Il Comune di Parma dichiara guerra all’amianto.
Dopo il progetto di risanamento dall’eternit nelle scuole di Parma, la giunta del Movimento 5 stelle punta alla graduale dismissione dell’estrazione di ofioliti, le cosiddette “pietre verdi” che opportunamente lavorate producono amianto e che sono largamente utilizzate in numerosi cantieri per riempire massicciate stradali e fondamenta. “Solitamente le pietre vengono estratte con sistemi di protezione per i lavoratori, ma una volta nei cantieri non sempre vengono rispettati i parametri che consentono di escludere operai e residenti dal pericolo di respirare le fibre di amianto – spiega l’assessore all’Urbanistica Michele Alinovi – Per questo abbiamo deciso di ridurre l’utilizzo di questo materiale del 99%”.
Una delibera permetterà di lavorare nei cantieri solo alle imprese che rispetteranno il nuovo protocollo, che dimezzerà il limite massimo consentito di amianto contenuto nelle pietre. In ogni cantiere le ofioliti non dovranno dunque avere quantitativi superiori ai 500 milligrammi al chilo e il via libera ai lavori sarà dato dal Comune solo a chi certificherà il rispetto dei parametri con tanto di referto di analisi. “Questo è il primo passo per raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione totale del materiale – continua Alinovi – Il processo deve essere graduale perché con questo provvedimento si toccheranno interessi nei comparti produttivi e non vogliamo che ci siano conseguenze drastiche in un settore come quello dell’edilizia, già segnato dalla crisi”. Il tema nel territorio è molto sentito, visto che solo nel parmense sono attive due cave di ofiolite nei comuni di Borgotaro e di Bardi, da sempre al centro della protesta dei comitati di residenti della zona, e che anche in alcuni cantieri parmigiani come la Scuola europea era spuntata l’ombra delle “pietre verdi”.
Un altro obiettivo della squadra di Federico Pizzarotti è quello di far rivivere le attività del centro storico, riportando i negozi di vicinato (sali e tabacchi, giornali, alimentari) minati dalla crisi economica a rialzare le serrande. La proposta, al vaglio del consiglio comunale, è quella di favorire il passaggio da un’attività all’altro snellendo la burocrazia e soprattutto tagliando gli oneri a carico dei proprietari dei locali, che per il cambio di destinazione d’uso prima dovevano pagare al Comune la monetizzazione dei parcheggi. Una cifra che si aggira sui 15mila euro, ma che ultimamente in pochi sono riusciti a pagare. Proprio per questo, l’idea è quella di modificare il Regolamento urbanistico edilizio, azzerando quindi i costi. “Il Comune non incasserà i soldi del cambio d’uso – spiega Alinovi – ma in questo modo eviteremo la chiusura di molti negozi, favorendo il presidio del territorio e soprattutto aiutando le piccole attività che sono quelle in maggiore difficoltà”.
Del resto, la mancanza di risorse mette in ginocchio non solo i commercianti, ma anche il Comune, che per il prossimo anno dovrà limitarsi a mantenere lo status quo anche in tema di servizi educativi. L’assessore e vicesindaco Nicoletta Paci, con delega alla Scuola, ha annunciato il taglio di venti borse di studio per gli alunni del Convitto Maria Luigia e novità positive non ci sono nemmeno per gli studenti della scuola Racagni, che per un altro anno, a causa dell’inagibilità dell’istituto, saranno divisi tra la Cocconi e la Corazza. L’assessore ha annunciato inoltre lavori in corso e valutazioni future in tema di liste d’attesa. Dai posti per la scuola materna, aumentati da 2.483 a 2.518 di quest’anno, rimangono esclusi 800 bambini. “Il sistema di attribuzioni va rivisto – ha aggiunto il sindaco Pizzarotti – ma le graduatorie ormai sono chiuse e per quest’anno rimarranno così”.
Di novità nel settore educativo, così come in quello sociale, si comincerà a parlare da settembre. L’assessore al Welfare Laura Rossi ha predisposto un nuovo piano di azione da condividere con tutti gli attori del sociale per la definizione di “un nuovo patto fondativo e regole di ingaggio per il welfare nella città”. Per ora solo parole, che però diventeranno concrete con i primi incontri dopo l’estate e la presentazione di progetti ai cittadini dei quartieri a ottobre.