Le prime notizie dal Consumer Electronics Show 2014 confermano le indiscrezioni filtrate negli ultimi giorni. I protagonisti dei padiglioni del Las Vegas Convention Center sono migliaia di accessori intelligenti. Dagli occhiali agli orologi, passando per elettrodomestici di ogni tipo, la tendenza è quella di rendere “smart” qualsiasi oggetto con cui si ha a che fare nella vita quotidiana. Una rivoluzione inarrestabile, che prende le mosse dalla capacità di miniaturizzare processori e memorie per infilarli in qualsiasi tipo di gadget.
Rivoluzione inarrestabile – Ad aprire le danze, già il 6 gennaio, è stata Intel. E stando a quanto mostrato dalla società americana, la tendenza “smart” può solo crescere. Il prototipo di smartwatch presentato dall’amministratore delegato Brian Krzanich segna già un primo punto di rottura. A differenza dei tanti dispositivi simili sbarcati a Las Vegas, infatti, non richiede un collegamento a uno smartphone: è dotato di una connessione indipendente e integra un sistema di localizzazione Gps. Intel non ha specificato se il prototipo porterà alla produzione di un dispositivo a marchio Intel, ma è più probabile che rappresenti una sorta di concept destinato a invogliare altri produttori a utilizzare la sua tecnologia.
Un discorso che vale sicuramente per l’altro dispositivo “indossabile” mostrato da Big Blue. Si chiama Jarvis ed è un set di cuffie (ovviamente “smart”) in grado di interagire con lo smartphone tramite collegamento Bluetooth. Jarvis utilizza un sistema di riconoscimento vocale simile al Siri di Apple e consente di ottenere informazioni in tempo reale semplicemente “dialogando” col cellulare. Il pezzo forte della presentazione Intel è stato però Edison, un computer grande come una scheda di memoria Sd basato su sistema Linux e destinato ad equipaggiare i dispositivi “indossabili” di prossima generazione.
E se qualcuno fosse preoccupato di ritrovarsi la casa invasa di cavi e cavetti per alimentare questo esercito di dispositivi portatili, può tranquillizzarsi: i gadget “intelligenti” del futuro si caricano senza usare fili e trasformatori. A occuparsene è una sorta di ciotola in grado di ricaricare i dispositivi elettronici posti al suo interno.
Android ora minaccia Windows – Lo tsunami provocato dagli smartphone non si arresta e, accanto al prevedibile fiorire di accessori più o meno utili che i produttori propongono per “potenziare” i telefonini, propone un’inaspettata concorrenza tra Windows e Android. Dopo le indiscrezioni da parte di Intel, confermate proprio in occasione dell’evento di Las Vegas, anche Amd ha annunciato di lavorare su una linea di computer in grado di utilizzare contemporaneamente i due sistemi operativi. Il progetto prevede una collaborazione con BlueStacks, la società software che con il suo App Player permette di far “girare” app Android su Pc Windows. Secondo le indiscrezioni, la compatibilità dovrebbe essere garantita attraverso un semplice trucchetto a livello hardware: i nuovi sistemi Amd integrerebbero infatti un processore Arm, lo stesso usato normalmente nei dispositivi Android, al quale sarebbe delegata la gestione delle app in ambiente Windows. I portatili del futuro, quindi, potrebbero quindi proporre un ambiente ibrido in cui il sistema operativo di Microsoft si troverebbe a convivere con quello di Google. Sempre che dalle parti di Redmond non decidano di porre un (probabile) veto in questo senso ai produttori di pc.
Videogame nel mirino – L’altra sorpresa del Ces 2014 è la partita aperta nel settore dei videogiochi. A dare fuoco alle polveri è stata Valve, la società di videgame che ha monopolizzato il mercato online per pc con la sua piattaforma Steam. Dopo che nel 2013 aveva annunciato Steam Machine, una sorta di progetto “open” per una console basata su sistema Linux, l’unico interrogativo rimasto in campo era se avrebbe trovato qualcuno disposto a credere nell’operazione. La risposta è arrivata: a Las Vegas Valve si è presentata con 13 console Steam Machine e altrettanti produttori al suo fianco. Insomma: il progetto ha convinto e lo conferma il fatto che tra i produttori arruolati ci sia anche un mostro sacro come Alienware, la sussidiaria di Dell specializzata nell’assemblaggio di computer per videogiochi apprezzatissima dagli appassionati di videogame su piattaforma pc. Nonostante dalle parti di Valve e di Alienware continuino a parlare della Steam Machine come di un “computer da gioco”, negando di volersi mettere in diretta concorrenza con le classiche console come Xbox e Playstation, l’impressione è che il mercato dei videogiochi stia per subire un sonoro scossone. Anche perché Microsoft e Sony ora devono guardarsi anche da altri inaspettati concorrenti. Questa volta ad alzare l’asticella è Nvidia, che domenica ha presentato un prototipo di smartphone con il nuovo chip Tegra K1. Il processore grafico realizzato da Nvidia e integrato nel chip è un concentrato di potenza che, secondo i suoi sviluppatori, è in grado di competere con le console di gioco e può trasformare smartphone e tablet Android nelle future piattaforme per videogame.