dobbiamo cercare di ricostruire sempre più una politica che tenga al centro l'interesse europeo, abbiamo bisogno adesso di mettere al centro l'interesse europeo".
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Nella riforma della giustizia "il problema è nella narrazione. Conosco centinaia di colleghi assolutamente onesti, desiderosi di esprimersi in collettività. Definire i gruppi come delle correnti, gruppi di potere per alterare il meccanismo della giustizia, non corrisponde alla realtà globale che conosco”. Così Cesare Parodi, presidente Associazione nazionale magistrati, partecipando focus dedicato alla Geo cultura in occasione della Direzione nazionale di Meritocrazia Italia in corso a Firenze, sottolinea che “gli interlocutori per Anm sono tutti, quindi anche con il governo: anche in un momento difficile come questo, se qualcuno è disposto ad ascoltarci, la porta è aperta. È un principio irrinunciabile, ma serve una volontà. La speranza è che ci possa essere un dialogo assolutamente franco, leale e costruttivo da entrambe le parti".
Sulla geopolitica "l’unica cosa sensata che posso dire - aggiunge Parodi - è una profonda e profondissima preoccupazione a livello internazionale con prospettive molto pericolose e negative, non solo a livello bellico, ma anche per le ricadute economiche che possono verificarsi. Da cittadino, prima che da magistrato, chiederei una maggiore capacità di sedersi intorno al tavolo. Sono morti troppi ragazzi russi e ucraini. Il sentimento di preoccupazione penso possa essere condiviso".
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Il Senato della Repubblica ha deciso di ricordare il terzo anniversario dell'invasione dell'Ucraina. Lunedì 24 febbraio la facciata di Palazzo Madama sarà illuminata con i colori della bandiera ucraina dalle ore 18 fino alle 7 del giorno successivo.
Milano, 21 feb. (Adnkronos) - Nessun ordine di cancellare il video, ma una 'diffida' a divulgarlo. E' questa la spiegazione fornita da carabinieri, indagati per depistaggio e favoreggiamento, sentiti in procura a Milano nell'inchiesta sull'incidente accaduto la sera del 24 novembre nel quartiere Corvetto dove ha perso la vita Ramy Elgaml, 19 anni di origine egiziana. I due militari sono arrivati con una terza gazzella quando il T Max era già a terra e un collega stava praticando il massaggio cardiaco al diciannovenne. I militari, che hanno identificato il giovane che stava filmando, gli avrebbero chiesto di non mostrare le immagini perché dal contenuto fortemente sensibile.