Il provvedimento non ha garantito il gettito previsto che, anzi, si sarebbe ridotto a causa di una vera e propria migrazione delle auto di lusso verso altri mercati, in particolare nell’Europa dell’Est. Ma l'esecutivo smentisce la cancellazione
Tassa sulle auto di lusso da abolire. Anzi no. Secondo quanto emerso da alcune indiscrezioni pomeridiane e riportato dall’Adn Kronos, il governo sarebbe pronto a cancellare il superbollo sulle auto più potenti voluto da Mario Monti. La prossima settimana, secondo quanto appreso dall’agenzia di stampa da fonti del settore, è in calendario un incontro tra esponenti del settore auto e il governo per mandare in soffitta la misura introdotta dal decreto Salva Italia firmato dall’ex premier. Nel pomeriggio, pomeriggio, poi la smentita di Palazzo Chigi. “Non è allo studio un provvedimento per l’abolizione del superbollo” hanno puntualizzato fonti del Mef circa la possibilità che il governo, già venerdì in occasione del tavolo convocato sull’automotive, possa dichiararsi disponibile a un passo indietro rispetto alla norma introdotta da Berlusconi e potenziata da Monti. Altre fonti di governo hanno tuttavia confermato che, tra le ipotesi in campo, c’è anche la revisione della tassazione.
L’unica certezza è che il provvedimento non ha infatti garantito il gettito previsto il quale, anzi, si sarebbe ridotto a causa di una vera e propria migrazione delle auto di lusso verso altri mercati, in particolare nell’Europa dell’Est. In sostanza, l’eliminazione della sovrattassa – che prevede per le vetture con oltre 185 kW il pagamento di 20 euro per ogni kW oltre quella soglia – avrebbe un impatto molto limitato sul gettito nel breve periodo e potrebbe invece assicurare un aumento degli introiti per lo Stato nel medio periodo.
Già a settembre, il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, aveva evidenziato che il superbollo, introdotto nel gennaio del 2012 e calcolato in base alla potenza (non in base al valore effettivo dell’auto), “è stato sbagliato metterlo e costa pochissimo toglierlo” e che “il settore dell’auto è trainante, per cui è fondamentale un’azione di sostegno”. La sovrattassa ha infatti causato un danno ingente per l’erario: ha sostanzialmente distrutto il mercato delle auto potenti e ha fatto registrare la conseguente perdita dell’Iva e dell’Ipt.