Un’applicazione per smartphone (sia Apple che Android) attraverso cui visualizzare le piste ciclabili di Parma e Reggio Emilia. Si chiama Pedalup, è stata presentata nei giorni scorsi ancora in versione di test ed è destinata a estendersi progressivamente arrivando a comprendere i territori di altri comuni. Otto i giovani professionisti che hanno lavorato alla sua realizzazione, riuniti intorno ad AntWork, progetto che mette in rete le città di Modena, Reggio Emilia e Parma e che è stato promosso dal dipartimento della gioventù, dalla presidenza del consiglio dei ministri e dell’Anci (l’Associazione nazionale comuni italiani). Ma tra le funzionalità sviluppate da Pedalup non ci sono solo le mappe dei percorsi per gli amanti delle due ruote.

Nel panorama degli strumenti a disposizione, infatti, sono segnalati luoghi dove una bicicletta può essere noleggiata o riparata, i punti per il bike sharing e i centri di interesse di vario genere, da quelli turistici a quelli culturali fino alle informazioni sulla mobilità. E messa in rete da poco venendo scaricata da diverse decine di utenti, al momento l’app ha raccolto riscontri positivi da parte degli utenti. Si va da “gira benissimo”, in riferimento al suo funzionamento su dispositivi mobili, al “molto buona, soprattutto il conteggio delle calorie”. L’applicazione consente quindi agli utenti di parametrare lo sforzo fisico richiesto da un percorso specifico (compreso quello necessario per tornare al punto di partenza) e di visualizzare al contempo qual è stato il risparmio in termini di anidride carbonica e di carburante.

Altri strumenti, una volta scelta la tratta ciclabile che si vuole percorrere, sono quelli di contachilometri virtuale e calcolano il tempo medio necessario per arrivare a destinazione, a quale velocità media può essere completato il tragitto e qual è invece la velocità effettiva raggiunta. Infine il tutto può essere pubblicato in rete condividendo con altri utenti l’impresa sportiva compiuta. Inoltre le informazioni possono essere corredate da ulteriori dati, come il tipo di bicicletta che si usa (se una mountain bike, una da città oppure di altro genere), il proprio peso e la propria corporatura. Il tutto perché lo scopo da cui nasce il progetto è quello di “migliorare la fruibilità delle piste ciclabili delle città di Reggio Emilia e Parma”.

Stefano Guerrieri è il tutor che ha seguito la nascita e l’evoluzione di Pedalup. E a comporre il team di lavoro sono stati poi Maria Claudia Alastra, Ilaria Battilani, Antonio Bitonti, Francesco De Vincentis, Francesca D’Onofrio, Giacomo Magnani e Gabriele Zattera. Se gli spazi sono stati messi a disposizione dal centro culturale reggiano Spazio Gerra, sono diverse le realtà che hanno portato il loro contributo. La direzione artistica è stata affidata allo studio Twintip, specializzato nell’esperienza dell’utente nell’uso delle tecnologie. Le fasi di programmazione e sviluppo sono state invece seguite da Zucca & Zafferano, con un pregresso patrimonio professionale nel mondo delle applicazioni web e mobili.

Infine non è un caso che Reggio e i comuni limitrofi siano la culla del progetto Pedalup. Già a fine 2012 l’ottavo rapporto di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sulla qualità dell’ambiente urbano aveva individuato nella regione Emilia Romagna quella più virtuosa, potendo rivendicare come proprie otto delle prime dieci città nella classifica con il maggior numero di piste ciclabili ogni mille abitanti. Un anno dopo l’edizione 2013 dell’indagine ha confermato i dati di dodici mesi prima e nella sola Reggio, considerata uno dei capoluoghi di provincia più avanzati da questo punto di vista, 187 sono i chilometri destinati in esclusiva alla mobilità su due ruote. Altre città emiliane messe in evidenza, questa volta dal dossier “Ecosistema urbano” di Legambiente e Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta), sono Piacenza (il 33 per cento degli spostamenti avvengono pedalando), Ferrara e Rimini (28 per cento).

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