“Troveremo le soluzioni per mettere d’accordo la maggioranza”. Il Presidente del Consiglio Enrico Letta dopo le provocazioni e le proposte del segretario del Partito democratico Matteo Renzi, cerca di mostrare calma e tranquillità. Nessuna crisi di governo, nessun cambio di passo nell’esecutivo. Ma nel frattempo, fonti interne, dicono che a Palazzo Chigi si studia la possibilità di un election day a maggio: elezioni europee e politiche insieme. In un’intervista al Tg1 Letta garantisce che c’è unita nel partito e nel governo: “L’iniziativa assunta dal segretario del Pd è una buona iniziativa, importante perché il Paese non può permettersi di farsi trovare senza riforme e legge elettorale. Le riforme sono fondamentali perché il Paese possa avere istituzioni in grado di decidere”. E conclude dicendo che su riforme e legge elettorale, modifiche alla Bossi-Fini e coppie di fatto: “Su tutti questi temi sono convinto che le soluzioni si troveranno e metteranno d’accordo la maggioranza”. Ma nonostante le rassicurazioni di Letta, secondo quanto riportato dall’Huffington Post, Renzi avrebbe ben chiare in teste le prossime mosse. Legge elettorale da approvare in commissione entro fine gennaio e poi in Aula nei primi quindici giorni di febbraio. Immigrazione, lavoro e unioni civili sarebbero invece i temi per pungolare da fuori l’esecutivo e far saltare l’accordo Nuovo centrodestra e Partito democratico.
Il Presidente del Consiglio ha espresso inoltre soddisfazione per il calo dello spread: “E’ una grande notizia, frutto di un grande lavoro e dei sacrifici di tutti gli italiani. Significa che siamo sulla strada giusta. Oggi ci sono le condizioni perché il Paese riparta”. Il premier ha spiegato che fino a quando “lo spread ballava tra i 400-500 punti abbiamo buttato via una ventina di miliardi di euro soltanto per pagare interessi in più”. Ora, per Letta, “abbiamo queste risorse disponibili e potremmo usarle per abbassare le tasse sul lavoro, aiutare l’occupazione e l’occupazione giovanile che è il vero dramma”. Inoltre, ha sottolineato il presidente del Consiglio, l’abbassamento del differenziale tra i titoli di Stato consentirà alle imprese di accedere più facilmente al credito ed essere competitive.