Nella camera di Luciano Trezza e Rita Melorio la polizia ha trovato una stufa e tre bombole del gas che i due utilizzavano per cucinare. Le indagini sono ancora in corso e la conferma della cause arriverà dall'autopsia
Una coppia di turisti italiani è stata ritrovata morta nella propria stanza di albergo a Lagan, nel distretto di Kathmandu. E’ finita tragicamente la vacanza di Natale in Nepal per i due, morti probabilmente per asfissia. I corpi del veronese Luciano Trezza e della romana Rita Melorio sono stati scoperti dalla polizia martedì 24 dicembre. Insieme da una ventina d’anni e residenti a Verona, nel quartiere di Borgo Roma, la coppia – 53 anni lui, 48 anni lei – conduceva una vita riservata ma, appassionati di Estremo Oriente, nei mesi invernali avevano l’abitudine di partire per lunghi viaggi in Thailandia, India e, appunto, Nepal. Lui lavorava come macchinista all’Arena di Verona, lei era barista in piazza Bra proprio vicino all’anfiteatro romano, attività rilevata due mesi fa da una coppia di cinesi.
Sbarcata a Kathmandu l’11 dicembre scorso, la coppia aveva fissato e confermato il ritorno in Italia nei prossimi giorni. Ma alla vigilia di Natale il personale dell’albergo non vedendoli nella hall come d’abitudine, ha deciso di avvertire la polizia. Gli agenti, insieme al gestore della “Saktar Guest-House“, modesto alberghetto del quartiere di Lagan Thole, hanno cercato di forzare la porta della stanza n. 10, che però era chiusa dall’interno, e hanno per questo preferito aprirsi un varco rompendo i vetri di una finestra.
All’interno, i cadaveri di Luciano e Rita giacevano su due letti, lasciando immaginare che la morte sia sopravvenuta nel sonno, per asfissia o avvelenamento da gas. Causati, a quanto pare, da un uso imprudente della stufa accesa per alleviare la gelida temperatura notturna che in questo periodo nella capitale nepalese si avvicina di notte a zero gradi. A conferma di questo, la presenza di tre bombole per il gas che, ha detto il gestore della Guest-House, servivano anche per un fornello a gas con cui la coppia spesso si preparava i pasti in camera.
Prima di coricarsi per l’ultimo sonno, i due avevano tappato accuratamente porte e finestre con fogli di plastica, giornali e nastro adesivo, per tentare di ridurre le infiltrazioni di aria fredda. Per il resto gli agenti, che insieme ad una rappresentanza consolare italiana hanno provveduto a fare un inventario dei beni che i due turisti italiani avevano con loro, non hanno riscontrato anomalie tali da suscitare sospetti di una causa del decesso diversa dall’incidente.
Interpellato dall’Ansa, il console generale a Kolkata (già Calcutta), Cesare Bieller, ha indicato che “Trezza e Melorio dovrebbero essere morti per asfissia”, precisando tuttavia che “per una risposta definitiva si dovrà comunque attendere la conclusione delle indagini che sono ancora in corso”.
Intanto i cadaveri dei due sono stati trasferiti nel Tribhuvan University Teaching Hospital di Kathmandu, in attesa di una autopsia che chiarisca in modo inequivocabile le cause della loro morte. Per procedere a questa operazione, che permetterà poi la disposizione delle salme per il rito funebre, le autorità locali attendono una autorizzazione da parte dei famigliari italiani che, apparentemente, non sembrano in grado di recarsi in Nepal.