Dal ministro delle Infrastrutture nuova promessa di una svolta sul dopo-Porcellum. "Ma neppure il Mattarellum ha funzionato, serve norma adatta a sistema tripolare". Boldrini: "Va fatta nei primi mesi del 2014". Giallo sul colloquio Boschi-Napolitano. Bondi: "Vogliono ritardare le elezioni". La deputata renziana: "Solo un colloquio privato"
Sulla legge elettorale la maggioranza farà una proposta unica. E’ quanto annuncia il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, a margine del closing di Teem, la Tangenziale esterna est di Milano, presentato in mattinata nel capoluogo lombardo. “La legge elettorale – ha spiegato Lupi – deve essere fatta nel confronto con tutti. Ci sarà un confronto nella maggioranza tra Renzi e Alfano“. Di certo, sottolinea il ministro, “deve essere cambiata e non solo perché la Consulta lo chiede. I tempi ci sono. Non mi sembra che le posizioni del centrodestra e di Renzi siano lontane. Siamo per la governabilità, il bipolarismo e perchè siano i cittadini a scegliere” secondo un modello “tipo le elezioni del sindaco”. Il ministro del Nuovo centrodestra boccia il ritorno al Mattarellum maggioritario: “Mi sembra che il Mattarellum non abbia funzionato, come non ha funzionato poi il Porcellum, anche perché i paracadutati c’erano in entrambi i casi”. La vecchia legge elettorale non sarebbe adatta al “tripolarismo che si sta presentando” in Italia.
L’augurio” che “nei primissimi mesi del 2014 si riesca a votare qui a Montecitorio la nuova legge elettorale”, arriva intanto dal presidente della Camera, Laura Boldrini, nel consueto video sulla settimana parlamentare. “Deve essere – ha detto – una priorità non negoziabile. Farla sarà la linea guida della mia attività dei prossimi tempi”.
Ma la reale volontà di arrivare a un accordo dopo anni di promesse di superare il Porcellum è messo in dubbio da Sandro Bondi di Forza Italia “Spero che il Quirinale smentisca quanto riferisce oggi La Repubblica grazie alla penna attendibile e seria di Francesco Bei”, e cioè che il “Colle avrebbe chiesto alla Boschi (deputata renziana, ndr) di partire da una prima consultazione interna alla maggioranza. Non voglio credere”, continua, “che il Presidente della Repubblica intervenga nel dibattito interno alle forze politiche per assecondare la richiesta di Alfano”. Il quale, secondo quanto riferisce la stessa Repubblica, avrebbe chiesto al Pd di “non arrivare all’approvazione definitiva della riforma fino ad aprile, in modo da avere la garanzia che si arrivi al 2015”.
Maria Elena Boschi, dal canto suo, precisa che “con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ho avuto un incontro privato. Per rispetto e riguardo istituzionale non posso che confermare che si è trattato di un colloquio riservato. Mi sono attenuta e sempre mi atterrò a stretta riservatezza nel rispetto della più alta carica dello Stato”.
Poco dopo è arrivata anche la precisazione dell‘ufficio stampa del Quirinale. “In seguito ad affermazioni circolate nelle ultime ore”, sui legge in una nota, “il Presidente della Repubblica ha espresso pubblicamente i suoi punti di vista sulla riforma elettorale e sulle riforme costituzionali nel discorso pronunciato lunedì 16 dicembre scorso in occasione dello scambio di auguri con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile. Tutto il resto è soltanto frutto di interpretazioni arbitrarie”. Nell’intervento citato, Napolitano chiedeva sì per l’ennesima volta una rapida approvazione della riforma elettorale, anche con il coinvolgimento di Forza Italia, ma ribadiva la sua ferma contrarietà a elezioni anticipate.