Ritorna in gran spolvero, dopo la pausa natalizia, Maurizio Crozza con la sua copertina, che apre nuova puntata di “Ballarò” (Rai Tre). Il comico esordisce commentando brevemente i fatti delle ultime settimane: “Letta ha detto che c’è la ripresa, Saccomanni ha detto che caleranno le tasse, lo spread è ai minimi storici. Siamo diventati un Paese normale. Il martedì verrebbe da mettere in onda un varietà, del tipo “Ballarò Teche-teche-tè”: solo spezzoni con le vecchie cariatidi, come Martelli, Rumor, Gasparri. L’indimenticabile Gasparri.. è come se ce l’avessi ancora qui davanti. Oh, minchia, c’è Gasparri“. Crozza quindi ironizza sul senatore di Forza Italia: “Gasparri, ma che ci fa ancora qui? Berlusconi ieri ha detto che da quest’anno vuole solo volti rassicuranti: basta con la Santanchè, la Mussolini e Gasparri. Si rende conto che lei per Berlusconi è inquietante? Ma soprattutto si rende conto che è la prima volta che sono d’accordo con Berlusconi? Il Cavaliere ha ragione, obiettivamente la Santanchè, la Mussolini e Gasparri sono rassicuranti come Joe Bastianich a una mensa della Caritas“. E rincara: “A me, in realtà, Gasparri rassicura molto. Averlo qui è come avere un acquario in casa: non serve a niente, però arreda e rassicura. Quando parla, fa lo stesso rumore dell’ossigenatore che fa le bolle: flu, flu, flu“. Il comico ligure poi parla della caduta di Angela Merkel, improvvisando un’imitazione di Berlusconi (“l’avevo detto io, sei una culona insciabile“) e rende un suo personale tributo a Pierluigi Bersani: “Pierluigi, forza, abbiamo bisogno di te. Ti è andata male con le primarie, ma coi primari sei stato un leone“. E imita l’ex segretario del Pd: “Oh, ragassi, me la son vista brutta. Non è che se ti mettono un pappagallo nel letto e la benda in testa, poi diventi Jack Sparrow, eh. Siam mica qui a farci venire un coccolone per finire in prima pagina“. Crozza aggiunge: “Bersani è sempre stato lucido. Appena si è svegliato, dopo l’operazione, ha voluto sapere cosa era successo e gli hanno detto che si è dimesso Fassina. E lui ha risposto: ‘Fassina chi?’. Questa è la dimostrazione che Bersani è sempre stato lucido. Fassina no. Fassina è l’antitesi della lucidità. Se è lucido, è perché è sudato. Fassina” – continua – “vive in un perenne stato di paranoia. Ha sempre quello sguardo tipico di quello che pensa: ‘Che cazzo ho fatto?’. Fassina è quello che al metal detector dell’aeroporto è l’unico a cui fanno togliere le scarpe. E non perché ha qualcosa di metallo, ma perché gli fa cortocircuito la paranoia“. Gran finale con l’imitazione di Matteo Renzi con il suo refrain, ormai cult, “signori miei”