Secondo alcuni studi citati dal magazine Daily Beast, la seconda parte del mese di dicembre è il periodo in cu si fa sesso di più. Lo si fa più spesso e, soprattutto, più volentieri. Ora, non so voi, ma a me, durante le feste, l’eros viene seppellito dalle tonnellate di panettone che mi ingurgito, dagli orridi apertivi di Natale dove ci tocca andare e, dulcis in fundo, dal terribile cenone con i parenti. Già a metà novembre iniziano a comparire i primi panettoni al supermercato (quelli avanzati dall’anno scorso) e qualche negozio azzarda già gli addobbi. E tu, inizi a pensare cosa regalare a quella simpaticona della tua collega che l’anno scorso si è presentata con una borsa Carpisa che neanche Elisabetta II metterebbe nelle più orride occasioni.
Il tuo lui vorrà andare a trovare sua madre e puntualmente ti farà notare che forse, lo shatush ai capelli, potevi farlo più leggero “cara, sei una donna sposata, mica la velina di Striscia”. Così, se lui ti chiederà: “Tesoro, perché non metti quella guepiere che ogni volta mi fa diventare meglio di Tarzan?”, tu gli risponderai con quella punta di acido che solo noi donne possiamo avere: ”Caro, ho cucinato tutto il giorno per tua madre, la “liana” fattela tirare da lei”.
Il Natale è come la corazzata Potëmkin, una cosa terribilmente pesante ma che ci facciamo piacere perché si deve fare. Ma voi, il 24 dicembre, dopo il capitone fritto, il baccalà, la frutta, la frutta secca, la frutta sciroppata, gli struffoli, il torrone e il pandoro (magari col gelato alla crema che ci sta tutto), c’avete la fantasia di mettervi a letto in versione erotica e infiammarvi di passione? Magari, se vi prendete una decina di digestivi, andate a messa a piedi e tornate con una corsetta, allora, il baccalà se ne starà buono nello stomaco. Ma poi, come fate se nel momento del massimo piacere, si fa sentire il capitone? E non parlo di quello allegorico…