Di decorazioni natalizie non ce ne sono, del resto in casa non c’è nemmeno il riscaldamento, né l’acqua calda. E tuttavia per le 20 famiglie che occupano il palazzo di via Irnerio 13, a Bologna, ciò che conta, questo Natale, è avere un posto dove vivere. Destinatarie, ciascuna di loro, di uno sfratto esecutivo che le ha costrette ad abbandonare l’abitazione dove vivevano in affitto, mamme e papà, lavoratori e studenti, tutti stranieri d’origine, oggi abitano abusivamente negli ex uffici, ex ambulatori ed ex studi tecnici di un palazzo rimasto abbandonato dal 2009, occupato da Asia Usb e Rete Comunisti di Bologna. Con la paura, sempre presente, che un giorno arrivi la polizia a sgomberarli.
Nadia ha 21 anni, è sposata e ha una bimba di 4 mesi. E’ nata e cresciuta in Italia, si è diplomata a Bologna e qui vorrebbe vivere con la sua famiglia, “ma è difficile, non era questo che sognavo – racconta – mio marito lavorava come muratore e aveva un buono stipendio, solo che per via della crisi è stato licenziato. A quel punto non siamo più riusciti a pagare l’affitto e siamo stati mandati via”. Oggi abitano in un appartamento che in realtà era un ambulatorio, dove il riscaldamento non c’è e ci si deve attrezzare con una stufa elettrica. “I miei genitori non potevano ospitarci perché vivono in una casa molto piccola con altri due figli – spiega Nadia – però mi hanno dato qualche soldo per la bambina, e abbiamo comprato uno scaldabagno che dobbiamo montare, così avremo almeno l’acqua calda”. In casa ci si organizza come si può, con qualche mobile preso dalla vecchia casa e l’aiuto di Asia, che organizza anche iniziative culturali per le famiglie occupanti (come la mostra d’arte con le opere degli studenti dell’Accademia delle Belle arti o la web radio, Radio Machete, che trasmette da lì ogni venerdì) e presidia l’edificio “a disposizione degli inquilini”. Che come Nadia, spesso sono alla loro prima occupazione: non credevano di dover arrivare a una soluzione abitativa simile, “ma dopo lo sfratto non sapevamo più cosa fare”.
“Purtroppo solo nel 2013 sono 900 le famiglie che a Bologna hanno ricevuto lo sfratto esecutivo per morosità – spiega Federico di Asia Usb – ma a fronte di questo problema, le istituzioni si sono rivelate incapaci di offrire qualunque soluzione. L’occupazione è stata un modo per dare una casa a chi non ce l’ha più, ma anche per rivendicare il diritto all’abitare, un diritto che oggi non è né garantito, né tutelato, senza, oltretutto, che si trovino soluzioni temporanee per viene lasciato in mezzo alla strada”.
Nel palazzo di via Irnerio c’è chi lavora ma per via della crisi non riesce più a mantenere un appartamento, come Trhas, che fa le pulizie; c’è chi è stato licenziato, e chi, come Eloij, peruviano di nascita, prima della crisi riusciva a vivere con qualche lavoretto, ma oggi non trova nemmeno più un’occupazione retribuita in nero. “Prima di venire qui in via Irnerio abitavo per strada – racconta l’inquilino, che divide un appartamento con un ragazzo di origini eritree – quando potevo dormivo in un dormitorio, ma non lo facevo spesso perché in posti simili ti trovi accanto a persone che hanno problemi di igiene o hanno qualche malattia, e finisce che poi ti ammali anche tu”. Eloij ha lavorato come muratore, come facchino e anche come dog sitter, “però ora non trovo più nulla, e sono disoccupato” spiega seduto in cucina, le pareti decorate con qualche foto di animali ritagliate da una rivista “per ravvivare l’ambiente.
Il problema, tuttavia, non riguarda solo Bologna. Se nel capoluogo dell’Emilia Romagna 900 famiglie hanno ricevuto lo sfratto esecutivo, “a cui si sommano le 500 famiglie che rischiano di essere mandate via di casa entro i prossimi due o tre mesi – spiega Mauro Colombarini, segretario di Sunia Cgil – la situazione è gravissima a livello nazionale”. I dati relativi al 2013 non sono ancora disponibili, tuttavia il trend degli ultimi anni parla chiaro. Secondo i dati del ministero dell’Interno, in Italia i provvedimenti esecutivi emessi nel 2012 sono stati 67.790, di cui 60.244 per morosità (88,9%), + 54,5% rispetto al 2007, mentre le richieste di esecuzione presentate all’ufficiale giudiziario sono state 120.903 e gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario 27.695, + 30% circa rispetto al 2006. “Il raffronto con i dati del 2011 evidenzia – prosegue il ministero – per i provvedimenti di sfratto emessi un incremento in Italia del +6,2%”, con la Lombardia capolista, seguita dal Lazio e dall’Emilia Romagna, terza classificata con 6.845 casi”.
“Ciò che serve oggi è rivedere le politiche abitative a livello nazionale, perché sono anni che ci si disinteressa di questo problema – continua Colombarini – il protocollo sugli sfratti e le altre misure adottate non sono sufficienti a risolvere una situazione che non ha fatto che peggiorare, ma servono anche altre misure”. Non una moratoria sugli sfratti ‘secca’ come vorrebbe Usb, precisa Sunia, “anche perché poi si disincentiverebbe la locazione”, “quanto il rifinanziamento del contributo all’affitto, tagliato nel 2012, e un intervento che riduca i tempi di attesa per chi aspetta una casa popolare, e che velocizzi le domande di chi è in procinto di ricevere lo sfratto. Oggi la caduta del reddito ha gravato sulle spalle di tutti, ma soprattutto di chi vive in affitto e mediamente spende la metà di ciò che guadagna per pagare la locazione. E non possiamo lasciare che le famiglie finiscano in mezzo a una strada, non è accettabile”.
Emilia Romagna
Bologna, sfrattati occupano ex uffici. Natale senza acqua né riscaldamento
Venti famiglie hanno occupato il palazzo di via Irnerio 13. Nel capoluogo dell’Emilia Romagna sono 900 le famiglie che hanno ricevuto un provvedimento esecutivo e hanno dovuto lasciare le proprie case
Di decorazioni natalizie non ce ne sono, del resto in casa non c’è nemmeno il riscaldamento, né l’acqua calda. E tuttavia per le 20 famiglie che occupano il palazzo di via Irnerio 13, a Bologna, ciò che conta, questo Natale, è avere un posto dove vivere. Destinatarie, ciascuna di loro, di uno sfratto esecutivo che le ha costrette ad abbandonare l’abitazione dove vivevano in affitto, mamme e papà, lavoratori e studenti, tutti stranieri d’origine, oggi abitano abusivamente negli ex uffici, ex ambulatori ed ex studi tecnici di un palazzo rimasto abbandonato dal 2009, occupato da Asia Usb e Rete Comunisti di Bologna. Con la paura, sempre presente, che un giorno arrivi la polizia a sgomberarli.
Nadia ha 21 anni, è sposata e ha una bimba di 4 mesi. E’ nata e cresciuta in Italia, si è diplomata a Bologna e qui vorrebbe vivere con la sua famiglia, “ma è difficile, non era questo che sognavo – racconta – mio marito lavorava come muratore e aveva un buono stipendio, solo che per via della crisi è stato licenziato. A quel punto non siamo più riusciti a pagare l’affitto e siamo stati mandati via”. Oggi abitano in un appartamento che in realtà era un ambulatorio, dove il riscaldamento non c’è e ci si deve attrezzare con una stufa elettrica. “I miei genitori non potevano ospitarci perché vivono in una casa molto piccola con altri due figli – spiega Nadia – però mi hanno dato qualche soldo per la bambina, e abbiamo comprato uno scaldabagno che dobbiamo montare, così avremo almeno l’acqua calda”. In casa ci si organizza come si può, con qualche mobile preso dalla vecchia casa e l’aiuto di Asia, che organizza anche iniziative culturali per le famiglie occupanti (come la mostra d’arte con le opere degli studenti dell’Accademia delle Belle arti o la web radio, Radio Machete, che trasmette da lì ogni venerdì) e presidia l’edificio “a disposizione degli inquilini”. Che come Nadia, spesso sono alla loro prima occupazione: non credevano di dover arrivare a una soluzione abitativa simile, “ma dopo lo sfratto non sapevamo più cosa fare”.
“Purtroppo solo nel 2013 sono 900 le famiglie che a Bologna hanno ricevuto lo sfratto esecutivo per morosità – spiega Federico di Asia Usb – ma a fronte di questo problema, le istituzioni si sono rivelate incapaci di offrire qualunque soluzione. L’occupazione è stata un modo per dare una casa a chi non ce l’ha più, ma anche per rivendicare il diritto all’abitare, un diritto che oggi non è né garantito, né tutelato, senza, oltretutto, che si trovino soluzioni temporanee per viene lasciato in mezzo alla strada”.
Nel palazzo di via Irnerio c’è chi lavora ma per via della crisi non riesce più a mantenere un appartamento, come Trhas, che fa le pulizie; c’è chi è stato licenziato, e chi, come Eloij, peruviano di nascita, prima della crisi riusciva a vivere con qualche lavoretto, ma oggi non trova nemmeno più un’occupazione retribuita in nero. “Prima di venire qui in via Irnerio abitavo per strada – racconta l’inquilino, che divide un appartamento con un ragazzo di origini eritree – quando potevo dormivo in un dormitorio, ma non lo facevo spesso perché in posti simili ti trovi accanto a persone che hanno problemi di igiene o hanno qualche malattia, e finisce che poi ti ammali anche tu”. Eloij ha lavorato come muratore, come facchino e anche come dog sitter, “però ora non trovo più nulla, e sono disoccupato” spiega seduto in cucina, le pareti decorate con qualche foto di animali ritagliate da una rivista “per ravvivare l’ambiente.
Il problema, tuttavia, non riguarda solo Bologna. Se nel capoluogo dell’Emilia Romagna 900 famiglie hanno ricevuto lo sfratto esecutivo, “a cui si sommano le 500 famiglie che rischiano di essere mandate via di casa entro i prossimi due o tre mesi – spiega Mauro Colombarini, segretario di Sunia Cgil – la situazione è gravissima a livello nazionale”. I dati relativi al 2013 non sono ancora disponibili, tuttavia il trend degli ultimi anni parla chiaro. Secondo i dati del ministero dell’Interno, in Italia i provvedimenti esecutivi emessi nel 2012 sono stati 67.790, di cui 60.244 per morosità (88,9%), + 54,5% rispetto al 2007, mentre le richieste di esecuzione presentate all’ufficiale giudiziario sono state 120.903 e gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario 27.695, + 30% circa rispetto al 2006. “Il raffronto con i dati del 2011 evidenzia – prosegue il ministero – per i provvedimenti di sfratto emessi un incremento in Italia del +6,2%”, con la Lombardia capolista, seguita dal Lazio e dall’Emilia Romagna, terza classificata con 6.845 casi”.
“Ciò che serve oggi è rivedere le politiche abitative a livello nazionale, perché sono anni che ci si disinteressa di questo problema – continua Colombarini – il protocollo sugli sfratti e le altre misure adottate non sono sufficienti a risolvere una situazione che non ha fatto che peggiorare, ma servono anche altre misure”. Non una moratoria sugli sfratti ‘secca’ come vorrebbe Usb, precisa Sunia, “anche perché poi si disincentiverebbe la locazione”, “quanto il rifinanziamento del contributo all’affitto, tagliato nel 2012, e un intervento che riduca i tempi di attesa per chi aspetta una casa popolare, e che velocizzi le domande di chi è in procinto di ricevere lo sfratto. Oggi la caduta del reddito ha gravato sulle spalle di tutti, ma soprattutto di chi vive in affitto e mediamente spende la metà di ciò che guadagna per pagare la locazione. E non possiamo lasciare che le famiglie finiscano in mezzo a una strada, non è accettabile”.
Articolo Precedente
Fratelli Cervi, il ricordo settant’anni dopo l’eccidio. Ecco tutti gli appuntamenti
Articolo Successivo
Berceto, protesta del sindaco Lucchi: sostituisce foto Napolitano con il Papa
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
“Per il Papa una notte tranquilla” dopo il broncospasmo di venerdì. “Ha fatto colazione e letto i giornali. Ma il quadro resta complesso”
Mondo
Trump mette alla porta Zelensky. “Giochi con la terza guerra mondiale”. Lui: “Scusarmi? Voglio garanzie”. Rubio: “Deve farlo. Ci ha fatto perdere del tempo”
Politica
Meloni: “Serve un vertice Usa-Ue-alleati”. Da Tusk a Macron, i leader europei schierati con Kiev
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Con l'attuale maggioranza ci sono distanze molto forti, che non prevedo si possano attenuare. Sul premierato, dico solo questo: nel mondo già girano troppi comandi solitari, che creano disordine e pericoli. I primi giorni di Trump, in questo senso, sono tremendi". Lo dice Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, all''Unione sarda' in occasione della partecipazione alla Scuola di formazione politica dei Riformatori Sardi.
"Sulla giustizia, ho una posizione molto personale. Sono figlio di un avvocato penalista repubblicano. Il garantismo e il rispetto umano delle persone, anche se colpevoli, mi scorre nel sangue. Detto questo, il clima generale che si è creato contro l'esercizio della legalità pare a me molto inquietante", aggiunge Bettini.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Il bullismo di Stato di Trump&Vance nei confronti di Zelensky rappresenta il punto più basso della storia degli Usa. Il mondo libero e l’Europa agiscano senza tentennamenti: non è più tempo di giocare a nascondino e anche per Giorgia Meloni è il momento di dire da che parte sta". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, sui social.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - “Dopo quanto di inaudito è accaduto oggi nello studio ovale della Casa Bianca e il trattamento profondamente ingiusto riservato da Trump e Vance nei confronti del Presidente Zelensky, occorre che la Ue e l’Italia, con misura ma con assoluta fermezza, ribadiscano il sostegno pieno e leale all’Ucraina che si difende dall’aggressione putiniana". Lo afferma il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova.
"Se Trump abdica al ruolo americano di difesa della democrazia e della libertà di una paese sovrano e democratico, forse pensando che l’Ucraina sia lontana dai confini americani, l’Europa non può sottrarsi. Ne va del nostro futuro, del futuro della nostra sovranità. A questo punto, però, la presidente Meloni non potrà sottrarsi dal confronto con il Parlamento per chiarire qual è la posizione del suo governo, visto che sostiene giustamente la resistenza ucraina, ma che contemporaneamente cerca di coltivare un rapporto privilegiato con Trump”.
Milano, 28 feb. (Adnkronos) - La denuncia presentata dalla difesa di Fares Bouzidi - l'amico alla guida dello scooter su cui è morto Ramy Elgaml - ha come conseguenza (come atto dovuto) l'apertura di un fascicolo 'parallelo' in procura a Milano che vede come indagati i due carabinieri alla guida dell'auto protagonista dell'inseguimento dello scorso 24 novembre lungo le strade del centro di Milano.
Da quanto si apprende il militare alla guida è indagato di lesioni e falso, solo di falso deve rispondere il collega che viaggiava sulla stessa gazzella. Entrambi hanno firmato il verbale in cui hanno dichiarato che non c'è stato nessun urto tra l'auto di servizio e lo scooter.
La procura - dopo la relazione cinematica che dovrà ricostruire le fasi dell'incidente attesa per la prossima settimana - dovrà quindi decidere quale strada percorrere: l'altro fascicolo vede indagati per omicidio stradale Fares e il carabiniere alla guida, una tesi (in contrasto con il fascicolo sulle lesioni) che ipotizza una responsabilità del ventiduenne nell'incidente avvenuto in zona Corvetto, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Conosco bene la questione dell’energia nucleare, molti giornalisti mi stanno incalzando per avere un parere critico sul ddl approvato dal Consiglio dei ministri questa mattina. Ho sempre detto e pensato che nessuno può porre limiti alla ricerca sul nucleare sostenibile e questo provvedimento la garantisce. Sarà secondo me più difficile giungere al micro nucleare da fissione che più razionalmente alla fusione, che invece risolve più problemi di quanti ne crei. Ma non possiamo dare noi il verdetto, staremo a vedere cosa ci riserverà la scienza". E' quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia.
"Il ddl è gravido di vincoli di sicurezza, è un testo completo e molto rispettoso della salute dei cittadini, cita perfino il rispetto dell’art. 9 della Costituzione sulla tutela del paesaggio. Se fosse stato applicato per parchi fotovoltaici ed eolici oggi non produrremmo un solo kw da queste fonti. Tutti auspichiamo che ci sia una strada possibile per avere energia pulita, sovrana, rinnovabile, programmabile, immediatamente disponibile, ad alto potenziale e a basso costo. E non è un sogno. Questa energia esiste ed è l’idroelettrico".
"Da un lato negoziando in Europa, per espungere la messa a gara della gestione dei nostri bacini idrici primari dalle condizionalità del Pnrr volute da Draghi, dall’altro recuperando almeno il 35% dell’acqua piovana (siamo al 4%), investendo sulla manutenzione dei grandi bacini idrici, sulla riattivazione di quelli dismessi nonché sullo sviluppo di un micro idroelettrico a conduzione forzata che appare molto più concreto e tempestivo degli Smr. L’acqua è pragmaticamente il presente, da cui possiamo trarre il 40% del nostro fabbisogno di energia prodotta, risorsa italiana e pulita con cui alimentare anche l’industria pesante, superando il gas e invertendo la tendenza. Sul futuro si vedrà, senza pregiudizi".
Roma, 28 feb. (Adnkronos/Labitalia) - Btm 2025 si conclude con una conferma del successo della manifestazione, che ha ribadito la sua centralità nel panorama turistico nazionale. Oltre 500 gli espositori, inclusi comuni, associazioni di categoria e aziende dei vari segmenti, su 16mila metri quadrati di area espositiva, la partecipazione di 80 buyer nazionali e internazionali, più di 100 eventi e 400 relatori hanno animato tre giorni intensi di incontri, approfondimenti e opportunità di business che hanno visto 49.950 ingressi alla Fiera del Levante di Bari, con numeri in leggero aumento rispetto al 2024.
Il tema di questa edizione, 'Il viaggio nel viaggio', ha riscosso grande interesse, portando alla luce nuove prospettive sul concetto stesso di viaggio e sulle trasformazioni che stanno investendo il settore. Mary Rossi, responsabile eventi Btm, ha sottolineato il valore di questa riflessione: "Da Btm 2025 ci portiamo a casa tante interessanti riflessioni. Uno degli aspetti chiave che volevamo far emergere con il tema 'Il viaggio nel viaggio' è il percorso verso la destinazione scelta, perché crediamo che sia proprio il cammino a generare emozioni, sensazioni e pensieri che ci fanno crescere. Abbiamo affrontato il tema in molteplici declinazioni, spingendoci anche oltre i confini terrestri con il turismo spaziale. Btm è stata un’occasione di confronto che ha arricchito operatori e professionisti con nuovi strumenti da applicare nel loro lavoro".
L’edizione 2025 ha messo al centro argomenti chiave come digitalizzazione, sostenibilità, intelligenza artificiale, turismo esperienziale, extralberghiero e wedding tourism. Tra i momenti più apprezzati, i panel su smart destination, big data per il turismo, nuove strategie di marketing e il ruolo della narrazione nella scelta delle destinazioni. Numerosi gli interventi istituzionali e dei principali protagonisti del settore. Il ministro del Turismo, Daniela Santanché, ha aperto la manifestazione con un intervento in streaming sulle strategie nazionali per la crescita del turismo, sottolineando l’importanza dell’innovazione e della sostenibilità per il futuro del settore. Tra i tanti interventi, l’onorevole Gianluca Caramanna, il senatore Gianmarco Centinaio, la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, Alessandro Callari, Regional Manager di Booking.com, Antonio Laveneziana,Territory Manager Italy di Airbnb, Valentina Sumini, Architetta dello spazio e Roberta Milano, marketing strategist.
Tra le novità più apprezzate di questa edizione, il focus sul turismo extralberghiero, che ha visto una grande partecipazione da parte di operatori e property manager, e il T-Trade, ampliato con un’area business dedicata al turismo organizzato e alle destinazioni internazionali che ha visto ampia vivacità durante i tre giorni grazie alla presenza di espositori di spicco come Msc Crociere, Azemar, Croazia, Malta, Polonia, Seychelles, Visit Brussels e Repubblica Ceca. Confermata l’ottima accoglienza per le sezioni Btm Gusto, che ha valorizzato il turismo enogastronomico, e Btm Say Yes, dedicato al wedding tourism, con un proprio programma buyer. Grande fermento anche per l’Apulia Tourism Investment, che ha ospitato il Forum della Tornanza, un momento di confronto sulle nuove opportunità di investimento e sviluppo per il turismo in Puglia.
Nevio D’Arpa, Ceo & founder di Btm, ha espresso soddisfazione per il successo dell’evento e ha voluto ringraziare le istituzioni: "Un plauso particolare va all’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane, per il supporto che ha dato alla manifestazione e per la visione strategica sul futuro del turismo in Puglia. La differenza che rende Btm unica è il nostro investimento nei contenuti: qui non ci limitiamo a mettere in mostra prodotti e destinazioni, ma costruiamo un dibattito di qualità che aiuta gli operatori a comprendere e anticipare i cambiamenti del settore. Il Comitato scientifico di Btm ha lavorato con grande attenzione per costruire un programma ricco di spunti e soluzioni. I numeri ci vedono in una leggera ma costante crescita, segno che il format funziona e che BtmM continua a rappresentare un punto di riferimento per il turismo del Sud Italia".
Gaetano Frulli, presidente della Fiera del Levante, ha sottolineato il valore strategico dell’evento: "La grande partecipazione e l’alta qualità degli operatori presenti hanno ribadito l’importanza di questa manifestazione".
L’assessore al turismo di Regione Puglia, Gianfranco Lopane, ha aggiunto: “I progressi fatti da Btm negli anni sono sotto gli occhi di tutti, già oggi è uno dei più importanti eventi fieristici del turismo e ci auguriamo che questa crescita prosegua in futuro per il bene del turismo e della Puglia”
Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione, ha evidenziato il valore della collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo turistico della regione: "La proficua sinergia tra gli operatori del turismo realizzata a Btm, in collaborazione con il Buy Puglia Meet & Connect a cura di Pugliapromozione, rappresenta una solida base per la crescita qualitativa del turismo in Puglia. E per questo motivo la collaborazione tra pubblico e privato resta essenziale".
Dopo il successo di questa edizione, l’organizzazione di Btm è già al lavoro per l’edizione 2026, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente l’evento e offrire nuovi spunti di riflessione sul turismo del futuro.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - “Nello studio ovale è andata in scena la rappresentazione plastica del bullismo diplomatico con cui la nuova amministrazione americana intenderebbe governare il mondo. Trump bullizza e umilia Zelensky e attraverso di lui il popolo ucraino che da tre anni resiste alla violenta aggressione russa, difendendo i confini e con essi i valori dell’Europa. Cosa ne pensa Meloni dell’atteggiamento indegno del suo amico Trump verso Zelensky? La premier condannerà l’atteggiamento del presidente americano o fuggirà anche stavolta facendo finta di nulla?”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.