Il mese che manca alle Olimpiadi invernali di Sochi, al via il 7 febbraio 2014, per molti dei nostri azzurri dello sci alpino si prospetta duro. Se qualcuno la partecipazione ai Giochi se l’è già guadagnata, per tutti gli altri le gare di Coppa del mondo di gennaio sono fondamentali per staccare il biglietto olimpico. E questo è il caso anche dell’emiliano Giuliano Razzoli che alle ultime Olimpiadi di Vancouver, il 27 febbraio 2010 sulla pista di Whistler Creekside vinceva la medaglia d’oro nella gara di slalom. Da allora, non abbiamo rivisto spesso l’esplosivo slalomista. Primo a Lenzerheide nel 2011, secondo in Alta Badia sempre nel 2011, quarto a Kitzbuehel a gennaio 2013, poi un sedicesimo posto in classifica lo scorso anno e una partenza di stagione, quella di quest’anno, ancora un pochino sottotono con un 21° posto a Levi, l’inforcata a Val d’Isere, e l’uscita nello slalom di Coppa Europa a Obereggen lo scorso 18 dicembre, nel giorno del suo 29° compleanno. Ma Giuliano Razzoli continua a godere della stima dei colleghi e dei tecnici; dall’amico e gigantista azzurro Davide Simoncelli che pensa che Giuliano sia campione olimpico dentro, al ct Claudio Ravetto secondo il quale nonostante alcune difficoltà Razzoli scia bene e ha le potenzialità per difendere la sua medaglia anche in Russia.

Qual è il suo stato di forma?
Adesso sto bene, sono all’85% più o meno, mi sento in crescita, anche la sciata è in crescita, avrei preferito chiudere meglio le gare di Coppa del mondo di quest’anno ma guardo alle prossime gare di gennaio con ottimismo.

Cosa le manca per arrivare alle Olimpiadi invernali di Sochi 2014?
A gennaio ci sono 5 slalom sulle Dolomiti, si deciderà lì chi andrà in Russia e come si andrà. Io spero di qualificarmi e di qualificarmi bene perché voglio arrivare a Sochi con dei bei risultati in tasca e la convinzione giusta per portare a casa qualcosa. Come sempre non sarà facile; in Coppa del mondo ci sono i campioni e ci sarà da lottare, però è stimolante e giusto che sia così.

Come vive un campione olimpico la sua seconda Olimpiade sapendo che dovrà difendere una medaglia d’oro?
Un obiettivo importante l’ho ottenuto, sicuramente non è stato l’unico e non sarà l’unico, ne ho altri di obiettivi da raggiungere, è normale. Ho una medaglia ma guardo alle prossime gare di Cdm, alle prossime Olimpiadi; c’è sempre da lottare, per adesso l’obiettivo importante è lo slalom di Sochi 2014, il prossimo 22 febbraio.

Il Coni ha stabilito il valore delle medaglie di Sochi: 140 mila euro per l’oro, 75 mila euro per l’argento, e 50 mila per il bronzo, come a Vancouver. Non pensa che siano pochi per una medaglia olimpica?
Sicuramente paragonato ad altri sport è un po’ poco, però noi investiamo tanto su noi stessi, non si vincono le Olimpiadi per il premio, la cosa più importante è il risultato sportivo; certamente nel mio sport non girano gli stessi ingaggi che girano in altri sport. Farebbe piacere avere bei premi, ma oggi non ci si può lamentare, vincere una medaglia olimpica significa anche vincere soldi per garantirsi un post carriera più sereno, e di questi tempi non si può dire che 140 mila auro siano troppo pochi.

Se fosse il presidente del Coni, cosa farebbe per portare più indotto e quindi più visibilità allo sci?
Io faccio lo sciatore e lascio fare agli altri il loro mestiere; con tutto il rispetto per il presidente Giovanni Malagò allo sci servirebbe qualcosa, come anche all’organizzazione della Coppa del mondo. Lo sci è praticato da tanti però alla fine la visibilità degli atleti non è neanche vicina al numero delle persone che praticano e amano lo sci. Bisognerebbe parlarne di più di quello che accade in Coppa del mondo, dei risultati, degli atleti perché se le persone ne sentissero parlare di più si darebbe il via anche all’economia legata a questo sport, e quindi anche al turismo sportivo.

Il 22 febbraio 2014 ci sarà lo slalom di Sochi, sarà adatto alle sue caratteristiche?
Non l’ho mai provato, cercherò di arrivare a Sochi in modo da essere pronto a tutte le situazioni. Mi porterò dietro il ricordo, la consapevolezza, la capacità di aver vinto un’Olimpiade, casomai porto anche la medaglia di Vancouver, non si sa mai che mi porti fortuna.

In alcune delle medaglie d’oro ci sarà anche un frammento del meteorite caduto il 15 febbraio 2012 sulla regione del Chelyabinsk, in Siberia. Le ha viste?
No. Voglio vederle da vicino e per farlo bisogna andare sul podio.

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