Ieri Casaleggio si è presentato a Roma a sorpresa, come è nello stile dei fondatori, per discutere con i suoi di comunicazione. L’incontro è servito a parlare di alcuni problemi interni e a far emergere i dubbi degli eletti riguardo la comunicazione esterna e interna del Movimento

“Venite più spesso a Roma”, è stata ancora una volta la richiesta di alcuni parlamentari pentastellati rivolta a Grillo e Casaleggio. 
Alcuni hanno poi chiesto chiarimenti su chi effettivamente scriva i post sul blog di Grillo cercando l’autore degli “attacchi durissimi nei nostri confronti”. 
Casaleggio ha rassicurato i suoi di star lavorando per migliorare il metodo di comunicazione, interna ed esterna. 

Che la comunicazione esterna non funzioni bene sono d’accordo. Al riguardo sembra che sia stato deciso di dividere gli incarichi dei responsabili Biondo e Messora non più tra comunicazione della Camera e del Senato, ma tra rapporti con la carta stampata al primo e altri mezzi di comunicazione, Tv compresa, al secondo. Casaleggio fa bene a riorganizzare la comunicazione esterna perché, per ora, come ha ammesso lui stesso la macchina “non funziona”. Riguardo la comunicazione esterna, caro Casaleggio, fai bene quindi ad intervenire.

Ma sulla comunicazione interna Gianroberto, tra i vertici e gli eletti, non cambiare nulla!  A differenza di quella esterna, quella tra di voi è perfetta così com’è. Mi spiego.
Il fatto di non comunicare direttamente è frutto di una strategia meditata che ha permesso al Movimento di autorganizzarsi efficacemente. La comunicazione indiretta, attraverso le sole regole consultabili dal sito, ha impedito la ricerca e la richiesta di eccezioni tipiche dello spirito politico

I partiti, le associazioni e tutte le organizzazioni aggregative possono scegliere solo tra due tipi di leadership: leader visibile o leader invisibile. Senza vie di mezzo. 

Il leader visibile nella fattispecie politica è colui che “scende in campo”, parla di persona in Parlamento e incontra i maggiori referenti istituzionali. Il leader visibile spesso mette il suo nome all’interno del simbolo del partito e organizza pranzi e incontri regolari con gli eletti, i quali agiscono come portavoce di quella persona, non di un ideale. 

Il Movimento 5 stelle è di natura completamente opposta. Come si può chiedere maggiore presenza dei fondatori se il Movimento nasce ed esiste per promuovere la democrazia dal basso? 

Come nelle organizzazioni con un leader invisibile (dette leaderless, senza leader) si accettano i princìpi base dell’associazione, dettati attraverso organi di comunicazione come riviste o siti ufficiali assolutamente senza firma. Chiedere “chi scrive i post?” significa non aver compreso la natura del Movimento. Se fossero firmati, lo sarebbero da un leader.

Data l’assenza di un leader sono i singoli membri a vigilare l’uno verso l’altro sull’effettivo rispetto delle linee guida dettate dal sito e accettate con l’iscrizione. Caratteristica delle organizzazioni leaderless (leader invisibile) è agire per “fede” nel senso reale del termine: “Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono” – Ebrei 11:1.

Se si vuol vedere, toccare, allora manca la fede. Non sto parlando di religione. La fede (dal greco πιστις, pi´stis), si riferisce a colui che ha fiducia, che confida, che si affida, la cui persuasione è salda. Vale quindi in tutti gli ambiti della vita, non solo per la religione o la politica ma ad esempio anche per la famiglia. 

Se si cerca la presenza fisica di un uomo si rivela insicurezza, in se stessi e nel proprio cammino. I dubbi sono umani, i momenti di sconforto capitano a tutti, ma se si crede fermamente in ciò che si fa passano velocemente.

 Se Casaleggio cedesse alle richieste e cambiasse la comunicazione tra i vertici e la base nel M5s venendo regolarmente a Roma e incontrando gli eletti a tutti i livelli, cambierebbe la natura del Movimento, la caratteristica che lo differenzia dagli altri e che ha attirato molti uomini e donne delusi dalla politica. Per questo non credo che lo farà.

 

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