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Greenpeace, amnistia per D’Alessandro. Accusato di “teppismo” in Russia

Il giovane italiano arrestato a settembre, potrebbe tornare a casa a Capodanno. E' stato l'ultimo dei 30 attivisti a ricevere la notifica, concessa la scorsa settimana da Putin. Adesso deve solo attendere il visto per espatriare
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L’attivista italiano di Greenpeace Cristian D’Alessandro, arrestato in Russia, ha ricevuto la notifica di amnistia. La giustizia russa ha notificato la chiusura del procedimento a suo carico, dopo la decisione presa la scorsa settimana dal presidente Vladimir Putin. Il giovane è stati arrestato lo scorso settembre dopo un’azione dimostrativa contro le trivellazioni a largo della Siberia. A riferirlo è l’ufficio stampa dell’associazione. D’Alessandro è stato accusato, prima di pirateria, poi di “teppismo” dopo l’azione nell’Artico insieme ad altri 30 attivisti. 

D’Alessandro è stato l’ultimo dei 30 ad essere informato ufficialmente dell’amnistia dal Comitato investigativo di San Pietroburgo, poiché ieri mancava un interprete. Questa mattina, Greenpeace Russia ha fatto sapere che 22 su 26 attivisti stranieri amnistiati hanno già presentato i documenti per ottenere i visti di transito necessari a lasciare la Russia, che potrebbero ricevere già domani. Quanto al giovane, “ha già ricevuto la notifica. Ora si unirà agli altri per risolvere la questione del visto di transito”, ha detto un rappresentante dell’ufficio stampa di Greenpeace all’agenzia Itar-Tass.

Il britannico Antony Perrett, primo degli attivisti di Greenpeace a ricevere notifica dell’amnistia il 24 dicembre, ha già ricevuto il visto per uscire dalla Russia e tornerà a casa prima di Capodanno. Lo riferisce via Twitter Greenpeace Russia. Secondo l’ufficio stampa del Servizio Federale Migrazione russo, i 26 militanti stranieri della Arctic Sunrise potrebbero lasciare la Russia già domani, 27 dicembre: “I visti saranno rilasciati nel più breve tempo possibile”.

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