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Terra dei fuochi, il decreto che non risolve nulla. E buon appetito a noi

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Prima Napoli, ora Modena e Reggio Emilia, e sembra essere solo l’inizio, tanti cittadini si stanno mobilitando anche al nord per lottare e difendere la cosiddetta ‘Terra dei fuochi’, le prime manifestazioni hanno avuto come slogan: “guardati nel piatto”; “i rifiuti tossici vengono versati e sotterrati al sud, ma i prodotti avvelenati vengono mangiati anche al nord”; “tutto questo nel silenzio colpevole dello stato”.

Alla mobilitazione della cittadinanza, il Governo ha risposto con un decreto legge davvero deludente, un dl senza una parola sui traffici illeciti, dove non si affronta la questione dei rifiuti speciali; dove non si chiarisce in maniera netta: quali siano le risorse, quali le tutele sugli appalti, quali modelli di bonifiche e risanamento, solo il solito stato d’emergenza, tanto caro al sistema politico connivente; viene introdotto il “reato di combustione illecita di rifiuti”, ma non si parla dei rifiuti sotterrati; vengono introdotti due punti fondamentali: la mappatura dei terreni e delle bonifiche, ma delle seconde si parla poco e niente, mentre delle prime si dice anche a quali terreni, nello specifico, dovrebbero rivolgersi, ma si parla solo di quelli agricoli, mentre gli altri non vengono neppure citati. Manca totalmente la mappatura delle falde e dei pozzi.

Il decreto legge presentato ed approvato non affronta pienamente il problema “Terra dei Fuochi”, né propone soluzioni che, a lungo termine, possano portare ad un miglioramento della situazione attuale. Intervenire è una priorità. Ma attenzione a confondere questa necessità con una gestione caotica e rocambolesca, senza un piano per il futuro ben strutturato.

Buon appetito.

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