Musica maestro, ma rigorosamente eseguita da under 30. E’ l’Orchestra Senzaspine di Bologna che al teatro Duse di Bologna porta in scena 72 professori d’orchestra in età compresa tra i 18 e i 30 anni. Una serata evento di fine anno che s’intitola Bollicine con l’orchestra Senzaspine e vede l’esecuzione della Suite dal Lago dei Cigni di Tchaikovsky e alcuni tra i più celebri valzer di Johann Strauss Jr come il Valzer dell’Imperatore, il Pizzicato Polka, l’Ouverture da Il Pipistrello e Sul bel Danubio blu. “Siamo una vera orchestra giovanile, senza aggiunte esterne – racconta Tommaso Ussardi, 28enne veneziano, direttore dell’orchestra ed ideatore del progetto – Molti dei musicisti che compongono l’ensemble sono neodiplomati del Conservatorio di Bologna, uniti per amore della musica e della sua divulgazione”.
Leggenda vuole che l’orchestra sia nata nel marzo 2013 durante una bevuta ad alto tasso alcolico tra Ussardi e Matteo Rubini, fenomenale esecutore di Franz Liszt al pianoforte, e poi divenuta realtà grazie all’aiuto di Matteo Parmeggiani e di tutti i ragazzi che in pochi giorni ne hanno cominciato a far parte: “Senza spine – spiega Ussardi – significa che vogliamo far capire a chi non si è mai accostato alla musica d’arte che non c’è niente di pericoloso o di spiacevole nell’ascoltare il repertorio classico”. L’iniziativa artistica nata sotto le due torri, completamente autofinanziata, nasce dal bisogno di riavvicinare tutti gli individui alla “bellezza dell’arte”: “Bellezza che troppo spesso fa paura perché etichettata come inaccessibile, vecchia e noiosa – continua il direttore d’orchestra – quando invece, in seguito ad una profonda esperienza estetica di forte commozione interiore, l’arte si rivela vicina, nuova e necessaria. In un momento di crisi come l’attuale, crisi non solo economica ma anche culturale, ci sentiamo in dovere di unirci sotto un unico obiettivo comune per cercare di ricostruire e riappropriarci del nostro futuro”.
Un’operazione culturale che si pone obiettivi sociali: “Vogliamo riaccendere l’attenzione pubblica verso la cultura musicale, eliminare il sentimento di malsano disinteresse che ha colpito in particolare le giovani generazioni, sentimento che ha già distrutto molti teatri di provincia ed un domani sempre più imminente porterà tutti i teatri, anche quelli di prestigio, alla completa chiusura. Il desiderio quindi è smuovere l’animo di chi non ha mai sentito suonare un’orchestra dal vivo. Per questo ci siamo posti l’obiettivo di suonare nelle fabbriche, nei centri sociali e nelle carceri”.
Ussardi e soci stanno costruendo un percorso di date e organizzativo per trasformarsi in poco tempo in una classica orchestra con un cartellone autonomo e una lunga vita concertistica davanti a sé: “Dal direttore al percussionista dentro l’orchestra siamo tutti uguali. Tutte le scelte organizzative, di repertorio e soprattutto della gestione fondi, verranno affrontate in maniera democratica”.
Domenica 29 dicembre al Duse si affiancheranno all’orchestra le attrici Cristina Carrisi e Giulia Quadrelli e i ballerini della famosa compagnia Leggere Strutture Factory di Bologna, rendendo così lo spettacolo ancora più innovativo e accattivante anche per un pubblico giovane.