Nanà (1926), La cagna (1931), Toni (1935), La regola del gioco (1939). II Museo Nazionale del Cinema dedica al regista una rassegna delle opere più importanti, in concomitanza con la mostra intitolata al pittore (e padre) Pierre Auguste Renoir
Nanà (1926), La cagna (1931), Toni (1935), La regola del gioco (1939). A Torino si ripercorre la filmografia di Jean Renoir, regista e sceneggiatore francese, a 120 anni dalla nascita (il terzo a sinistra nella foto accanto ad Anna Magnani).
L’occasione è “L’inquietudine del reale. Omaggio a Jean Renoir”, retrospettiva che il Museo Nazionale del Cinema dedica al regista, in concomitanza con la mostra intitolata a Pierre Auguste Renoir (di cui Jean era figlio), ospitata alla Gam, Galleria Civica d’Arte Moderna, nel capoluogo piemontese.
In programma fino al 31 gennaio, la rassegna sarà inaugurata il 7 alle 16.30 con La cagna e comprende una selezione dei film del regista (21, che saranno proiettati al Cinema Massimo), un incontro con lo studioso Jean-Pierre Touati (il 18 gennaio alle 15.30), un evento speciale: la proiezione della copia restaurata del film muto Nana con l’accompagnamento dal vivo del maestro Stefano Maccagno (mercoledì 8 gennaio). Il recente restauro di La grande illusione (1937) verrà, invece, proposto a marzo nell’ambito del progetto ‘Il Cinema Ritrovato al cinem’ curato dalla Cineteca di Bologna.
Si definiva “narratore di storie. Sono continuamente preso dalla voglia irresistibile di raccontare delle storie che mi sembrano eccellenti, e vorrei far condividere la mia gioia ai miei amici e al pubblico. Mi è sempre sembrato che, per raccontare queste storie, la cinepresa fosse lo strumento migliore – poniamo – di una penna o di una macchina per scrivere. Per me, la mia concezione del cinema è che si tratta di una nuova stampa; è un’invenzione che ha quasi l’importanza dell’invenzione di Gutenberg“.
Per tutta la durata della mostra alla Gam, presentando al Museo Nazionale del Cinema il biglietto della mostra, si ha diritto all’acquisto di un biglietto ridotto per il museo e, viceversa, presentando alla mostra di Renoir il biglietto del Museo Nazionale del Cinema, si ha diritto all’acquisto del biglietto ridotto per la mostra.