Ma veniamo alla nascita ufficiale: il primo cruciverba fu pubblicato domenica 21 dicembre 1913, sulle pagine del quotidiano New York World, opera di Arthur Wynne, un giornalista di Liverpool emigrato a New York. Wynne chiamò il suo gioco Word-cross e solo l’anno successivo trasformò definitivamente il nome in Cross-word.
Il primo schema portava in alto la scritta Fun, e non si trattava di un caso: il gioco apparì proprio nella pagina domenicale del giornale intitolata Fun (divertimento). Il word-cross di Wynne introdusse anche la differenziazione fra le parole orizzontali e verticali. I lettori comunque reagirono subito positivamente alla pubblicazione del nuovo indovinello, la rubrica continuò e molti vi contribuirono con proprie creazioni. I primi anni non furono però solo rose e fiori; per i troppi errori tipografici e le definizioni non sempre pertinenti, pochi si appassionarono veramente al gioco, e quei pochi bombardarono il giornale con le loro lamentele. Le cose iniziarono a migliorare nel 1921 quando la rubrica venne affidata a Margaret Petherbridge (che poi divenne famosa col cognome del marito, Farrar). Margaret iniziò il graduale processo di trasformazione del word-cross, che poi è diventato il sofisticato gioco di parole che ancor oggi è forse il passatempo più diffuso. Ridusse al minimo gli errori, rese affidabili le definizioni, variò le forme e cambiò (nel 1923) il goffo sistema di numerazione a due numeri in quello usato attualmente. Fu comunque nel 1924, dopo un decennio di modesto vivacchiare, che il crossword conobbe il suo boom.
“Per secoli e secoli l’invenzione del cruciverba è stata nell’aria”. Scrive così Stefano Bartezzaghi nel suo monumentale L’orizzonte verticale – Invenzione e storia del cruciverba (Einaudi, 2007).
E infatti l’uso di incrociare parole entro quadrati con maggior regolarità possibile continuò nei secoli. E qualcosa di simile ritroviamo anche sul finire del secolo scorso, precisamente il 14 settembre 1890, quando l’italiano Giuseppe Airoldi pubblica nel Secolo Illustrato della domenica uno schema di 4×4 caselle; alcuni, con forzato patriottismo, pretendono con questo di sottrarre la paternità del cruciverba agli anglosassoni, ma il gioco dell’Airoldi, pur se chiamato Parole Incrociate, manca totalmente delle caselle nere.
Orizzontali: 1. Guai se l’onda mi varca o mi spezza. 2. In Germania sono acqua corrente. 3. Ogni dì quando il sole è morente. 4. Così soglion le preci finir.
Verticali: 1. Sono un fiore di rara bellezza. 2. Il “medesimo” in lingua latina. 3. Quali frutti noi siamo indovina. 4. Per la messe di là da venir.