“Non si mette in dubbio la parola del Signore quando il suo nome è Napolitano”. Beppe Grillo sul suo blog si prepara al discorso di fine anno (trasmesso alle 20.30 in streaming su La Cosa) e attacca la classe politica italiana. “Chi non ha fede nella Repubblica dei Partiti e nei suoi trombettieri è un povero miscredente, un populista, un terrorista mediatico, un potenziale camorrista, un neo brigatista. Ci hanno venduto per trenta denari, ma ora li chiamano euro. Hanno distrutto l’ambiente e lo chiamano progresso. Hanno corrotto le nostre anime con il consumismo e lo chiamano sviluppo”.
E il più grande augurio che possa fare, dice, è quella di sperare che questo festeggiamento possa essere l’ultimo dei politici italiani. “A Capodanno c’è il cenone. Un augurio sincero a questa classe politica di gustarlo fino in fondo. Potrebbe essere l’ultimo”. E continua: “Un ultimo cenone che potrebbe ben rappresentare, sempre metaforicamente si intende, l’ultimo pasto dei condannati a morte ai quali non si nega nulla prima della fine. Un pasto luculliano, pantagruelico, esagerato in cui nulla deve mancare, un ultimo cenone da ricordare nei tempi bui”.
E nel banchetto evocato dal leader del Movimento 5 Stelle, c’è anche spazio per il riferimento al tradimento ai danni del figlio di Dio, come raccontato nella Bibbia. Proprio come Cristo, deluso dai suoi compagni, così i cittadini italiani sarebbero vittima del tradimento di politici corrotti. “Nell’ultima cena”, scrive Grillo, “Giuda tradì Cristo, nell’ultimo cenone i commensali sono centinaia e tutti, indistintamente, ma ognuno con le sue caratteristiche, hanno tradito gli italiani. Il bacio di Giuda sono le menzogne che ogni giorno, l’ultimo dell’anno compreso, hanno raccontato e raccontano alle persone. Quest’anno è stato magnifico, le tasse sono diminuite e persino il Pil è aumentato, risvegliato come Lazzaro dalla tomba della recessione. Il prossimo anno – conclude -, udite, sarà ancora meglio”.