Il testo che mira a ridurre i vincoli burocratici alle aziende lombarde del settore è stato presentato dalla Lega nord e firmato anche da un consigliere Pd. Contrario il M5S: "Inchino alle lobby". Ma il primo firmatario spiega: "Si parla di armamenti da caccia, a uso sportivo e per difesa personale che nulla hanno a che fare con quelle da guerra”
Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la mozione a favore delle imprese che esportano armi. Il documento, presentato dalla Lega Nord e firmato da tutto il centrodestra regionale e anche dal consigliere del Partito democratico Corrado Tomasi, è stato approvato con 45 sì e 27 no. La mozione chiede alla giunta guidata da Robero Maroni di sollecitare il governo nazionale a modificare le norme – che hanno recepito il regolamento europeo in materia – al fine di ridurre i vincoli burocratici alle aziende lombarde del settore armi. Vincoli che “rischiano di compromettere la produzione e il bacino occupazionale”, come si legge nel documento.
”Gli artigiani sono penalizzati da queste norme”, ha detto il consigliere lombardo democratico Corrado Tomasi, l’unico delle opposizioni ad aver sottoscritto il testo del centrodestra. Tomasi ha spiegato il suo “sì” in un intervento applaudito dai banchi della maggioranza definendo le contestazioni del Movimento 5 Stelle una “sceneggiata” e “demagogia pura”. “La maggioranza invece che populismo di basso profilo metta in campo azioni vere”, hanno invece chiesto i colleghi di partito di Tomasi, i democratici Gianantonio Girelli e Fabio Pizzul. Per loro la mozione è “del tutto imprecisa”, posizione sostenuta anche da Umberto Ambrosoli (Patto civico) che ha criticato la “superficialità” con cui è stata scritta.
Nella dichiarazione di voto contrario, il consigliere M5S Silvana Carcano ha ribadito la posizione del gruppo verso un testo che “è un inchino alle lobby delle armi” e ha poi commentato l’intervento di Tomasi affermando che “sulla cultura della pace” il Pd ha mostrato “pericolosissimi cedimenti”. Si ritiene invece “soddisfatto” il primo firmatario, il leghista Fabio Rolfi, precisando che la mozione “mette in evidenza un problema di carattere economico importante, che riguarda oltre 100 aziende nella sola Val Trompia e i relativi 3000 dipendenti”. “Si parla di armi da caccia, ad uso sportivo e per difesa personale, che nulla hanno a che fare con le armi da guerra”, ha precisato Rolfi incontrando il favore del vice capogruppo di Forza Italia Alessandro Sorte: “E’ un provvedimento necessario per difendere l’eccellenza delle nostre imprese e dei nostri artigiani”.