Le Entrate e la Ragioneria danno finalmente l'ok al provvedimento che consente alle aziende di compensare i crediti maturati nei confronti della pubblica amministrazione con le somme dovute al Fisco. Ma saranno compensabili solo i crediti maturati al 31 dicembre 2012
Per le aziende a cui lo Stato deve oltre 120 miliardi di euro (secondo le stime della Cgia di Mestre) è ancora presto per cantare vittoria. Ma si intravede uno spiraglio. E’ in dirittura d’arrivo dopo il via libera della ragioneria e dell’agenzia delle Entrate, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il decreto dell’Economia che sblocca la compensazione tra i crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione e i cosiddetti “debiti da accertamento tributario”.
In questo modo non appena entrerà in vigore il nuovo provvedimento sottoscritto dal ministro Fabrizio Saccomanni, atteso da oltre sei mesi, le aziende potranno compensare i crediti maturati nei confronti dello Stato con le somme dovute al Fisco in base a determinati strumenti e parametri. Tra le somme compensabili, tuttavia, rientrano soltanto i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili maturati dalle aziende al 31 dicembre 2012 nei confronti di Stato, regioni, province ed enti locali per somministrazioni, forniture e appalti e prestazioni professionali certificati da questi soggetti pubblici.
Per le ottenere il risarcimento le società coinvolte dovranno rispettare cinque condizioni ben definite: certificazione del credito, data di pagamento e stesso titolare del debito e del credito. La procedura sarà online, con il controllo della regolarità delle compensazioni effettuate che sarà assegnato sia alle Entrate, sia alla “piattaforma elettronica di certificazione” gestita dalla Ragioneria generale.