Per dimostrare di non avere la necessità di rapinare il cliente di turno di 100 euro ai giudici riminesi una escort ungherese ha presentato il saldo del suo conto corrente da 800 mila euro. Condannata insieme al suo ragazzo ad un anno e sei mesi, all’epoca dei fatti 30enne in attività a Riccione, era stata arrestata dai carabinieri, insieme al compagno, il 29 marzo del 2011.
Quella sera la ragazza aveva ricevuto il cliente, un giovane riminese e per la prestazione aveva chiesto 500 euro. Una cifra troppo alta per il giovane che aveva rilanciato al ribasso. La trattativa si era protratta per un po’ fino a quando il ragazzo aveva deciso di rinunciare, la prostituta arrabbiata per la perdita di tempo aveva comunque chiesto il pagamento di 100 euro per l’ora di trattativa.
Quando lui si era rifiutato di pagare, da una stanza era uscito un uomo, napoletano di 35 anni che si era presentato come il fidanzato. Alle strette il cliente spaventato aveva pagato, se n’era andato e poi aveva chiamato i carabinieri. I militari, giunti sul posto, avevano arrestato la coppia con l’accusa di rapina aggravata.
Nel corso dell’udienza, l’escort, nel tentativo di sostenere la linea difensiva e cioè che il riminese si era inventato quella rapina perché innamorato di lei e respinto nelle sue avances, ha presentato ai giudici un estratto conto frutto del suo lavoro con un saldo da 800mila euro. Estratto conto che il pm Paolo Gengarelli, ha deciso di inviare alla Guardia di Finanza. La donna quindi ora rischia la verifica delle Fiamme Gialle.