L'ex senatore è stato condannato a rifondare il danno erariale per illecita gestione dei rimborsi elettorali della Margherita. E mentre si chiude il giudizio contabile, è ancora in corso il processo per appropriazione indebita
Per Luigi Lusi arriva il momento di mettere mano al portafoglio. La sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei Conti ha condannato l’ex tesoriere della Margherita al “risarcimento del danno erariale a favore dello Stato, e per esso del Ministero dell’Economia e delle finanze, nella misura di 22.810.200 euro“. E’ quanto si legge nella sentenza, depositata oggi.
Il caso Lusi era esploso nel 2012, con una segnalazione della Banca d’Italia. Gli investigatori, cominciando dall’acquisto sospetto di un appartamento a Roma, scoprirono l’utilizzo improprio dei rimborsi elettorali della Margherita da parte del tesoriere. Il Senato autorizzò l’arresto del parlamentare, che scontò otto mesi di domiciliari nel convento di Santa Maria dei Bisognosi a Carsoli, per poi essere scarcerato. E mentre si attende l’esito del processo per appropriazione indebita, è arrivata la stangata nel procedimento per danno erariale.
Lusi era stato infatti citato in giudizio dalla procura regionale presso la sezione giurisdizionale per la Regione Lazio della Corte dei conti per rispondere del danno erariale per illecita gestione, in qualità di tesoriere, dei fondi ricevuti dal partito “Democrazia è Libertà – La Margherita” a titolo di rimborso per le spese elettorali dei partiti politici. “A tale somma – stabilisce la Corte dei Conti – dovranno essere aggiunti rivalutazione monetaria secondo gli indici Istat e gli interessi legali decorrenti dal deposito della sentenza fino al soddisfo”.