Otto consigli per scegliere in libreria tra classici e proposte contemporanee. Un percorso che parte da 'El especialista de Barcelona' e finisce con gli 'Intellettuali del piffero'
Busi tra le strenne è come un Cristal in una cesta natalizia del supermercato. Come per lo champagne, una lucidità cristallina senza deroghe resta il marchio della casa madre. Dopo varie traversie – rottura con Mondadori, poi con Giunti, fallimento di Dalai – El especialista de Barcelona esce nella collana Vintage Rizzoli. Impressionante la capacità di fare qualsiasi cosa con la scrittura: realismo, surrealismo, pamphlet pubblico, intimismo, funambolismi linguistici, ironia e invettiva, periodi lunghi o lapidari, Dio e lista della spesa: non c’è nota che manchi nella potente sinfonia. Lo «specialista» è un docente universitario, troppo alto come nano, troppo basso per essere normale, nel cui appartamento lo Scrittore si presta come tuttofare. La patina progressista che copre le miserie dell’interno/esterno familiare viene tolta dallo straccio supersonico di un “domestico” che oscilla tra pietas e anatema. Non risparmia neanche Ratzinger, invitato a dare una sniffata all’albero che una clochard catalana ha eletto a toilette. Avesse seguito il consiglio, sarebbe diventato lui papa Francesco.
L’Avversario (Adelphi) di Emmanuel Carrère è il racconto dell’atroce storia di Jean-Claude Romand, che si spaccia per medico ma in realtà passa le giornate nei boschi del Giura girando a vuoto o leggendo il giornale. Non ha un lavoro, non si è laureato. Raccogliendo soldi da amici e parenti con la scusa di investirli in Svizzera, mantiene la facciata. Per nascondere cosa? Il nulla. Quando la maschera sta per cadere, uccide moglie e figli e dà fuoco alla casa. Lui, guarda caso, si salva. Carrère, uno degli scrittori contemporanei più interessanti, attraversa un terreno ibrido tra cronaca e letteratura. Con Limonov, biografia del fondatore del movimento Nazbolm, ha conosciuto il successo anche in Italia.
Caterina Garzonio ha tradotto Mosca e i moscoviti (Felici Editore) di Vladimir Giljarovskij. Cronista di nera nei primi del ‘900, ritratto nel quadro di Repin sui cosacchi, Giljarovskij esplora il ventre della metropoli slava ed è stato per questo avversato dalla censura zarista. Si prenda la storia di Kos’ka, il bambino al quale congela la manina. La barbona che lo usa per raccogliere la carità, lascia che marcisca. Così perde il dito medio e anulare e fa sempre il gesto delle corna. Penalizzato da una sincerità suicida che gli impedisce di mentire mentre fa il palo ai borseggiatori e incontra un gendarme, fuggirà da Mosca. Finisce come agiato marinaio di lungo corso. Non fosse per le corna, Giljarovskij non lo riconoscerebbe incrociandolo dopo molti anni, in un’altra vita.
Alla Mondadori di piazza Duomo a Milano l’hanno messo nel reparto critica. Naturalmente La letteratura nazista in America (Adelphi) di Roberto Bolaño non censisce inedite prose priebkiane, ma una serie di artisti mai esistiti. Come l’infame aviatore Hoffman che scrive poesie aeree, scie di parole latine in cielo. Un altro titolo appena uscito è La prossima battaglia (Medusa), raccolta di interviste rilasciate dallo scrittore cileno. Con la semplicità che gli permette di scrivere con tono ineffabile un racconto necrofilo, parla di sé e letteratura: “La mia felicità imperfetta: stare con mio figlio e che lui stia bene. La felicità perfetta, o la sua ricerca, genera immobilismo o campi di concentramento”; “Il cileno tende verso una rispettabilità disperata, vuole essere rispettato a tutti i costi, e per scrivere romanzi bisogna prima di tutto sbarazzarsi della rispettabilità”. In attesa che Adelphi, in primavera, pubblichi I detective selvaggi (la migliore opera di Bolaño insieme ai racconti di Puttane assassine).
La peggior disgrazia della mia vita è l’esecuzione di Julien Sorel, si potrebbe dire parafrasando Dovlatov. Margherita Botto ha realizzato una nuova traduzione per Einaudi del romanzo di Stendhal. Ispirato a un fatto di cronaca – la bella testa di un giovane sotto la ghigliottina – Il rosso e il nero è la parabola esistenziale di Sorel e di una generazione che non può più sperare nella gloria delle avventura napoleonica ma deve fare i conti con una società di nuovo irrigidita nelle convenzioni di classe. Lo stile è fluido e meraviglioso.
Se come dicono gli antichi bisogna ridere ai funerali e piangere ai matrimoni, a Natale che fare? Intellettuali del piffero (Marsilio) di Luca Mastrantonio, è un pamphlet dissacrante e dovuto che solo nel panorama paludato della cultura italiana può passare per perfido. Piffero è il nome del maiale orwelliano, teorico della superiorità della propria specie. E per Vittorini l’intellettuale non deve “suonare il piffero per la rivoluzione” (con buona pace di Togliatti). Giovani tromboni e vecchie trombette: non si salva nessuno: da Galimberti che copia a tutto spiano a Melissa P. che dopo 100 colpi di spazzola fa la bacchettona. C’è anche un capitolo sul denaro (chi vende l’anima e chi solo il culo, come ha detto Fofi rispondendo all’accusa di collaborare col berlusconiano Panorama). Del resto il francese ‘engagement’ ha la stessa radice di ingaggio. Tutti sono attaccati allo stercus diaboli ma nessuno ne vuol parlare. A parte – per tornare dove siamo partiti – il solito Busi, dalla sincerità quasi autolesionista come il Kos’ka di Mosca e i moscoviti.
Infine, tra le tante ‘porcate’ che fioccano in libreria per Natale, una piccola perla: Vecchi libri per quest’epoca incerta (Foschi) di Valentino Ronchi, storia di un giovane filosofo che invece di fuggire a Parigi come il fratello o di suonare il disco rotto della lamentatio temporis si rimbocca le maniche e mette su uno smercio di libri d’epoca a Milano. Un viaggio tra periferie di immigrati, scantinati polverosi, clienti eccentrici, alla ricerca di una felicità minimalista ma non per questo minore e del titolo favoloso. Come una prima edizione rarissima, I canti orfici, pagata cinque euro e rivenduta a mille volte tanto.
Aldo Busi, El especialista de Barcelona, Baldini & Castoldi, pagg., 14 euro
Vladimir Giljarovskij, Mosca e i moscoviti, Felici Editore, pagg. 508, 18 euro
Emmanuel Carrère, L’avversario, Adelphi, pagg. 169, 17 euro
Roberto Bolaño, La letteratura nazista in America, Adelphi, pagg. 250, 19 euro
Roberto Bolaño, La prossima battaglia, Medusa, pagg. 73, 9 euro
Stendhal, Il rosso e il nero, Einaudi, pagg. 519, 24 euro
Valentino Ronchi, Vecchi libri per quest’epoca incerta, Foschi Editore, pagg. 115, 10 euro
Luca Mastrantonio, Intellettuali del piffero, Marsilio, pagg. 270, 18 euro