Il vicedirettore de La Stampa finisce nella lista nera del leader M5S, accusato di avere dato a Matteo Renzi a Che tempo che fa tutto il merito della battaglia contro le lobby del gioco d'azzardo, "riuscendo a non citare neanche i Cinque Stelle"
Un altro giornalista finisce nella lista nera di Beppe Grillo. Dopo Maria Novella Oppo e Francesco Merlo, anche Massimo Gramellini entra a far parte della rubrica “giornalista del giorno”. Il vicedirettore de La Stampa viene accusato di essere “riuscito a non citare il M5S parlando della battaglia contro le lobby del gioco d’azzardo“. Il sito cita l’intervento del giornalista a Che tempo che fa in cui Gramellini afferma che la Camera avrebbe approvato “un emendamento folle che toglie fondi alle Regioni e ai Comuni che combattono il gioco d’azzardo. Nembo Kid Renzi è subito intervenuto, questa settimana sembrava un portiere: parava tutti gli autogol. Ha ordinato a tutti i parlamentari di mettere rimedio alla porcata e l’emendamento è stato cancellato”.
Ma i Cinque Stelle non ci stanno e rivendicano il loro operato: “Vediamo cosa è successo veramente. Il 18 dicembre 2013 Endrizzi, cittadino portavoce del M5S al Senato, in occasione della discussione sul decreto Salva Roma ha denunciato l’emendamento vergogna del pdexmenoelle contro i comuni virtuosi che penalizzano le slot machine. Il Pd al Senato, e non alla Camera come dice Gramellini, nonostante la denuncia di Endrizzi ha votato a favore dell’emendamento, che è passato. Il polverone mediatico sollevato grazie al M5S ha costretto Renzi a intervenire e il Pd ha messo una toppa dopo tre giorni, non subito come propaganda Gramellini in diretta televisiva”.
Insomma, “Gramellini è riuscito a non citare il M5S parlando della battaglia contro le lobby del gioco d’azzardo, emersa in questa legislatura solo grazie ai cittadini del M5S in Parlamento dopo anni di silenzio omertoso dei partiti, tra cui il pdexmenoelle che neppure qualche mese fa ha votato contro la mozione M5S che cancellava il condono di svariati miliardi di euro ai signori delle slot”.