Bologna potrebbe essere la prima città in Italia dove l’assunzione della pillola del giorno dopo sarà garantita nelle strutture pubbliche 24 ore su 24. E lo sarà in maniera agevole. Ad annunciarlo è stato l’assessore comunale alla sanità Luca Rizzo Nervo, dopo che un consigliere della maggioranza aveva segnalato l’odissea di una coppia che alcune settimane fa si era vista sballottare per tutta la città da medici “obiettori di coscienza”. “Credo che sia utile – ha spiegato l’amministratore – proprio per migliorare la presa in carico, per consentire che la eventuale obiezione di qualcuno non diventi l’inesigibilità di un diritto da parte di altri. So che anche i professionisti delle nostre strutture ospedaliere, sia all’Ospedale Maggiore, sia al Sant’Orsola sia nei consultori stiano già lavorando in questo senso, interrogandosi su come definire anche un protocollo per rendere disponibile la contraccezione d’emergenza h24 e consentire una migliore informazione alle persone che si trovano in quella particolare esigenza”.
La storia citata dal consigliere comunale del Partito democratico Corrado Melega era comparsa su “D di Repubblica”, a firma della stessa donna protagonista della vicenda. E aveva evidenziato come anche nella ‘avanzata’ e ‘progressista’ Bologna arrivare a ottenere la prescrizione prima e a effettuare l’acquisto poi può essere molto difficile se ci si trova davanti medici o farmacisti che non vogliono prescriverla. “Bologna da tempo su questi temi ha avuto la capacità di un approccio laico – ha spiegato Rizzo Nervo. “La prescrizione della contraccezione d’emergenza è una pratica diffusa in tutti i consultori familiari della azienda USL di Bologna. Nel 2012 sono state effettuate 1.144 prescrizioni, e il dato aggiornato a settembre, quindi nei primi nove mesi del 2013, è di 899 prescrizioni”.
Nella sua interrogazione in consiglio comunale Melega aveva anche fatto notare che quella pillola “è un contraccettivo di emergenza e non può essere assimilato a un aborto”. Teoricamente per ottenerla non c’è bisogno di prenotazione: si può avere nel consultorio, in un Pronto soccorso, oppure, come extrema ratio, la ricetta può essere preparata da qualsiasi medico. Questo dovrebbe “garantire il servizio di fronte a eventuali ‘obiezione di coscienza’”, ha spiegato l’assessore Rizzo Nervo. Ma probabilmente tutto questo non basta. La coppia che ha denunciato l’odissea per la pillola a Bologna, nell’articolo pubblicato dal settimanale, spiega come all’ospedale Maggiore si è sentita rispondere che quel farmaco veniva prescritto in quella struttura solo nei week end. Quando cioè, essendo chiusi i consultori il sabato e la domenica, l’ospedale potrebbe essere denunciato per omissione.
A Bologna il problema non riguarda solo i medici. Diverse farmacie per scelta non vendono la pillola del giorno dopo, e questo, in caso dovessero essere di turno per la notte o per le domeniche, può costringere una donna a dover fare chilometri e chilometri per trovare una confezione del farmaco. Anche per queste situazioni il comune dovrà trovare un rimedio.
Intanto nonostante non manchi anche a Bologna la componente cattolica all’interno del Pd, già da settimane le donne del partito avevano preso posizione contro i cosiddetti obiettori di coscienza: “Crediamo che l’episodio sia particolarmente grave – spiega Federica Mazzoni, responsabile delle democratiche del Pd bolognese – e che la possibilità di accesso alla pillola del giorno dopo debba essere assicurata concretamente a qualunque donna ne faccia richiesta, in qualsiasi presidio sanitario preposto, in qualsiasi momento”.
Emilia Romagna
“Pillola del giorno dopo 24 ore su 24”, Bologna dichiara guerra agli obiettori
L'assessore alla sanità del comune lo ha annunciato nel corso della seduta del consiglio: "Strutture ospedaliere e consultori stanno lavorando per consentire che la contraccezione sia disponibile senza sosta e ci sia una migliore informazione per le persone che si trovano in quella particolare esigenza"
Bologna potrebbe essere la prima città in Italia dove l’assunzione della pillola del giorno dopo sarà garantita nelle strutture pubbliche 24 ore su 24. E lo sarà in maniera agevole. Ad annunciarlo è stato l’assessore comunale alla sanità Luca Rizzo Nervo, dopo che un consigliere della maggioranza aveva segnalato l’odissea di una coppia che alcune settimane fa si era vista sballottare per tutta la città da medici “obiettori di coscienza”. “Credo che sia utile – ha spiegato l’amministratore – proprio per migliorare la presa in carico, per consentire che la eventuale obiezione di qualcuno non diventi l’inesigibilità di un diritto da parte di altri. So che anche i professionisti delle nostre strutture ospedaliere, sia all’Ospedale Maggiore, sia al Sant’Orsola sia nei consultori stiano già lavorando in questo senso, interrogandosi su come definire anche un protocollo per rendere disponibile la contraccezione d’emergenza h24 e consentire una migliore informazione alle persone che si trovano in quella particolare esigenza”.
La storia citata dal consigliere comunale del Partito democratico Corrado Melega era comparsa su “D di Repubblica”, a firma della stessa donna protagonista della vicenda. E aveva evidenziato come anche nella ‘avanzata’ e ‘progressista’ Bologna arrivare a ottenere la prescrizione prima e a effettuare l’acquisto poi può essere molto difficile se ci si trova davanti medici o farmacisti che non vogliono prescriverla. “Bologna da tempo su questi temi ha avuto la capacità di un approccio laico – ha spiegato Rizzo Nervo. “La prescrizione della contraccezione d’emergenza è una pratica diffusa in tutti i consultori familiari della azienda USL di Bologna. Nel 2012 sono state effettuate 1.144 prescrizioni, e il dato aggiornato a settembre, quindi nei primi nove mesi del 2013, è di 899 prescrizioni”.
Nella sua interrogazione in consiglio comunale Melega aveva anche fatto notare che quella pillola “è un contraccettivo di emergenza e non può essere assimilato a un aborto”. Teoricamente per ottenerla non c’è bisogno di prenotazione: si può avere nel consultorio, in un Pronto soccorso, oppure, come extrema ratio, la ricetta può essere preparata da qualsiasi medico. Questo dovrebbe “garantire il servizio di fronte a eventuali ‘obiezione di coscienza’”, ha spiegato l’assessore Rizzo Nervo. Ma probabilmente tutto questo non basta. La coppia che ha denunciato l’odissea per la pillola a Bologna, nell’articolo pubblicato dal settimanale, spiega come all’ospedale Maggiore si è sentita rispondere che quel farmaco veniva prescritto in quella struttura solo nei week end. Quando cioè, essendo chiusi i consultori il sabato e la domenica, l’ospedale potrebbe essere denunciato per omissione.
A Bologna il problema non riguarda solo i medici. Diverse farmacie per scelta non vendono la pillola del giorno dopo, e questo, in caso dovessero essere di turno per la notte o per le domeniche, può costringere una donna a dover fare chilometri e chilometri per trovare una confezione del farmaco. Anche per queste situazioni il comune dovrà trovare un rimedio.
Intanto nonostante non manchi anche a Bologna la componente cattolica all’interno del Pd, già da settimane le donne del partito avevano preso posizione contro i cosiddetti obiettori di coscienza: “Crediamo che l’episodio sia particolarmente grave – spiega Federica Mazzoni, responsabile delle democratiche del Pd bolognese – e che la possibilità di accesso alla pillola del giorno dopo debba essere assicurata concretamente a qualunque donna ne faccia richiesta, in qualsiasi presidio sanitario preposto, in qualsiasi momento”.
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La balla della privacy con cui la maggioranza e il governo giustificano la loro lotta senza quartiere alle intercettazioni, oltre ad essere una motivazione del tutto falsa e smentita dai fatti, ormai non regge più nemmeno rispetto alle azioni dello stesso centrodestra. Infatti, mentre alla Camera demoliscono le intercettazioni, al Senato portano avanti l'articolo 31 del Ddl Sicurezza che consentirà ai Servizi segreti la schedatura di massa dei cittadini". Lo afferma la deputata M5S Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia.
"Non sono più credibili nemmeno quando accampano motivazioni di comodo, si smentiscono con i loro stessi provvedimenti che in realtà rispondono a un disegno ormai chiaro: indebolire gli strumenti di indagine della magistratura che possono dar fastidio ai colletti bianchi e allo stesso tempo creare un brutale sistema di repressione del dissenso e controllo sui cittadini comuni".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - La Camera è riunita in seduta notturna per finire l'esame degli emendamenti al ddl intercettazioni, quindi le dichiarazioni di voto e il voto finale che dovrebbe arrivare nella serata. I lavori sono previsti fino alle 24.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha ribadito che continueremo a sostenere l'Ucraina anche nel documento approvato oggi alla Camera e ieri al Senato. E' un impegno che noi manteniamo, continueremo a fare la nostra parte. Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia e non abbiamo mai autorizzato l'uso di nostre armi da parte degli ucraini in territorio russo". Lo ha detto Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Mi pare che la telefonata Trump-Putin sia un segnale positivo così come quella tra Trump e Zelensky. Noi abbiamo chiesto che l'Ucraina fosse coinvolta e questo è accaduto. Noi incoraggiamo tutte le iniziative che portano alla pace. Non è facile ma qualche speranza c'è". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si tratta di garantire la sicurezza dell'intera Unione europea. C'è bisogno di rafforzare la sicurezza europea ma questo non significa essere guerrafondai. Per garantire la pace serve un equilibrio delle forze in campo per garantire la sicurezza dell'Europa e dell'Italia. Stiamo lavorando in questa direzione come un buon padre di famiglia che mette le finestre blindate perchè la sua famiglia sia al sicuro". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno. "Bisogna avere il coraggio di andare avanti: l'Europa è l'unico modo per essere sicuri".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Meloni non ha attaccato Altiero Spinelli. Mi sembra una tempesta in un bicchier d'acqua. Spinelli è un personaggio illustre della storia europea, lo rispetto e la presidente Meloni non lo ha mai offeso". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.