Il 24enne francese è deceduto dopo l'arrivo in ospedale di Torino. Fiumi a rischio esondazione nel savonese frane nel lecchese e nel comasco: due i feriti. Forti venti al sud, strade bloccate per la neve in Trentino. Italia in ginocchio per la perturbazione proveniente dal Nord Atlantico
Uno sciatore di 24 anni è morto durante un fuoripista dopo essere stato investito da una valanga sulle montagne di Bardonecchia, nel torinese. Mentre a Genova, una frana ha costretto 50 persone a evacuare due condomini. Ma il maltempo imperversa in tutta Italia a causa di una perturbazione proveniente dal Nord Atlantico. Rischio frane anche in Lombardia, forti nevicate hanno bloccato le strade del Trentino Alto Adige. Nubifragi in Emilia e forti venti al Sud. Per domani è prevista una tregua ma nel fine settimana è in arrivo una nuova perturbazione. Intanto in Liguria, regione tra le più colpite, la Protezione civile ha decretato la fine dell’allerta meteo emessa il 23 dicembre.
Sciatore morto a Bardonecchia. Si tratta di un ragazzo francese di Annecy. Salvato dal soccorso Alpino, è stato rianimato per oltre un’ora dal 118 e poi trasportato in elicottero al Cto di Torino. E’ deceduto all’arrivo in ospedale: le sue condizioni erano disperate. Sull’episodio, avvenuto in località Les Arnauds, indaga la polizia intervenuta sulla neve insieme a carabinieri e guardia di finanza. Secondo i primi accertamenti, lo sciatore morto faceva freeride con i due fratelli su una pista chiusa a causa del maltempo. In ospedale gli è stato praticato un ulteriore massaggio cardiaco, per un’ora e mezza, ma è morto poco prima delle 16 per politrauma, asfissia e ipotermia. La polizia ha denunciato i due fratelli della vittima. I due ragazzi, di 22 e 27 anni, sono accusati di valanga colposa. La procura valuterà in un secondo momento l’eventuale accusa di omicidio colposo. Il quarto francese che aveva sciato con loro tutta la giornata, invece, non è stato denunciato: al momento della valanga si trovava su un’altra pista. I quattro, contrariamente a quanto appreso in un primo momento, non facevano snowboard ma freeride, disciplina che di solito si pratica fuoripista con sci più corti di quelli convenzionali. Tre persone, invece, sono state denunciate dai carabinieri per avere procurato la prima delle due valanghe, quella scesa poco prima su una pista di località Melezet, sempre a Bardonecchia. Si tratta di una serba di 36 anni, residente a Vedano al Lambro (Monza Brianza), che faceva snowboard anche in questo caso su una pista chiusa a causa del maltempo, e di due suoi amici. La donna è stata trasportata in elicottero al Cto, dove le è stato riscontrato un lieve trauma lombare ed è stata trattenuta per lo stato di ipotermia provocato dalla neve.
Esondazioni e frane in Liguria. La regione più colpita è stata la Liguria, quella con il territorio più fragile, periodicamente afflitta da grandi precipitazioni e alluvioni (leggi). E la cronaca di queste 24 ore parla di fiumi esondati, persone sfollate dalle proprie abitazioni, frane che distruggono due condomini e 50 persone costrette a andarsene, stop a aerei e traghetti, vento a 100 km/h e onde di 9 metri che hanno distrutto tutto quello che hanno toccato. L’Allerta 2, la soglia più alta dell’attenzione codificata dalla Protezione civile in Liguria, scatta il 25 dicembre alle 11.30 quando i previsori dell’Arpal, l’agenzia regionale che già aveva predisposto l’Allerta 1 per l’arrivo della Christmas Storm, nota il progressivo peggioramento delle condizioni meteo. L’allerta 2 per la Liguria, che nel 2011 ha sofferto 11 vittime per una situazione analoga, significa l’apertura dei tavoli di emergenza in tutti i capoluoghi, l’evacuazione delle case in condizioni di rischio per frane e esondazioni, il monitoraggio umano e elettronico delle zone più pericolose. Così, in una manciata di ore, in tutta la Liguria saranno oltre 300 le persone sfollate tra Genova e l’Imperiese. Il vento soffia a 100 km/h, il mare si gonfia fino a forza 9 e in nottata toccherà forza 10 con onde alte fino a 9 metri che tutto distruggono. Le mareggiate colpiscono il Savonese e il Tigullio. A Genova, per precauzione, viene chiuso il terminal portuale di Voltri, in aeroporto due voli vengono dirottati e uno soppresso. La quantità di pioggia caduta in Liguria sarà di 250-350 millimetri, “gli stessi – ha detto uno dei previsori dell’Arpal – delle grandi alluvioni genovesi del 1968, 1970 e 2000”. La pioggia non accenna a diminuire e la notte porta con sé anche un aumento del vento. Quattro fiumi esondano: l’Entella a Chiavari, nel Levante genovese, il Bormida e il Centa nel savonese, l’Argentina a Taggia nell’Imperiese. Il mare aumenta d’intensità. Ne faranno le spese stabilimenti balneari, chioschi, bar, ristoranti sul mare soprattutto nel Savonese e nel Tigullio. La notte passa con il vento che fischia a 100 km/h e non smette. Piove a dirotto. Poco dopo l’alba le precipitazioni rallentano, il vento pare calmarsi. Alle 11.40, esattamente 24 ore dopo l’inizio della tempesta, la Protezione civile degrada l’Allerta. Cominciano gli smottamenti: nel savonese ma anche nell’imperiese. Continua a piovere e alle 16,30 una frana di grandi proporzioni si stacca sulla collina e precipita su due condomini a Genova Pontedecimo. Diciannove nuclei familiari per un totale di 50 persone vengono sfollate. Dormiranno fuori questa notte e forse anche nelle prossime, in luoghi di ricovero allestiti dai comuni di Genova e Serra Riccò. La frana minaccia anche il tratto ferroviario del capoluogo. Temporaneamente sospesa, a scopo precauzionale, a partire dalla notte tra giovedì 26 e venerdì 27 dicembre, la circolazione ferroviaria tra le stazioni di Bolzaneto e Busalla, sulle linee Genova-Busalla e Genova-Arquata Scrivia-Novi Ligure via Busalla. Interessati diversi treni regionali, mentre il provvedimento, preso in accordo con la Prefettura di Genova, non toccherà quelli a lunga percorrenza. I treni in circolazione domani sulle linee Genova-Arquata Scrivia e Genova-Novi Ligure via Busalla – informa la Rfi – percorreranno l’itinerario alternativo via Mignanego. Da Ronco Scrivia é possibile proseguire per Busalla con bus sostitutivo. I treni Genova-Busalla faranno capolinea nella stazione di Bolzaneto, dove sarà attivo un servizio sostitutivo di bus con destinazione Busalla, che percorrerà via autostrada. Le località di Genova S. Biagio, Pontedecimo e Piano Orizzontale dei Giovi saranno raggiungibili solo con i mezzi del trasporto pubblico locale stradale. Continueranno, anche nella giornata di domani, i controlli e i sopralluoghi da parte dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, che stanno monitorando costantemente la situazione.
Oltre a questa frana, se ne è verificata un’altra in zona Pontedecimo che non ha provocato danni a persone o cose. L’assessore alla protezione civile di Genova Gianni Crivello ha spiegato a LaPresse che i principali problemi nel resto della città hanno riguardato la cartellonistica divelta dal forte vento. L’assessore ha specificato che nelle ultime 24 ore, per precauzione, sono anche stati fatti evacuare i due campi rom e sinti, perché “c’era il timore di rischio smottamenti in quelle aree”. Mentre, intorno alle 19 e 10, un muretto di contenimento è crollato su alcune auto parcheggiate nel quartiere di Borgoratti. Vigili del fuoco e polizia sono intervenuti ma non c’è stato nessun ferito. La Protezione civile ligure annuncia che: “In considerazione dello stato di impregnazione dei versanti – si legge nel dispaccio del Centro funzionale di Protezione civile della Regione Liguria – si ritiene opportuno prestare una costante attenzione per l’assetto idrogeologico del territorio”. Ma lo stato di emergenza proclamato dal 23 dicembre è cessato. Domani inizierà la conta dei danni.
Smottamenti anche in Lombardia. Frane anche nel nord della Lombardia: l’ultima questa mattina alle 6, a Premana nel lecchese, dove sono al lavoro i Vigili del fuoco. Ancora non si conoscono i danni. L’episodio più grave ieri in tarda serata a Bellagio nel comasco, dove due persone sono rimaste feritee intrappolate nella loro auto da una caduta di massi sulla strada statale provinciale 583. In provincia di Brescia è stata chiusa la provinciale 345 nel comune di Breno per la caduta di una valanga che ha travolto alberi ad alto fusto ostruendo la carreggiata. Nessun isolato. Chiusa la SP699 a Bogolino per rischio valanghe. Caduta alberi su SP 50 in comune Pertica Alta, sono in corso verifiche da parte dei cantonieri. In provincia di Varese esondato la roggia Molinara nel comune di Sesto Calende: sul posto ci sono i volontari del Parco del Ticino e tecnici del comune. Sempre a Sesto Calende ha esondato il torrente Lenza in zona piana Atos, chiuso inoltre anche un tratto della SP 48 ed il tratto iniziale della SP 69. Poco prima delle 19 il fiume Olona è esondato a Nerviano arrivando a lambire alcune abitazioni che, per precauzione, sono state evacuate. I Vigili del fuoco stanno intervenendo con sommozzatori e squadre di terra insieme alla protezione civile. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni presidierà domani un vertice a Palazzo Lombardia per valutare i danni causati dal maltempo che in queste ore si è abbattuto sulla regione. Al vertice prenderanno parte il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca e l’assessore Simona Bordonali con delega alla Protezione civile, immigrazione e sicurezza.
Forti nevicate e strade bloccate in Trentino. Dalle quattro di questa mattina Cortina d’Ampezzo, come un’altra decina di Comuni tra cui Alleghe Falcade, Zoldo Alto, è rimasta senza luce a causa del crollo di alcuni alberi schiantati dalla neve sulle linee elettriche in arrivo dall’Austria. La “tempesta di Natale” è quindi arrivata con il buio né hanno potuto illuminare la scena i fari delle auto a loro volta bloccate a chilometri dalla meta. Chi si trovava già nel centro turistico è stato avvolto da un’atmosfera d’altri tempi, senza rumori, ma con molti disagi dovuti alla quasi totale mancanza di generatori elettrici. La corsa all’accaparramento di torce, pile, legna e candele alla centrale Coperativa, unico spaccio aperto grazie a un proprio generatore, è durata poche ore perché i prodotti sono stati presto esauriti. Centinaia coloro che impossibilitati a raggiungere gli alberghi prenotati hanno preferito girare l’auto e tornare a casa. Peggio era andata ad una ventina di turisti bloccati nelle loro otto auto la notte scorsa tra passo Falzarego e Valparola e “salvati” questa mattina dai vigili del fuoco. Sono stati circa un centinaio i tecnici Enel impegnati a ripristinare la rete elettrica, così come squadre del Corpo Forestale dello Stato sono state chiamate ad affiancare la Protezione Civile per liberare le sedi stradali dagli alberi abbattuti dal maltempo. Nemmeno la ferrovia ha dato tregua a chi si voleva recare in Cadore. La linea Padova-Calalzo è interrotta nel tratto compreso tra Belluno e Calalzo dalle 7.50 di questa mattina. La circolazione dei convogli riprenderà domani quando, come indica il centro Valanghe di Arabba (Belluno)dovrebbe tornare il sole. Proprio le valanghe costituiscono ora la maggiore preoccupazione degli esperti. Da questa mattina il codice di pericolo è a livello 4 su una scala da 1 a 5. L’abbondante precipitazione nevosa, dai 90 ai 130 cm. nell’Agordino, nel Zoldano e nel Cadore e dai 70 ai 100 cm. nel Comelico rende, con il suo peso, instabili i pendii e favorisce distacchi, anche importanti fino a valle, di valanghe.
Allagamenti in Toscana. Allagamenti, tetti scoperchiati e disagi per la viabilità anche in Toscana. Il fiume Serchio, in Lucchesia, in mattinata ha raggiunto il colmo di piena pur restando sotto il livello di allarme. A Pisa la zona dell’aeroporto è stata interessata da diversi blackout che per quasi due ore hanno lasciato numerose abitazioni senza corrente elettrica. Nessun problema invece all’operatività dello scalo. Alberi caduti e strade allagate con numerasi interventi dei vigili del fuoco anche ad Arezzo e nella provincia. Forte vento e mareggiate su tutta la costa. Decine gli interventi dei vigili del fuoco nel grossetano: sul Monte Amiata molti gli alberi sradicati. Pompieri in azione anche tra Magliano in Maremma e Orbetello.
Forti venti al Sud. Onde alte anche tre metri hanno flagellato per metà giornata le coste di Capri, affollata di turisti per le giornate di festa. Una mareggiata di estrema violenza ha caratterizzato la giornata di Santo Stefano sull’isola azzurra. Per diverse ore i collegamenti marittimi in tutto il Golfo di Napoli sono stati completamente interrotti, poi nel pomeriggio il miglioramento delle condizioni meteo ha permesso di riattivare le sole linee dei traghetti mantenendo lo stop per i mezzi veloci. Stamani l’unico mezzo a salpare era stata la nave “Driade” della Caremar partita alle 7 da Capri: a cause delle pessime condizioni del mare, giunto a Napoli il traghetto aveva dovuto far rotta sul molo Beverello anziché verso l’approdo di Calata Porta di Massa. Nel frattempo la mareggiata, accompagnata da fortissime raffiche di vento di scirocco e libeccio, si abbatteva sul versante sud di Capri, colpendo la baia di Marina Piccola e i Faraglioni. Il “Driade” è poi riuscito nel primo pomeriggio a partire da Napoli portando sull’isola i primi vacanzieri che trascorreranno le vacanze di fine anno a Capri. Insieme a loro è salito a bordo anche il circus di “Capri Hollywood”, una cinquantina di persone tra staff, addetti ai lavori, organizzatori, giornalisti e tecnici che a partire da domani mattina lavoreranno per la kermesse cinematografica giunta alla diciottesima edizione. La cerimonia di inaugurazione del festival è prevista per domani alle 16. I bollettini meteo annunciano un miglioramento delle condizioni del tempo per venerdì 27 dicembre, e a Capri si spera – tra “Capri, Hollywood” e gli habitué di fine d’anno – in una chiusura positiva dell’anno sul versante turistico.
Temporali e vento forte anche in Calabria nelle ultime ore. Particolarmente interessata la costa ionica crotonese dove non sono mancati disagi. I vigili del fuoco del comando provinciale di Crotone, infatti, hanno attuato numerosi interventi a causa del forte vento che ha imperversato in tutta la provincia. Le raffiche hanno provocato la caduta di alcuni alberi sulla sede stradale e reso pericolanti alcune impalcature e cornicioni. La furia del vento ha divelto anche un palo dell’illuminazione pubblica. Vento forte anche a Catanzaro, soprattutto nella frazione marina, e nel reggino tirrenico dove i vigili del fuoco sono intervenuti per rami caduti sulla strada. A Scilla le raffiche molto forti hanno provocato qualche problema di stabilità anche all’albero di Natale addobbato nella piazza della cittadina. Precipitazioni anche nel cosentino, in particolare sulla fascia tirrenica.
Nuova perturbazione in arrivo. Il maltempo avrà una breve tregua nella giornata di venerdì 27 dicembre, ma già nel fine settimana arriverà una nuova perturbazione che sabato porterà un po’ di piogge soprattutto al Nordovest e poi, domenica, qualche piovasco soprattutto sulle regioni del basso versante tirrenico; le temperature invece rimarranno piuttosto miti.